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Alcaraz ferma Musetti: l'Italia dei "pro" saluta il Roland Garros

Carlos Alcaraz sfodera una grande prestazione e raggiunge i quarti di finale al Roland Garros. Lorenzo Musetti non riesce a contrastare il numero 1 del mondo

di | 04 giugno 2023

L'esultanza di Carlos Alcaraz (Getty Images)

L'esultanza di Carlos Alcaraz (Getty Images)

"Ho giocato una partita completa". Così Carlos Alcaraz commenta a caldo il 63 62 62 a Lorenzo Musetti. Sintetico ma effficace, il murciano, che infila l'undicesima vittoria di fila negli Slam, la 34ma in stagione, e centra i quarti per il secondo anno di fila al Roland Garros. Resta così Rafa Nadal l'ultimo giocatore eliminato a Parigi prima dei quarti da testa di serie numero 1, nel 2009 quando subì la sua prima sconfitta nel suo regno al Bois de Boulogne contro lo svedese Robin Soderling. Il percorso dello spagnolo proseguirà nei quarti contro Stefanos Tsitsipas che ha dominato l'austriaco Sebastian Ofner.

Musetti, sciolto solo nei primissimi game e poi sempre più frustrato e negativo, subisce la terza sconfitta in tre partite contro un Top 10 negli Slam. 

 

Il carrarino parte alla grande. Riesce sulla diagonale sinistra a tenere lontano un Alcaraz teso all'inizio del match e completa il break al primo game. Sulla palla break gioca un punto sublime: rovescio carico in diagonale, poi lungolinea da lontanissimo sulla riga.

C'è vento, e in una partita ad alto tasso tecnico come questa non aiuta. Ma non è per questo che il vantaggio di Musetti dura lo spazio di pochi game. Alcaraz alza il livello, il carrarino non gli sta dietro e da 2-0 si ritrova sotto 2-5. Il murciano è sempre più rapido a mettere i piedi in campo, più incisivo in risposta e nella presa della rete.

Lo spagnolo, testa di serie numero 1 in uno Slam per la prima volta in uno Slam, impone le sue condizioni. Il pressing da dietro si fa più deciso, la palla viaggia più rapida e Musetti si ritrova più lontano, costretto a giocare meno profondo. Il carrarino corre, il murciano tira e allunga. Dopo 33 minuti, e un accenno di "Bella Ciao" alla tromba durante il cambio campo, Musetti va a servire per salvare il primo set. Almeno ne rimanda la conclusione al termine del game più bello e lottato del primo set, in cui si è visto il meglio di un tennis moderno e insieme vintage, tra accelerazioni pesanti da fondo, volée basse e veroniche (deviata fuori dal nastro, dell'azzurro). Ma non può evitare di perdere il primo set del torneo.

Con due errori, dovuti alla tensione e alla pressione di avere davanti un avversario capace di coprire ogni angolo del campo, Musetti inizia il secondo set nel modo peggiore: perde il servizio con due errori negli ultimi due punti. Ha bisogno di una scintilla per riaccendersi, e se la crea nel punto della partita, il secondo del quarto game. L'azzurro gioca una contro-smorzata di rovescio strettissima, arriva sul recupero lungolinea di Alcaraz e neutralizza con uno smash non facile il lob in tweener del murciano, costretto alla fine all'errore. E' la premessa del contro-break del 2-2. 

Tuttavia, Musetti perde ancora il servizio nel game successivo, e di fatto non vince più un game nel secondo set. Nei momenti chiave il carrarino costruisce anche bene il punto, ma non finalizza il gioco. Ed è lì, sempre lì, un po' nel mezzo. In attesa di un guizzo, di un lampo, di quella scioltezza mostrata contro Ymer, Shevchenko e Norrie, molto più difficile però da mostrare in una partita come questa.

A vent'anni compiuti da poco, e a vent'anni dal trionfo al Roland Garros del suo coach Juan Carlos Ferrero, Alcaraz sembra non stancarsi mai. Si diverte, fa divertire il pubblico e molto meno i suoi avversari quando non riescono a contrastarlo, a individuare un punto debole da attaccare.

Musetti ci prova, manca una palla break nel primo game di risposta. Poi lo vede allontanarsi, in volo verso la vittoria. Incarnazione fedele della frase di Napoleone per cui la vittoria appartiene a chi più persevera, che l'abiatore Roland Garros incideva sull'elica del suo aereo durante la Prima guerra mondiale e che campeggia incisa in inglese e in francese sul Philippe Chatrier. Oggi Alcaraz ha perseverato di più e ha vinto con merito.

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