"Italia e Austria - dice il capitano belga - sono due squadre molto diverse tra loro, ma pensiamo a noi stessi e basta. Sono contento perché abbiamo un team omogeneo, giovane, ambizioso"
18 novembre 2025
Steve Darcis, che quando giocava chiamavano 'Lo Squalo', deve aver trasmesso un po' della sua passione per la Davis ai suoi ragazzi. Il Belgio batte la Francia e il capitano è il primo a parlare: "Ho detto a entrambi che non mi interessava la vittoria o la sconfitta, volevo solo essere orgoglioso di loro, volevo solo vederli dare il massimo. E sia Zizou che Rafael mi hanno ripagato con due grandi prestazioni".
Ora, ad attendere il Belgio, ci sarà la vincente tra Italia e Austria: "Due squadre molto diverse - dice Darcis - ma pensiamo a noi. Sono contento perché abbiamo un team omogeneo, giovane, ambizioso. Forse Bergs è attualmente più avanti degli altri, ma tutti stanno crescendo. E ormai quando li chiamo per la Davis so che c'è una sola risposta: sì".
Lo scorso anno, a Bologna ma nei gironi, Bergs superò Cobolli, senza però dare al Belgio il successo: "Una bella esperienza - dice Zizou - quella del 2024 contro Flavio, ma noi oggi dobbiamo guardare soprattutto a noi stessi. Senza preoccuparci di chi giocherà".
Il Belgio ora ha un sogno, un sogno enorme: "Ora - dice Darcis - dobbiamo goderci questa vittoria, ma poi da domani saremo in campo di nuovo per allenarci al meglio. So che tutti i miei ragazzi hanno un grande sogno, l'ho anche detto loro: coltivate questo sogno, ma sapendo che siamo ancora molto lontani. Sarà una frase fatta, ma dobbiamo pensare a un match alla volta".
"Se dovesse passare l'Italia, ovviamente saremmo sfavoriti. Ma nella Davis spesso ci sono sorprese. In ogni caso, noi siamo un gruppo molto affiatato, giochiamo tutti per la squadra e si è creata una bella atmosfera. Questo ci dà un piccolo margine in più in questa competizione".

Belgio in semifinale, Francia ko
RAPHAEL COLLIGNON
Tre vittorie di fila con la maglia della Nazionale. E un ruolo fondamentale in questo piccolo grande Belgio, per Raphael Collignon: "Mi aiuta molto la panchina - dice - che mi supporta nei momenti difficili. Quando ho dei dubbi, loro trovano sempre la parola giusta. Questo è il segreto, credo...".
"Lui - continua - stava dominando il match, ma ogni tanto fa qualcosa di strano, come quel tweener... In questo caso mi ha permesso di tornare in partita. Sono stato fortunato a far girare il match nel secondo, ma nel terzo penso di aver meritato il successo, mi sono messo a giocare un buon tennis".
La stagione di Collignon è cambiata in un momento preciso. "La vittoria su Ruud agli Us Open, perché mi ha fatto capire che potevo giocare alla pari con i top players. Mi sono portato quelle sensazioni in Davis e adesso arrivano i frutti di quella fiducia. Parlando di Davis, la vittoria in Australia per certi versi è stata più pesante di questa, perché di fronte avevo De Minaur, un top 10".
"La Davis - chiude Collignon - è sempre stata il mio sogno di bambino. Di quando guardavo i miei idoli giocare: David (Goffin, ndr), Steve (Darcis, il capitano attuale, ndr) e gli altri. Ora che sono qui a guidare il team è davvero qualcosa di speciale".