

Nel 2010, l'ultima edizione del Challenger sulla terra del Tc Lido vide il trionfo di Stan, in finale su Potito Starace. Poi, 10 anni di attesa e quest'anno ecco il ritorno del circuito Atp in Canton Ticino, a due passi dall'Italia. Con il 18enne elvetico a timbrare un successo che potrebbe essere il primo di una lunga serie
di Cristian Sonzogni | 28 marzo 2021
Nel 2010, l'ultima edizione del Challenger di Lugano sulla terra battuta dei campi del Tc Lido finì esattamente come quella del 2009, ossia con Stan Wawrinka a segno in finale sull'azzurro Potito Starace . Il torneo ticinese a trazione italiana (l'ex arbitro Giorgio Tarantola era il direttore, parecchi nostri connazionali erano coinvolti nell'organizzazione) rappresentava un gioiellino del circuito minore dell'Atp, tanto da essere riuscito a vincere persino il premio dedicato al miglior appuntamento al mondo della categoria. Eppure, a partire dal 2011, l'evento ticinese non venne più riproposto, e Lugano dovette aspettare altri sette anni per vedere del tennis di qualità, stavolta con l'approdo, sempre al Tc Lido, del circuito Wta, per tre edizioni dal 2017 al 2019.
Da quest'anno, tuttavia, la bella città affacciata sul lago Ceresio è tornata nella mappa del circuito maschile. E come in quel 2010, a timbrare il successo è stato un giocatore di casa. Stavolta però non si è trattato di un atleta già navigato, come il Wawrinka del 2010, bensì di un talento emergente, il 18enne Dominic Stephan Stricker. E la superficie non era la terra del Tc Lido, ma il sintetico indoor del Padiglione Conza.
Gli eventi dunque non sono paragonabili, ma proprio l'età del ragazzotto di Berna lascia sperare che questo possa essere ricordato come il primo passo di una carriera importante. Stricker aveva già fatto capolino nelle cronache grazie al trionfo nel Roland Garros dello scorso anno, sia in singolare (contro il connazionale Riedi), sia in doppio (accanto al romano Flavio Cobolli). Adesso questo successo tra i grandi profuma già di conferma, per un atleta completo ma ancora lontano dallo scoprire i propri limiti.
Tutti i colpi di Stricker, lo svizzero del futuro
A Lugano, il mancino bernese era entrato con una wild card, e meglio di così non avrebbe potuto onorarla: passato all'esordio con una certa tranquillità sul britannico Jay Clarke, Dominic ha vinto negli ottavi il match più duro della settimana di fronte all'olandese Van Rijthoven, annullando due match-point nel tie-break del terzo set. Passato il pericolo, Stricker si è scatenato: nei quarti ha fatto fuori Masur, recente vincitore a Biella, in semifinale ha rimontato un set al numero 1 Sugita e nell'ultimo atto ha dominato l'ucraino Vitaliy Sachko (proveniente dalle qualificazioni), sostanzialmente mai in partita.
Stricker gioca già molto bene e possiede un repertorio completo, dal servizio incisivo al diritto mancino che gli porta parecchi punti. Non si muove ancora benissimo, complice pure un fisico robusto e certamente modellabile nel prosieguo della carriera, ma questo dettaglio è stato perdonato dalla superficie veloce stesa al Padiglione Conza.
Di certo c'è che in Svizzera sono molti a puntare su di lui, e non è un caso che Roger Federer lo abbia già chiamato diverse volte come sparring per gli allenamenti, l'ultima lo scorso gennaio a Dubai, mentre Sua Maestà stava ricaricando le batterie in vista del rientro. “Mi sono goduto ogni singolo minuto”, aveva detto Dominic in merito a quelle sessioni con il basilese, e c'è da credere che anche quell'esperienza abbia contribuito a dargli fiducia in vista della sua prima affermazione tra i pro.
Proprio con Federer, in questo caso, si può azzardare (senza voler essere blasfemi) un paragone in merito alla precocità. Roger vinse il suo primo titolo Challenger a Brest a 18 anni e tre mesi (battendo in finale il bielorusso Max Mirnyi), Stricker ci è riuscito quattro mesi più tardi.
Entrambi, hanno vinto alla prima opportunità, segnale che l'istinto del campione porta a dimenticare persino la tensione e diventa più importante della mancanza di esperienza.
Un'altra cosa in comune è il mese di nascita: Federer è nato l'8 agosto, il giovane connazionale il 16. Stricker è anche il terzo elvetico più giovane di sempre ad approdare in finale in un torneo del circuito Challenger. I due che lo precedono? Ovvio, Federer e Wawrinka.
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