Ben 18 vittorie per i giocatori italiani nel circuito Itf su suolo tricolore. Con 16 finali in aggiunta e ben 11 derby nelle sfide decisive. Ecco i volti dei protagonisti del 2025...
10 dicembre 2025
31 tornei Itf maschili, da Trento (M25 in febbraio) a San Gregorio di Catania (M15 in novembre), con in mezzo ben 12 appuntamenti a Santa Margherita di Pula, in Sardegna. E ancora 29 tornei femminili, dal W35 di Solarino (marzo) al W50 di Selva Gardena appena terminato. Sempre con le 12 tappe di Santa Margherita di Pula a fare bella mostra, seguite dalle 6 organizzate a Solarino. Se parliamo di Under 18, invece, il circuito Itf è sbarcato in Italia in 10 occasioni: Firenze, Salsomaggiore, Prato, Santa Croce, Milano (Bonfiglio), Cuneo, Livorno, Palermo, Pescara e Bari. Eccoli qui i numeri del 2025 in Italia, nel circuito che rappresenta il primo step del panorama internazionale, quello nel quale si mescolano sogni e attese, speranze e – a volte – illusioni.
Qui ci occupiamo in particolare della stagione maschile, per la quale si farebbe prima a descrivere gli eventi nei quali gli azzurri non sono arrivati in fondo. I risultati dei nostri sono stati spesso oltre le aspettative, per un bottino complessivo che racconta di 18 vittorie e 16 finali, con addirittura 11 derby negli incontri decisivi. Sul gradino più alto del podio spicca Gianmarco Ferrari, capace di imporsi in tre appuntamenti: il primo a Bergamo, sulla terra del Città dei Mille, gli altri due a San Gregorio di Catania negli eventi di chiusura del calendario tricolore.
Una doppietta inoltre per Gabriele Piraino (Santa Margherita di Pula e Gubbio), Jacopo Berrettini (Cervia e Santa Margherita di Pula), Manuel Mazza (Caltanissetta e Cattolica), Andrea Picchione (Bolzano e Montesilvano), Gianluca Cadenasso (entrambi i titoli a Santa Margherita di Pula). Un successo a testa, infine, per Alexander Weis (Segrate), Lorenzo Carboni (Lesa), Samuele Pieri (Forlì), Lorenzo Sciahbasi (Santa Margherita di Pula) e Giorgio Tabacco (Bologna).
Le vittorie italiane in Italia nel 2026
Prosegue dunque quel supporto fondamentale nella crescita dei nostri giocatori, rappresentato dalle (tante) occasioni per far bene su suolo tricolore. Prendiamo, per esempio, Gianmarco Ferrari, il mancino di Prato che da qualche tempo si allena con Aldi e Fischetti. A Bergamo, a inizio estate, ha vinto nuovamente un titolo che mancava dal 2022 e ha rilanciato le sue ambizioni, recuperando posizioni fino a tornare nei primi 500 al mondo, non così lontano dal best ranking. Nel circuito Itf sono sempre battaglie durissime e proprio Ferrari, in quel di Bergamo, ha reso bene l'idea: la finale contro Alessandro Pecci è durata 4 ore e 3 minuti, per un 4-6 7-6 7-6 giunto dopo aver annullato la bellezza di 7 match-point, sotto un sole cocente e con circa 35 gradi.
È una delle tante storie della stagione, che ha accolto anche diverse prime volte. Per esempio, quelle di Samuele Pieri e di Lorenzo Sciahbasi, 23 anni il primo e 20 il secondo. Pieri ha chiuso braccia al cielo nel 15 mila dollari di Forlì e oggi si trova al numero 589 Atp, suo record personale. Situazione analoga per Sciahbasi, attualmente 632 dopo il titolo nel 25 mila di Santa Margherita di Pula.
La stagione italiana resta molto centrata sulla terra battuta, considerato che su 31 appuntamenti maschili solamente tre volte si è giocato sul duro: a Trento, a Pozzuoli e a Selva di Val Gardena. Il progetto campi veloci della Fitp è stato tra le chiavi nello sviluppo della generazione di giocatori che oggi domina il circuito dei pro, ma c'è bisogno di tempo per bilanciare anche l'offerta di tornei internazionali sulle varie superfici. Intanto, la cosa fondamentale è che anche nel 2026 l'Italia sarà terra di conquista per gli azzurri, terra di opportunità come pochi altri Paesi al mondo.