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Eventi internazionali

Melbourne: che bel poker azzurro al secondo turno!

Nella seconda giornata, riservata alle sfide della parte bassa del tabellone maschile, Berrettini supera l’esame Anderson, Sonego batte in tre set Querrey, Caruso liquida in scioltezza Laaksonen e si prepara al derby con Fognini, autore di un’ottima prestazione contro Herbert. Male Cecchinato, che cede in quattro set a McDonald, e Seppi, eliminato da Cuevas

di | 09 febbraio 2021

Il saluto tra Matteo Berrettini e Kevin Anderson (foto Getty Images)

Il saluto tra Matteo Berrettini e Kevin Anderson (foto Getty Images)

E’ di Lorenzo Sonego la prima vittoria azzurra agli Australian Open, seguito a ruota da Salvatore Caruso. Nel day 2 sul cemento di Melbourne Partk - per quanto riguarda il torneo maschile riservato ai match della parte bassa del tabellone - superano l’esordio anche Fabio Fognini e Matteo Berrettini, che chiude nel migliore dei modi una gran bella giornata per il tennis tricolore.

Era un sorteggio insidioso per il numero uno azzurro ma Matteo Berrettini, n.10 del ranking e nono favorito del torneo, ha superato l’esame a pieni voti battendo 76(9) 75 63, in due ore e 23 minuti di partita, il sudafricano Kevin Anderson, 34enne di Johannesburg sceso al n.81 del ranking ma top ten solo un anno e mezzo fa prima dell’ennesimo infortunio, alla tredicesima partecipazione a Melbourne dove ha raggiunto gli ottavi per tre edizioni di fila (2013-2015).

Grandissimo equilibrio nel primo parziale della prima sfida tra i due: Anderson ha annullato con un rovescio vincente una palla break nel terzo gioco poi più nulla fino al decimo, quando è stato Berrettini a salvarsi da 0-40 cancellando tre set-point di fila al sudafricano (diritto micidiale, servizio vincente, ace).

A decidere è stato il tie-break: Anderson è volato 6-3 e Matteo ha salvato altri tre set-point (grazie a due bei servizi vincenti e a un errore di diritto del sudafricano), un altro ancora sul 7-6 (ace), l’azzurro ne ha a sua volta fallito uno sull’8-7 con un errore di diritto, ha salvato un altro set-point (l’ottavo complessivo), grazie ad un brutto diritto del suo avversario e poi con un servizio ed un diritto vincenti ha chiuso per 11 punti a 9.

Nella seconda frazione il copione non è cambiato solo che a trovarsi improvvisamente 0-40, nel dodicesimo gioco, con ben tre diritti di fila sbagliati, è stato Anderson: Berrettini, però, l’occasione non se l’è lasciata sfuggire e alla prima chance con un imprendibile (anche aiutato un po’ dal nastro) passante di diritto incrociato ha archiviato il set.

Grande equilibrio anche nel terzo parziale: nell’ottavo gioco Matteo ha avuto una prima palla-break, parente prossima di un match-point, ma il 34enne di Johannesburg l'ha annullata costringendo il romano a sbagliare con il rovescio. Anderson ne ha cancellata una seconda con il servizio ma sulla terza il break azzurro è arrivato, e poco dopo il tennista seguito da coach Vincenzo Santopadre ha chiuso il discorso con un passante di rovescio lungo linea imprendibile.

Il recupero in allungo di Matteo Berrettini (foto Getty Images)

Berrettini super al servizio con 14 ace contro un doppio fallo soltanto ma anche con il 76% di prime in campo con l'89% dei punti vinti ed il 65% di punti conquistati con la seconda: per lui anche 45 vincenti contro 15 errori gratuiti. Non che Anderson abbia servito male, anzi: 18 ace contro 2 doppi falli, 76% di prime che gli hanno fruttato il 72% dei punti ed anche un buon 59% con la seconda: meno buono - chiaramente - il rapporto tra vincenti e gratuiti, 36 contro 29.

La dedica di Matteo Berrettini (foto Getty Images)

“Per un bel po’ non mi ha fatto vedere la palla - ha scherzato Matteo nell’intervista in campo - non so quanti ace mi abbia fatto…. Il mio prossimo avversario non lo conosco troppo, però domani studieremo con il mio coach come gioca e come affrontarlo”.

Al prossimo turno il 24enne romano (reduce dalla finale nell’ATP Cup con la squadra azzurra), alla quarta partecipazione consecutiva allo Slam Aussie dove anche lo scorso anno ha raggiunto il secondo turno (stoppato in cinque set da Sandgren), troverà il ceco Tomas Machac, 20enne di Beroun n.199 del ranking, proveniente dalle qualificazioni, alla sua prima presenza nel main draw di Melbourne (la seconda in assoluto in un Major dopo il Roland Garros dello scorso anno dove pure si era qualificato). Tra i due non ci sono precedenti.

All’alba italiana bella vittoria per Lorenzo Sonego, n.35 del ranking e 31 del seeding, che si è imposto 75 64 64, in due ore ed undici minuti di partita, sullo statunitense Sam Querrey, n.52 ATP, "rompendo il ghiaccio" in casa Italia (per quanto riguarda il tabellone maschile).

Il 33enne californiano di San Francisco, che giocava a Melbourne per la 15esima volta, non è mai andato oltre il terzo turno raggiunto peraltro in sei occasioni, l’ultima proprio lo scorso anno. Il 25enne torinese - per la prima volta testa di serie in uno Slam - è alla quarta partecipazione, la terza nel main draw dove aveva raggiunto il secondo turno anche nel 2018 (sconfitto da Gasquet) partendo dalle qualificazioni.

Lorenzo Sonego (foto Getty Images)

L'urlo di Lorenzo Sonego (foto Getty Images)

Primo set molto equilibrato con entrambi i giocatori aggrappati ai rispettivi turni di servizio: nell’undicesimo gioco, però, l’americano ha concesso le prime due palle-break del match: sulla prima Sonego a sbagliato il diritto ma sulla seconda il suo colpo migliore non lo ha tradito. E poco dopo ha archiviato il primo parziale.

Querrey si è salvato nel primo gioco della seconda frazione ma non nel terzo ed il piemontese, in giornata solidissima al servizio (alla fine per lui 11 ace contro 4 doppi falli ed ottime percentuali sia son la prima che con la seconda), ha difeso con tranquillità il break che gli ha permesso di incamerare anche il secondo set.

Nel quarto gioco del terzo parziale Sonego ha offerto le prime palle-break dell’incontro ma le ha annullate: la prima con un diritto vincente la seconda grazie ad un errore di rovescio del californiano. Nel nono game Querrey ha ceduto di nuovo la battuta, stavolta a zero, ed in quello successivo Sonego ha chiuso il discorso. Lorenzo ha messo a referto 36 vincenti contro 19 errori non forzati (30 contro 31 per lo statunitense).

Al secondo turno il torinese troverà lo spagnolo Feliciano Lopez, 39enne di Toledo n.65 ATP, alla 19esima partecipazione alo Slam Australiano dove vanta gli ottavi nel 2015 e nel 2012 (nelle ultime quattro edizioni, però, era sempre stato eliminato al primo turno): tra i due non ci sono precedenti.

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Prima vittoria in carriera agli Australian Open, invece, per Salvatore Caruso, n.78 del ranking, che ha liquidato 62 64 63, in poco più di un’ora e tre quarti di partita, lo svizzero Henri Laaksonen, n.139 ATP, promosso dalle qualificazioni, che giocava per l’ottava volta - ma solo la seconda in main draw - lo Slam australiano (miglior risultato il secondo turno del 2019).

Il 28enne di origini finlandesi (è nato a Lohja) si era aggiudicato in due set l’unico precedente con il siciliano, disputato nei quarti di finale del challenger di Roma Garden nel 2019. Ma stavolta è stata un’altra storia. Il 28enne di Avola ha dominato dall’inizio alla fine, se si esclude un piccolo passaggio a vuoto in avvio di seconda frazione quando si è ritrovato sotto 2-0.

Salvatore Caruso (foto Getty Images)

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Per il resto ottima prestazione di Caruso, soprattutto al servizio: 5 ace e nessun doppio fallo, il 62% di prime in campo con l’80% dei punti vinti ma anche il 46% dei punti conquistati con la seconda. Per lui a referto 19 vincenti contro 25 gratuiti (29 vincenti ma ben 49 errori non forzati per l’elvetico).

Al secondo turno derby tricolore per “Salvo” - alla quinta partecipazione agli Australian Open, la terza nel main draw dove finora non aveva mai vinto un match - atteso dalla sfida con Fognini, mai affrontato in carriera.

Ha infatti impiegato meno di due ore Fabio Fognini, n.17 del ranking e 16 del seeding, per imporsi 64 62 63 sul francese Pierre-Hugues Herbert, n.84 ATP, mai affrontato prima in carriera. Match dominato dall’azzurro, nonostante un inizio un po’ nervoso e l’intervento del fisioterapista sul 3-2 del primo set per un problema alla caviglia destra.

Prestazione solidissima al servizio del 33enne di Arma di Taggia, reduce dalla finale con la squadra azzurra nell’ATP Cup: nonostante due soli ace contro ben 8 doppi falli, Fabio non ha concesso nemmeno una palla-break in tutto il match al 29enne di Schiltingheim, alla nona presenza nel Major Aussie (miglior risultato il terzo turno del 2019 e del 2016, in quest’ultimo caso partendo dalle qualificazioni). Però ha messo in campo un buon 55% di prime con il quale ha ottenuto il 79% dei punti ed ha conquistato anche il 60% dei punti quando ha servito la seconda.

Proprio il servizio è invece venuto meno nel gioco del francese, grande specialista del doppio. Fognini ha messo a segno un break nel primo set (nel “fatidico” settimo gioco), due nel secondo parziale (terzo e settimo game) e due anche nella terza frazione (quinto e nono gioco). Per il ligure a referto 16 vincenti contro 28 errori non forzati: 19 vincenti contro 46 gratuiti invece per Herbert.

Fognini è in gara per la 15esima volta di fila agli Australian Open dove ha raggiunto per tre volte gli ottavi (2020, 2018 e 2014).

Tutta la grinta di Fabio Fognini (foto Getty Images)

Nella notte italiana esordio amaro invece per Marco Cecchinato, n.82 del ranking, che si è fatto sorprendere per 36 63 62 62, in poco meno di due ore e un quarto di partita, dallo statunitense Mackenzie McDonald, n.192 ATP, in gara con il ranking protetto, alla quarta partecipazione al tabellone principale di Melbourne dove aveva già due volte raggiunto il secondo turno (2019 e 2018, in quest’ultimo caso partendo dalle qualificazioni).

In quello che era il loro primo confronto il 25enne californiano di Piedmont (ma vive ad Orlando, in Florida) è scattato meglio dai blocchi salendo 3-2 con un break di vantaggio. Poi però è arrivata la reazione del siciliano che ha infilato quattro giochi consecutivi assicurandosi il primo set. Fallite due palle-break in avvio di seconda frazione, però, “Ceck” è andato lentamente spegnendosi. Ha provato a reagire all’inizio del terzo parziale quando ha avuto due chance di salire 2-0 ma poi, tradito dal servizio, ha lasciato la scena all’americano, che al contrario ha ricavato molto dalla battuta: 14 ace contro 3 doppi falli, il 65% di prime in campo con il 79% dei pinti vinti ma anche il 55% di punti conquistati con la seconda. Cecchinato ha chiuso con 39 vincenti contro 32 errori gratuiti: 44 vincenti contro 24 gratuiti per McDonald.  

Il 28enne palermitano giocava per l’ottava volta lo Slam australiano, la quarta nel tabellone principale dove non ha mai superato un turno.

Un'espressione perplessa di Andreas Seppi (foto Getty Images)

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Sullo stesso campo, il numero 6, è andata male anche ad Andreas Seppi, n.108 del ranking, sconfitto 64 46 62 62, dopo due ore e 20 minuti di partita, dall’uruguaiano Pablo Cuevas, n.72 ATP, che gioca gli Australian Open solo per la nona volta (aveva superato un turno anche nel 2016, 2018 e 2019).

L’altoatesino - in vantaggio per 2-1 nel bilancio dei precedenti con il 35enne originario di Concordia, in Argentina - è partito malissimo cedendo per due volte di fila la battuta (3-0): ha recuperato uno dei due break ma non è bastato. Nella seconda frazione, molto equilibrata, Seppi ha pareggiato il conto con un diritto vincente sfruttando l’unica palla-break concessa da Cuevas nel set proprio nel decimo gioco. Ma è stato solo un lampo: negli altri due parziali c’è stata davvero poca storia. Decisamente migliori i numeri messi a referto dall’uruguaiano tra cui un 6 su 6 nelle palle-break sfruttate. Per entrambi, però, più gratuiti che vincenti: 39 contro 31 per Cuevas, 52 contro 27 per Seppi.  

Il 36enne di Caldaro giocava a Melbourne Park per la 16 volta di fila (sempre nel main draw): il suo miglior risultato sono gli ottavi, raggiunti in quattro occasioni (2018, 2017, 2015 - l’anno in cui sconfisse anche Federer -, e 2013). Per Seppi era il 62esimo Slam consecutivo (il 63esimo complessivo).

Lunedì erano usciti subito di scena anche Sinner, Travaglia e Mager.

Ci ha messo il cuore Jannik Sinner, ma non è bastato. La freschezza atletica era la grande incognita della vigilia ed è stata il fattore determinante della super sfida di primo turno. Il 19enne di Sesto Pusteria, n.32 ATP - best ranking dopo il secondo titolo ATP consecutivo vinto in carriera domenica al Great Occean Road Open sempre a Melbourne - ha ceduto 36 63 62 46 64, in tre ore e 55 minuti, al canadese Denis Shapovalov, 21enne mancino nato a Telaviv n.12 ATP ed undicesima testa di serie.

Si è fermata dunque a 10 la striscia di match vinti consecutivamente dall’altoatesino (che si sono tradotti nei titoli di Sofia 2020 e Melbourne domenica scorsa). Jannik - che nell’ultimo Slam disputato, il Roland Garros dello scorso ottobre, si è arreso solo nei quarti a Rafa Nadal - era alla sua seconda partecipazione al Major australiano: nel 2020 aveva raggiunto il secondo turno prima di cedere a Fucsovics. Resta il dubbio su che cosa avrebbe potuto fare se avesse avuto 24 ore di riposo in più….

Zero tempo per recuperare anche per Stefano Travaglia, n.60 ATP, best ranking dopo la finale al Great Ocean Road Open di Melbourne di domenica, la prima in carriera, che ha pagato caro lo sforzo arrendendosi in tre set allo statunitense Frances Tiafoe, n.64 ATP, alla quarta partecipazione allo Slam Aussie dove vanta i quarti del 2019 (fermato da Nadal).

Il 29enne di Ascoli Piceno - che ha iniziato molto bene la stagione con in quarti ad Antalya e poi la già citata prima finale nel circuito maggiore - giocava per la quinta volta gli Australian Open, la terza consecutiva nel tabellone principale dove ha raggiunto il secondo turno nel 2019 partendo dalle qualificazioni prima di cedere a Basilashvili.

La delusione di Jannik Sinner (foto Getty Images)

Subito fuori pure Gianluca Mager, n.96 del ranking, che si è fatto sorprendere dal russo Aslan Karatsev, n.114 ATP, proveniente dalle qualificazioni e per la prima volta al via nel tabellone principale di un Major. Il ligure, che aveva vinto l’unico precedente con il 27enne di Vladikavkaz, disputato al turno decisivo delle qualificazioni del challenger di Como nel 2018, non è mai entrato in partita. Il 26enne sanremese, alla seconda partecipazione all’”Happy Slam”, la prima nel main draw, ha chiuso con un bilancio di 11 vincenti e 35 errori non forzati (32 vincenti e 26 gratuiti invece per Karatsev).

RISULTATI
“Australian Open”
Grand Slam
Parigi, Francia
8 - 21 febbraio, 2021
$71.500.000 - cemento

SINGOLARE
Primo turno
Frances Tiafoe (USA) b. Stefano Travaglia (ITA) 76(5) 62 62
(11) Denis Shapovalov (CAN) b. Jannik Sinner (ITA) 36 63 62 46 64
(q) Aslan Karatsev (RUS) b. Gianluca Mager (ITA) 63 63 64
(31) Lorenzo Sonego (ITA) b. Sam Querrey (USA) 75 64 64
Mackenzie McDonald (USA) b. Marco Cecchinato (ITA) 36 63 62 62
(9) Matteo Berrettini (ITA) b. Kevin Anderson (RSA) 76(9) 75 63
(16) Fabio Fognini (ITA) b. Pierre-Hugues Herbert (FRA) 64 62 63
Salvatore Caruso (ITA) b. (q) Henri Laaksonen (SUI) 62 64 63
Pablo Cuevas (URU) b. Andreas Seppi (ITA) 64 46 62 62

Secondo turno
(31) Lorenzo Sonego (ITA) c. Feliciano Lopez (ESP)
(9) Matteo Berrettini (ITA) c. (q) Tomas Machac (CZE)
Salvatore Caruso (ITA) c. (16) Fabio Fognini (ITA)

DOPPIO
Primo turno
Simone Bolelli/Maximo Gonzalez (ITA/ARG) c. (12) Jeremy Chardy/Fabrice Martin (FRA)
Lorenzo Sonego/Andrea Vavassori (ITA) c. Romain Arneodo/Benoit Paire (MON/FRA)
Stefano Travaglia/Laslo Djere (ITA/SRB) c. (wc) Andrew Harris/Alexei Popyrin (AUS)
(Alt) Gianluca Mager/Yoshihito Nishioka (ITA/JPN) c. (8) Pierre-Hugues Herbert/Nicolas Mahut (FRA)

ORDINE DI GIOCO

TABELLONE SINGOLARE MASCHILE

TABELLONE DOPPIO MASCHILE


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