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Padel

Bela volta pagina: cosa ci sarà nel futuro del Boss

Chiusa una carriera leggendaria lunga trent’anni, Fernando Belasteguin è pronto a voltare pagina: continuerà a lavorare come consulente di Wilson e si dedicherà allo sviluppo del suo brand Bela Padel Center, con Barcellona nel mirino. Ma non sarebbe una sorpresa se rimanesse legato al circuito “pro”: uno come lui nel board farebbe comodo

di | 15 dicembre 2024

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Se voltare pagina dopo una carriera professionistica non è mai facile, farlo dopo un percorso in crescendo lungo trenta stagioni deve essere ancora più complicato. Eppure, in attesa dell’ultima celebrazione alla leggenda del padel in programma per sabato 21 dicembre a Barcellona (in occasione delle Premier Padel Finals), Fernando Belasteguin ha detto di lasciare il professionismo da uomo felice. C’è da credergli: ha vinto tutto per anni e ha smesso per sua decisione, quando si è reso conto che corpo e mente non andavano più d’accordo, riuscendo – seppur con risultati poco soddisfacenti – a portare a termine l’ultima stagione della sua carriera. Avrebbe sognato un posto al mondiale, ma ha digerito l’esclusione in modo esemplare, schierandosi subito al sostegno della squadra.

Ora che il più grande e importante capitolo della sua vita è terminato, vien da chiedersi cosa lo attende in un futuro che col padel avrà inevitabilmente un legame stretto, perché la sua vita è stata scandita dallo sport che l’ha reso leggenda e così proseguirà. Due i focus ai quali si dedicherà a breve: lo sviluppo del suo brand Bela Padel Center e il lavoro con Wilson, brand che rappresenta dal 2021 quando l’azienda americana ha deciso di lanciarsi a gamba tesa nel padel investendo sul miglior testimonial che potessero chiedere. Bela – si legge in un comunicato diffuso dall’azienda – conserverà un ruolo da consulente del marchio, mettendo la sua enorme esperienza a disposizione del dipartimento che si occupa dello sviluppo dei prodotti. Come già successo negli ultimi anni per le pale e le calzature della linea a lui dedicata, continuerà a fornire feedback sull’attrezzatura, rafforzando il suo legame con Wilson e continuando dunque a lasciare la sua impronta.

Per quanto riguarda invece lo sviluppo dei Bela Padel Center, il progetto di diffusione è in cantiere da anni, ma per un motivo o per un altro non è mai decollato e per il momento rimane operativa la sola sede di Alicante, la prima mai aperta. Ora che Bela non sarà più obbligato a viaggiare per il mondo una trentina di settimane l’anno, avrà tempo di dedicarsi ai centri, con Barcellona nel mirino: la prossima apertura è prevista lì, per fare business nella seconda città più popolata della Spagna ma anche per restituire qualcosa al popolo catalano che lo accolse quando, a fine Anni ’90, a nemmeno vent’anni, arrivò dall’Argentina con in valigia un paio di pale e pochi pesos, ma tanti sogni da esaudire.

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Detto della volontà di allargare il progetto sportivo dei Bela Padel Center (tempo fa si era parlato anche di aperture in medio-oriente, ma l’idea pare tramontata), è difficile immaginare un ritorno del Boss nel circuito in veste di allenatore. Per scelta o per necessità è toccato a praticamente tutti i più grandi giocatori della sua generazione ad aver detto basta in tempi recenti (vedi Nerone, Mieres, Grabiel, Mati Diaz e altri), ma il valore economico del suo personaggio è tale da permettergli di stare alla larga da certi doveri.

Ma averlo nel circuito, in un modo o in un altro, sarebbe comunque un bene e la buona notizia è che il terreno sembra fertile per ritrovarlo anche in futuro nell’universo Premier Padel. O in quello dell’International Padel Federation. A dirlo è il rapporto che negli anni si è creato col presidente Luigi Carraro: un legame professionale fatto di vedute comuni, perché Carraro ha compreso il valore di Bela per la promozione del gioco mentre Bela ha capito che Carraro poteva essere l’uomo giusto per fare il padel sempre più grande; ma anche un legame umano sfociato in amicizia, stima reciproca e condivisione di valori e obiettivi. Visto che gli obiettivi della gestione Carraro continuano ad aumentare e i più grandi sono ancora da raggiungere (Giochi Olimpici, vera diffusione globale), uno come Belastaguin nel board potrebbe tornare molto utile.

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