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Padel

5 errori da principianti: come imparare a evitarli

Il padel è un gioco semplice da apprendere, ma che in realtà nasconde numerose insidie. Coach Manu Martin ha analizzato i cinque errori più comuni commessi dai principianti, dispensando una serie di consigli su come evitarli o ridurre il rischio di regalare punti. Basta poco per migliorarsi

di | 02 settembre 2025

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Il padel, anche o soprattutto in Italia, ha ormai il suo zoccolo duro di praticanti, numerosissimi in ogni angolo del Paese. Ma, di continuo, ci sono comunque nuovi giocatori che si appassionano alla disciplina, colpiti dalla facilità di apprendimento, dalla socialità che è in grado di garantire e da una lunga serie di altri pregi ormai ben noti anche ai meno avvezzi al gioco. Molti si avvicinano senza magari aver mai nemmeno visto un incontro fra professionisti, se non grazie a qualche reel che l’algoritmo dei social gli ha spedito sullo schermo dello smartphone. Pertanto, capita che tanti scendano in campo per la prima volta senza aver ben chiaro alcune regole base, o alcuni concetti semplici che rendono il gioco più facile, più fluido, più divertente.

Sul tema, aiuta un video di Manu Martin, il coach-influencer che nel suo canale YouTube “Mejora Tu Padel” (dice tutto il nome) dispensa preziosi consigli per giocatori di tutti i livelli, principianti in primis. Dopotutto, in un gioco di tattica e logica come il padel, è probabile che gli errori più comuni commessi da chi muove i primi passi siano sempre gli stessi. Eccone cinque e come imparare a evitarli.

NON FARE IL “GUARDASPALLE”
È una delle tante regole non scritte del gioco: dopo il servizio si scende a rete. Non esiste alcun se o alcun ma, si fa così punto e stop. Eppure, capita che un giocatore alle prime armi non lo sappia e abbia dunque la tendenza a rimanere a fondo campo. Può succedere per vari motivi: crede di avere maggiori chance di colpire la palla successiva, si sente maggiormente a proprio agio lì piuttosto che nei pressi della rete, pensa di riuscire così ad aiutare il compagno coprendo una fetta di campo più grande, e via dicendo. Ma non c’è una sola ragione valida per rimanere a fondo. Malgrado l’incidenza del servizio (almeno fra i “pro”) sia trascurabile, capita di vedere set risolti da un solo break, o a volte senza nemmeno quello. Di certo, il numero di game vinti al servizio, in media, è estremamente maggiore rispetto a quelli vinti in risposta. Segno che il servizio è un vantaggio, malgrado non garantisca punti diretti. Il motivo è proprio che permette di prendere subito la rete, zona del campo nella quale nel padel si vincono i punti.

5 errori da principianti: come imparare a evitarli

OCCHIO ALLA PALLA SULLA PARETE LATERALE
La più grande difficoltà per un principiante su un campo da padel è quella di imparare a gestire la presenza delle pareti. Specialmente per chi arriva dal tennis richiede un periodo di tempo non indifferente, quasi un completo switch mentale. Una volta compreso che alle spalle è presente un vetro che è amico e non nemico del giocatore, rimane da imparare la gestione delle pareti laterali, in particolare quando la palla si “appiccica” al vetro. D’istinto viene da colpire comunque all’altezza desiderata, col rischio di commettere un errore e anche di arrecare un danno alla pala. Meglio attendere qualche secondo in più: salvo in rari casi, la traiettoria della palla farà in modo che questa si allontani gradualmente dal vetro, dunque è meglio che il giocatore indietreggi e la colpisca più in basso, con un movimento corto, giocando in parallelo (perché incrociato diventa difficile) un globo o una chiquita.

NON SERVIRE TROPPO IN BASSO
Il rispetto delle regole nello sport è fondamentale, sia chiaro. Ma non è necessario estremizzarle. A molti succede nel caso del servizio: il regolamento dice che la palla va impattata al di sotto della cintura, ma ciò non significa che si debba colpirla quasi a terra. C’è almeno un metro di spazio per farlo senza infrangere la regola, dunque perché non sfruttarlo? Più la palla viene impattata in alto, maggiore è la possibilità di trovare un servizio veloce (quando necessario) ed efficace, subito in grado di mettere in difficoltà gli avversari complicandone la risposta. Eppure, la stragrande maggioranza dei principianti colpisce all’altezza delle ginocchia, o addirittura più in basso, quando la palla è nuovamente in traiettoria discendente dopo aver rimbalzato a terra. L’ideale, lavorando sul lancio di palla, è colpirla mentre sale, nel punto più alto permesso. E col corpo eretto: meno si piegano le ginocchia, più la zona limite è in alto.

ACCORCIA I MOVIMENTI
Il padel è un gioco di azioni rapide, veloci, ripetute. Dunque, perché esagerare con l’apertura dei colpi? Non si tratta di tennis, sport nel quale un’apertura ampia aiuta a imprimere effetti alla palla. Nel padel il top spin non serve a nulla (anzi, è del tutto controproducente) e molto spesso lo spazio per “caricare” non c’è nemmeno. Prima si comprende che è bene accorciare i movimenti e prima si migliora. Dovendo molto spesso colpire piatto, un caricamento esagerato rischia di aumentare la difficoltà d’esecuzione, dunque la possibilità di sbagliare. E allunga anche i tempi d’esecuzione dei colpi, il che può diventare un vantaggio per i rivali che hanno più spazio per posizionarsi come vogliono nei pressi della rete. Come imparare? Cercando, nei colpi di rimbalzo e nella volée, di tenere sempre il gomito vicino al corpo. Il braccio avrà l’apertura sufficiente per giocare nel modo corretto, in maniera rapida ed efficace.

NON ESAGERARE CON L’USCITA DI PARETE
L’uscita di parete è uno dei colpi meno semplici da apprendere, almeno se si parla di capacità di utilizzarla nella maniera corretta. Perché molti giocatori hanno l’abitudine di provare sempre a strafare, cercando di imitare le soluzioni inventate dai professionisti. In realtà, esiste un modo molto facile per capire quando è il caso di attaccare e quando invece è meglio limitarsi a un colpo di “rimessa”, difensivo, utile a tenere vivo lo scambio. Gli aspetti da considerare sono due: il primo è l’altezza della palla, e non c’è grande bisogno di spiegare perché. Maggiore sarà il rimbalzo, maggiori sono le possibilità di impattare la palla in alto, dunque colpire forte avendo a disposizione un’ampia porzione di campo. Il secondo aspetto da considerare è quanto la palla si allontana dalla parete di fondo dopo l’impatto, perché il giocatore deve avere lo spazio per colpire come si deve. In sostanza, se il giocatore ha lo spazio per inserirsi fra la parete e la pallina, e il punto di impatto è in alto, può pensare di attaccare. Quando invece lo spazio è meno, sempre meglio un colpo difensivo.

5 errori da principianti: come imparare a evitarli

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