Le parole del capitano azzurro al termine della sfida vinta col Belgio: "Non aver giocato a settembre poteva essere controproducente, ma ormai è da anni che lavoriamo nella stessa direzione". La gioia di Cobolli: "Fiero e orgoglioso di me"
21 novembre 2025
"Il più bel giorno della mia vita era mercoledì, ora è superato. Riguarderò tante volte questa partita, è stata pazzesca, sono contento e orgoglioso di me stesso e del team che si è creato tra noi. La maglietta (strappata a fine match, ndr) volevo regalarla, ma alla fine l'ho tenuta per ricordo". Sono le prime parole di Flavio Cobolli, intervenuto in conferenza stampa al termine del match da lui vinto contro Zizou Bergs che ha qualificato l'Italia per il terzo anno consecutivo alla finale di Coppa Davis (ultima nazione a riuscirci, l'Australia (1999-2001).
Esausto, ma felice, con l'adrenalina che lentamente lascia il posto a un flusso di immagini e di emozioni da riorganizzare e a cui dare un ordine. A partire da quella di suo padre, Stefano, suo coach apparso comprensibilmente teso nelle ultime battute della sfida: "L'ho notato anche io - ha raccontato l'azzurro - Ma credo sia normale, sono sempre suo figlio. E' stato anche molto cauto e delicato nei suoi atteggiamenti oggi e di questo gliene va dato atto".
Difficile individuare il segreto di questo successo, giunto al termine di un match che avrebbe potuto risolversi in entrambe le direzioni e che ha visto annullati complessivamente ben 12 match point prima di incoronare la prima finalista di questa edizione di Davis. "Gli ho detto che avrebbe dovuto giocare un altro set e che lui questa vittoria la voleva più del suo avversario - ha preso la parola capitan Filippo Volandri - "Poca tattica, gli ricordavo che avevamo bisogno della prima di servizio, che era importante per darci opportunità di spingere. E poi gli ho detto di andarsela a prendere, a prescindere dall'esito della sua battuta, e alla fine è stato bravo".

"Arriviamo a queste Finals senza aver disputato nessun doppio di spareggio e senza aver giocato a settembre, cosa che avrebbe potuto essere controproducente - ha ancora sottolineato il capitano dell'Italia - Noi però siamo una squadra che ormai lavora nella stesa direzione da anni, figlia di un lavoro intrapreso tanti anni fa".
Un sostegno calmo e deciso, puntuale e ben accordato al momento che Flavio stava vivendo in campo. Come confermato dallo stesso Cobolli poco dopo : "Filippo mi ha aiutato tanto, mi ripetevo le stesse parole che ha appena detto. Ero cosciente del fatto che potessi perdere ma ho cercato di fare quel che mi riusciva: essere coraggioso e freddo, senza pensieri o domande, e di giocare come so. Non sempre ce la si fa, ma oggi credo di essermi meritato questa vittoria".
Respect between the two sides ??
— Davis Cup (@DavisCup) November 21, 2025
Belgium put up a brilliant fight ??????#DavisCup pic.twitter.com/3BZsgeWbdz