Chiudi
Jacopo Vasamì e Pierluigi Basile, che curiosamente si sono affrontati in un derby ai quarti di finale del tabellone maschile, sono soltanto alcuni degli azzurri più promettenti in un movimento giovanile ricco di talenti che cercano di sfruttare i tornei Juniores come trampolino di lancio
23 maggio 2025
Il prestigio del Trofeo Bonfiglio non si può mettere in discussione. Giunto all’edizione numero 65, dal torneo Under 18 di casa sui campi del Tennis Club Milano Alberto Bonacossa sono transitati alcuni dei giocatori che hanno poi scritto la storia del tennis, da Martina Navratilova a Jim Courier, passando per Novak Djokovic e Roger Federer, fino ad arrivare a Iga Swiatek e Jannik Sinner.
Com’è ovvio che sia, i tanti italiani che hanno giocato quest’anno nel circolo di via Arimondi sognano di emulare i percorsi dei campioni appena citati. Jacopo Vasamì e Pierluigi Basile, che curiosamente si sono affrontati in un derby ai quarti di finale del tabellone maschile, sono soltanto alcuni degli azzurri più promettenti in un movimento giovanile ricco di talenti che cercano di sfruttare i tornei Juniores come trampolino di lancio in vista dell’imminente passaggio al mondo dei ‘Pro’.
Il mancino romano Jacopo Vasamì si è imposto 63 64. Numero dieci del ranking Under 18 e attualmente in corsa per la qualificazione alle Itf Junior Finals (l’equivalente delle Finals Atp, riservate ai migliori Juniores della stagione), ha scelto di partecipare al Trofeo Bonfiglio anche per mettere partite nelle gambe in vista del Roland Garros. Quest’anno già protagonista nel circuito Challenger, dove ha raggiunto i suoi primi quarti di finale a Monza, ha recentemente presenziato alle qualificazioni degli Internazionali BNL d’Italia. Dotato di un ottimo servizio (viaggia a una media di otto ace a partita) e di un dritto col quale ottiene già un gran numero di punti, può crescere ancora parecchio dal lato del rovescio, senza dubbio il colpo che l’allievo di Fabrizio Zeppieri al Club Nomentano di Roma sente meno efficace.
Gli italiani Under 18, dal Bonfiglio tante ambizioni
Dall’altra parte, c’era un giocatore che proprio grazie al suo rovescio (a una mano) ha attirato le attenzioni dei tanti appassionati che in settimana hanno riempito le tribune del Tc Milano: Pierluigi Basile. Il diciottenne di Martina Franca si allena alla Tennis Training School di Foligno e, al pari di Vasamì, ha giocato nelle scorse settimane le qualificazioni al Foro Italico. Fisicamente ben piazzato, attorno al metro e novanta, è in possesso di ottime qualità tecniche e di un timing impeccabile sulla palla: costantemente in spinta sia con il diritto che con il rovescio (a livello Juniores, il suo colpo è considerato una delizia), può migliorare a livello mentale, cercando di restare sempre focalizzato all’interno delle partite, anche nei momenti più delicati.
Non ha giocato al Trofeo Bonfiglio a causa di un avvio di stagione travagliato per un infortunio alla spalla (ha disputato l’ultimo torneo a fine marzo a Foggia) Andrea De Marchi, che sicuramente sui campi del Trofeo Bonfiglio avrebbe potuto recitare un ruolo da protagonista. Trasferitosi da qualche mese al Tennis Club Kipling di Roma dov’è seguito dall’ex professionista Francesco Vilardo, è meno dotato fisicamente rispetto ai coetanei Vasamì e Basile, ma fa delle qualità atletiche il suo punto di forza e si contraddistingue per essere un grande lottatore, soprattutto da fondocampo. Tra i più giovani, i ragazzi della classe 2008, hanno destato una buona impressione a Milano i toscani Matteo Gribaldo e Raffaele Ciurnelli, con quest’ultimo che ha tenuto testa al numero 13 del mondo Derepasko, arrendendosi soltanto in due tie-break dopo una partita giocata alla pari.
In campo femminile, le speranze azzurre al 65° Trofeo Bonfiglio erano tutte risposte in due delle giocatrici più promettenti del nostro panorama, la diciasettenne Carla Giambelli e la quindicenne Angelica Sara, non a caso le uniche in grado di superare lo scoglio del primo turno. Campionessa d’Europa Under 16 in carica, l’attuale numero 116 del ranking Itf Giambelli si è ritrovata a giocare il torneo ‘di casa’, per lei che è nata a Milano pur essendo cresciuta nel territorio di Monza e Brianza, da grande protagonista.
All’esordio, l’allieva di Duvier Medina si è presa gli applausi scroscianti del pubblico meneghino per l’affermazione al tie-break del terzo set sulla numero undici del mondo Jana Kovackova, in una partita da montagne russe in cui l’azzurra si era anche ritrovata avanti per 5-0 nel parziale decisivo. Impossibili da mettere in discussioni le sue doti fisiche, già attorno al metro e ottanta, Giambelli può crescere ancora sotto diversi aspetti, da un punto di vista atletico e soprattutto mentale, cercando di non soffermarsi troppo a pensare a determinati errori ma, viceversa, ragionando sempre in previsione del punto successivo. I colpi sembrano uscirle dalla racchetta già con una certa fluidità e, cosa non scontata nel tennis moderno, la ragazza si fa apprezzare anche per delle buone sortite nei pressi della rete.
Passando ad Angelica Sara, la sanremese ha gioito all’esordio per il successo sulla russa Anastasia Lizunova, salvo poi arrendersi in rimonta all’olandese Antonia Stoyanov. In entrambe le partite, la quindicenne azzurra si è espressa a un buon livello, dando però spesso l’impressione di peccare di continuità, probabilmente a causa delle poche partite giocate nell’ultimo peridoo. Dopo sette mesi trascorsi al Piatti Tennis Center di Bordighera, ‘Geky’ (com’è soprannominata nel circuito) ha deciso di trasferirsi oltre confine per sposare il progetto dell’All-In Tennis Academy di Villeneuve-Loubet (Francia), dov’è seguita dalla greca Eleni Kordolaimi, ex numero 435 Wta. Una volta che prenderà piena confidenza con la nuova realtà, Sara inizierà ad alternare nella seconda metà di stagione tornei giovanili ad eventi del circuito Itf, con l’obiettivo di arrivare quanto prima a trovare una stabilità nel circuito professionistico. Anche per lei, così come per la Giambelli, s’intravede qualcosa di importante all’orizzonte.
Non ci sono commenti