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Dopo la miglior stagione della sua carriera, con cinque titoli e un periodo di vero testa a testa con Coello/Tapia, Federico Chingotto sta lavorando per migliorarsi ancora nel 2025. Sempre a fianco di Galan, col quale ha trovato l’intesa in un amen. “Se non arriverò al numero uno pazienza, ma sono pronto per affrontare questa sfida”
24 gennaio 2025
Federico Chingotto arriva dalla miglior stagione in carriera, quella che lo ha portato – insieme al compagno di squadra Ale Galan – a dar fastidio alla coppia numero 1 del mondo Tapia-Coello, prima che i Golden Boys prendessero il largo con una serie incredibile di vittorie consecutive. Ma alle spalle di Agustin e Arturo ci sono sempre i Chingalan, pronti a lanciarsi in questa stagione 2025 targata Premier Padel. E così, mentre prepara l’annata al via a metà febbraio in Arabia Saudita, El Raton analizza il 2024 e dà uno sguardo al futuro. “Ho sempre lavorato sodo – ha raccontato in un’intervista al quotidiano spagnolo Marca – non facendomi influenzare da chi dubitava di me per la mia statura. Il miglior allenatore mai avuto è Matias Ortiz, che è stato il mio coach dai 12 ai 20 anni, facendomi capire che si impara molto perdendo e che prima o poi i grandi momenti arrivano”.
Malgrado il gioco diventi sempre più fisico, giocatori come Chingotto e Di Nenno, che hanno meno centimetri e muscoli rispetto alla maggioranza dei rivali, continuano a fare la differenza. “Penso che chi legge il gioco abbia sempre un vantaggio. Uno come Tino Libaak rappresenta un tipo di giocatore moderno. Il numero 1? Ho promesso che farò di tutto per arrivarci al fianco di Galan. C’è da dire che Arturo e Agustin stanno facendo cose straordinarie. Se non ci arriverò pazienza, ma sono pronto per questa sfida. Tapia e Coello ci rendono le cose molto difficili e ci costringono a migliorare costantemente. Questo è il bello di ciò che facciamo”.
Ora la strada è tracciata per lottare per la prima posizione al mondo, quella che sembrava vicina dopo la finale del P2 di Genova (giocata a luglio), nella quale ChinGalan distrussero Tapia e Coello in 45 minuti, dando l’impressione di un potenziale cambio della guardia nella gerarchia assoluta. “Stiamo lavorando per migliorare ciò che non è andato nel finale della scorsa stagione, quello in cui abbiamo perso continuità e che ci ha fatto più male”, continua Chingotto.
Da quando è diventato un giocatore che lotta per la posizione numero 1 del ranking, Federico ha cambiato completamente la sua vita. “Mi sono allenato per anni con Gaby Reca che mi ha portato a questo livello, facendo vincere a me e Paquito le Finals 2023. Poi ho cambiato compagno di squadra, staff e tutto. Oggi sento anche che la gente è più vicina a me”. Poi Chingotto si concentra su Galan, che ha cominciato a giocare con lui dopo la rottura traumatica con Juan Lebron. “Ho trovato subito un Ale entusiasta del progetto, lui è uno che cerca di migliorarsi ogni giorno. Porta la competizione a un livello straordinario”.
L’impatto è stato fantastico, con 14 finali consecutive giocate e con Tapia e Coello costantemente a chiudere i tornei insieme a Federico e Alejandro. “Nel primo torneo in Venezuela facemmo fatica a qualificarci al terzo giorno. Ho pensato che sarebbe stato difficile l’adattamento, invece abbiamo iniziato a prendere fiducia e a vincere. Come è possibile che due giocatori che iniziano a giocare insieme siano subito competitivi? Forse perché il mio stile si adatta a diversi compagni, ma il merito è di Ale che prima giocava con un drive come Lebron, molto diverso da me. È iper aggressivo e ha cambiato la mentalità dei giocatori di destra. Per me Ale è il migliore: si è subito adattato a me e questo ha fatto la differenza”.
Qualcuno aveva pensato alla separazione dei Chingalan nel 2025, ma El Raton spiega che fra loro c’è sempre stata unità di intenti. “Ci siamo parlati nella seconda metà della scorsa stagione. Eravamo stanchi, ma ora ci siamo ricaricati e l’entusiasmo è alle stelle per continuare insieme”. Coello e Tapia sono avvisati: per vincere ancora devono rimanere quei mostri che abbiamo visto nel 2023 e nel 2024. O forse fare ancora meglio.
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