Sulla strada per il quinto titolo la nazionale azzurra trova le nordamericane alla loro prima finale nel campionato mondiale a squadre. Intanto l’Italia si è già assicurata un posto alle Finals 2024 senza bisogno di turno preliminare. Live su Supertennis e SuperTenniX
di Tiziana Tricarico | 12 novembre 2023
Come tutte le favole ci vuole l’”happy end”. A Siviglia l’Italia affronta il Canada, mai così avanti in questa competizione, nella sfida che assegna il titolo alle Billie Jean King Cup by Gainbridge Finals che si concludono stasera sul veloce indoor dell’Estadio de la Cartuja della capitale dell’Andalusia. Un ruolino di marcia immacolato quello delle azzurre guidate da Tathiana Garbin che in tre sfide - contro Francia, Germania e Slovenia in semifinale - hanno perso un match soltanto, peraltro a risultato acquisito (il doppio contro la Francia nella prima sfida del round robin del Gruppo D).
Ad aprire la sfida sono Martina Trevisan, n.43 WTA, e Marina Stakusic, n.258 (match inedito). A seguire Jasmine Paolini, n.30 WTA, affronta Leylah Fernandez, n.34 WTA (la 21enne di Montreal ha vinto in due set entrambi i precedenti, disputati al primo turno di Abu Dhabi 2021 ed al primo turno delle qualificazioni di Doha quest’anno). In chiusura il doppio con Elisabetta Cocciaretto e Martina Trevisan opposte a Gabriela Dsabrowski e Leylah Fernandez (ma i capitani possono cambiare formazioni fino all’ultimo).
Fin qui Jasmine Paolini e Martina Trevisan, con Elisabetta Cocciaretto e Lucia Bronzetti, hanno dato prova di un grande spirito di squadra. La forza di un team che tre anni fa giocava nei gruppi interzona della Coppa e che dopo la risalita nel World Group e le “prove generali” di Glasgow 2022 ha capito anche i meccanismi delle Finals, conquistando in dodici mesi un ruolo da protagonista. E grazie alla qualificazione in finale le azzurre - così come le canadesi - si sono già guadagnate un posto alle Finals 2024 senza bisogno di passare per il turno preliminare.
Per l’Italia è la sesta finale, la prima da dieci anni a questa parte. Nel 2013 la nazionale con Errani, Vinci, Pennetta e Knapp vinse a Cagliari contro la Russia il quarto titolo (nel giro di otto anni). In caso di successo l’Italia diventerebbe la sesta nazione ad aver conquistato almeno 5 trofei preceduta solo da Stati Uniti (18), Repubblica Ceca (11), Australia (7), Russia e Spagna (5).
Dall’altra parte c’è il Canada, alla sua prima finale in BJK Cup, raggiunta superando Spagna, Polonia (chiudendo in testa il Gruppo C) e Cechia. Il team nordamericano in semifinale ha eliminato per 2-1 la favoritissima Repubblica Ceca, che schierava due top ten e una coppia di doppio da podio mondiale. Nel primo singolare Barbora Krejcikova, n.10 WTA, ha liquidato 62 61 Marina Stakusic, n.258 del ranking, ma poi ci ha pensato Leylah Fernandez a prendere per mano la sua squadra: la 21enne finalista degli Us Open 2021, n.35 del ranking, ha prima battuto 62 26 63 la campionessa di Wimbledon Marketa Vondrousova, n.7 WTA, e poi, in coppia con Gabriela Dsabrowski, ha superato 75 76(3) Barbora Krejcikova e Katherina Siniakova.
Fernandez, che ha debuttato in Coppa nel 2019 (ad appena 17 anni) ha un bilancio di 11 vittorie e 3 sconfitte in singolare mentre in doppio ha vito tutti e 4 i match disputati. Stakusic, che compirà 20amnni a fine mese e che ha esordito quest’anno con la maglia della nazionale, in singolare ha un bilancio di due vittorie ed una sconfitta. Il pilastro del doppio canadese è Gabriela Dsbrowski, 31 anni, n.8 del ranking di specialità, reduce dalle WTA Finals di Cancun: per lei, che ha debuttato esattamente dieci anni fa con la maglia del Canada, un bilancio di 15 vittorie contro 7 sconfitte.
Quello odierno sarà il quinto confronto tra Italia e Canada, il secondo in due edizioni consecutive delle Finals. Il team nordamericano si è imposto in tre dei quattro precedenti, compreso quello nel round robin dello scorso anno a Glasgow, terminato 3-0 (le atre due vittorie sono datate Perth 1971 ed Ancona 1995). L’unico successo tricolore risale al 1984, al primo turno della competizione disputata a San Paolo, in Brasile (all’epoca si giocava in sede unica).