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Santopadre: "Tra me e Sonego c'è stima. Lorenzo cerca il vecchio e il nuovo insieme"

Intervista esclusiva a Vincenzo Santopadre che ha avviato una nuova collaborazione con Lorenzo Sonego. Ci racconta gli obiettivi di gioco, i progetti futuri e l'emozione di far parte del team azzurro alla Final 8 di Coppa Davis

di | 20 novembre 2025

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"Lorenzo Sonego cerca da un lato il vecchio e dall'altro il nuovo" ha detto Vincenzo Santopadre, entrato stabilmente nel team del torinese. Sarà lui a seguirlo nel 2026 dopo la fine della collaborazione con Fabio Colangelo, come ci racconta in questa intervista esclusiva per SuperTennis.tv. 

"Con Lorenzo ci conosciamo da tanti anni, c'è stima reciproca e da sempre grande sintonia umana. Ci siamo sempre incastrati bene. Abbiamo trascorso tanto tempo insieme con lui, Gipo Arbino e Matteo Berrettini - ha raccontato - Dall'anno scorso abbiamo iniziato un nuovo percorso, prima come forma di consulenza e che diventerà una collaborazione più stretta. Il fatto che sia venuto a chiedermi di collaborare per me significa che vuole migliorare e pensa che io possa aggiungere qualcosa" spiega Santopadre, che incontriamo alla SuperTennis Arena in occasione della Final 8 di Bologna.

Nell'ultimo mese Santopadre l'ha seguito nei tornei, era nel suo angolo a Parigi e a Metz. "Le prestazioni nei derby vinti contro Cobolli e Musetti - spiega -sono frutto di grande dedizione e di quell'equilibrio che Lorenzo sta cercando di trovare".

Lorenzo Sonego in allenamento al Foro Italico con coach Fabio Colangelo e Vincenzo Santopadre (Foto FITP)

Lorenzo Sonego in allenamento al Foro Italico con coach Fabio Colangelo e Vincenzo Santopadre (Foto FITP)

Un presupposto, quasi una pre-condizione, indispensabile per un giocatore con lo stile generoso del torinese. "Lorenzo nasce sulla terra battuta poi si è evoluto. Ha bisogno di trovare quell'equilibrio per non essere né un giocatore che si prende solo rischi, né uno che sta sempre solo dietro e non ne prende mai - spiega - Sonego vuole essere propositivo sempre, per cui ha iniziato a lavorare più seriamente e assiduamente dal punto di vista mentale. Credo che oggi stiamo vedendo una versione evoluta di Lorenzo. Un atleta sano, integro, che ha 30 anni e mezzo e si sta ancora mettendo in gioco. Lorenzo non è uno che si fa calcoli, è un istintivo. Credo che, per come gioca e come vive le cose, può giocare ancora per tanti anni e molto bene".

La qualità del rapporto tra allenatore e giocatore rimane un fattore determinante nella resa della collaborazione. "Da quello che ho visto, Lorenzo è molto sponoso. Poi abbiamo sempre avuto un debole reciproco quindi questo è un vantaggio. Mi ha detto che ha deciso di lavorare con me perché apprezza la persona e pensa che la mia esperienza possa aiutarlo".

Vincenzo Santopadre giocatore (e top 100 Atp)

Vincenzo Santopadre giocatore (e top 100 Atp)

Da quanto ci spiega in questa intervista, Santopadre non resterà in futuro l'unico coach nel team. "Sarò uno dei due allenatori, l'idea è sua ma condivido in pieno lo schema con i due allenatori, penso che sia la cosa migliore. Ovviamente ci deve essere una buona comunicazione - spiega - Credo che sia una cosa molto buona per il giocatore, che non sente sempre la stessa voce, e per gli allenatori, perché hanno modo di rifiatare e condividere delle responsabilità. Ovvio che i due allenatori devono condividere tanto e avere tanti punti in comune, perché se no è un'arma a doppio taglio". 

Santopadre, maestro e allenatore di Matteo Berrettini dai primissimi anni di carriera fino alla storica finale di Wimbledon, la prima per un italiano nella storia del torneo più prestigioso al mondo, accompagna Sonego e ritrova Berrettini in Coppa Davis. Questa nazionale, ci spiega, è un po' anche sua. 

"Ho sempre apprezzato le componenti di squadra, poi questa nazionale mi è particolarmente cara perché ho un ottimo rapporto con tutti. Ho giocato con Bolelli in Serie A all'Aniene, ho avuto Lorenzo come giocatore quando sono stato capitano di ATP Cup, c'è ovviamente Matteo. Non ho avuto modo di lavorare con Flavio Cobolli ma lo conosco da quando è nato. In questo gruppo mi sento proprio di stare a casa" racconta.

Anche senza Jannik Sinner e Lorenzo Musetti, questa nazionale continua ad appassionare, come dimostrano gli altissimi ascolti del quarto di finale contro l'Austria su SuperTennis. E' lo specchio del boom di interesse per il tennis in Italia, tanto che la finale delle Nitto ATP Finals ha raccolto 7 milioni di spettatori con uno share superiore anche a Italia-Norvegia di calcio, in programma la stessa sera.

Davis Cup Finals, Bologna 2025: il team Italia (foto FITP)

Davis Cup Finals, Bologna 2025: il team Italia (foto FITP)

"Quando Matteo arrivava in finale a Wimbledon nel 2021, abbiamo fatto fatica a renderci conto della portata di quello che stava accadendo - ha concluso - Quello che auguro anche un po' a tutti gli appassionati è di accorgersi di quello che sta succedendo, di viversi il momento. E' bello che la 'malattia' del tennis ha contagiato tutta l'Italia: di tennis si parla nei bar, negli uffici. Dobbiamo esserne felici. Vedere il tennis italiano a questo livello è un sogno che si avvera".

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