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Padel

Bjorkman batte Rafter a Melbourne, ma con la pala: un esempio da seguire

La curiosa sfida negli ottavi di finale del FIP Silver di Melbourne, ma ancora di più la presenza di ex stelle del tennis in un torneo internazionale, ha acceso i riflettori sul Cupra FIP Tour. Padel e tennis hanno preso strade separate, ma certi nomi possono aiutare parecchio la crescita del gioco, specie nei paesi dove è meno sviluppato

di | 13 gennaio 2025

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Per un momento, gli spettatori del Game4Padel di Melbourne devono aver pensato di essere tornati indietro di una trentina d’anni, ai tempi di oltre dieci sfide sparse in alcuni dei tornei più importanti al mondo, compreso un quarto di finale allo Us Open, un duello a Wimbledon e un altro in Coppa Davis. Invece, il dodicesimo confronto fra due giganti del tennis del passato come Pat Rafter e Jonas Bjorkman si è giocato nel presente, senza racchetta ma con la pala, la scorsa settimana negli ottavi di finale del FIP Silver di Melbourne che approfittando della concomitanza con l’Australian Open si è garantito un campo di partecipazione decisamente fuori dall’ordinario.

In Italia ha fatto notizia la presenza di Sara Errani a fianco della ct della nazionale Tatiana Garbin, le quali hanno pure dominato il loro match d’esordio (che permetterà loro di entrare nel ranking mondiale FIP) prima di cedere alle spagnole Fernandez/Guerra, mentre al secondo turno del maschile si è giocata una sfida dal sapore amarcord, fra due ex campioni che ormai da un po’ hanno sposato il padel. Rafter è ambasciatore del gioco per Tennis Australia, mentre Bjorkman è capitano della nazionale svedese, in uno dei paesi nei quali il padel sta crescendo di più e meglio.

Per la cronaca, il duello l’ha vinto Bjorkman: in coppia con Sam Ashenden, il 52enne di Vaxjo ha battuto Rafter (e Marious Zelba) per 6-7 7-6 7-5, riuscendo a portare sul 6-6 una conta degli head to head che era ferma al lontano 2001. Poi, i due sono usciti di scena nei quarti di finale battuti 6-4 al terzo da Dominic Bechard e Max Sjovall, ma il risultato, per una volta, lascia il tempo che trova. Ciò che conta davvero è il valore della presenza nel torneo di certi nomi, splendida (e gratuita) occasione di promozione del padel in un paese dove i margini di crescita sono ancora enormi.

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L’Australia, per il futuro successo del padel come sport globale, può essere un paese determinante. Perché può offrire un grande bacino di potenziali praticanti, sulla scia della sua scuola tennistica, ma anche perché il paese ospiterà i Giochi Olimpici del 2032, a Brisbane, diventati il grande obiettivo dell’International Padel Federation del presidente Luigi Carraro verso l’inserimento del padel fra le discipline a cinque cerchi.

Quanto successo la scorsa settimana a Melbourne può dare una mano preziosa in termini di richiamo e di interesse suscitato, e pazienza se arriva grazie a grandi nomi del tennis, come se il successo del padel debba essere per forza legato allo sport cugino, quello che ha più storia, più fascino e più appeal. Oggi non è (più) così, perché il padel ha dimostrato di poter brillare di luce propria ed è ormai lanciatissimo in un progetto di diffusione internazionale che, fatta eccezione per le sedi di alcuni tornei (vedi Foro Italico e Roland Garros), col tennis ha gran poco a che vedere.

Eppure, specialmente in certe occasioni, sfruttare il richiamo della racchetta può non essere una cattiva idea, come dimostra l’esempio del FIP Silver di Melbourne. L’impressione è che – presenza di Rafter a parte – down under sia successo un po’ tutto per caso, per la gioia degli organizzatori che si sono trovati in gara nomi persino più noti di tante stelle del circuito Premier Padel. Ma il caso australiano potrebbe aprire nuove strade, spingendo altri promoter a legare tornei del Cupra FIP Tour ai grandi eventi di tennis, Slam in primis. Dopotutto, la parte agonistica non ne risente perché alla fine a vincere sono comunque i migliori, ma c’è la prova di come le competizioni godano di un interesse che altrimenti non avrebbero. Ergo, tentare non nuoce. Specie quando l’obiettivo è crescere e farsi conoscere.

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