
La tunisina, dopo la finale a Wimbledon, raggiunge le semifinali agli Us Open, prima tennista africana a riuscirci. Per farlo deve battere un’ottima Ajla Tomljanovic. Grazie a questo successo tornerà n.2 del mondo. Ora dovrà affrontare la vincente della sfida tra Coco Gauff e Caroline Garcia
di Enzo Anderloni | 06 settembre 2022
Non è bastata la più brillante ed elegante Ajla Tomlianovic di sempre a contenere il tennis sempre più creativo ed esplosivo di Ons Jabeur, decisa a coronare anche a New York la straordinaria stagione che l’ha lanciata ai vertici del tennis mondiale. Imponendosi 6-4 7-6(4) in un’ora e 41 minuti si è qualificata per le semifinali degli Us Open, prima tennista africana a riuscire nell’impresa.
E’ stata praticamente perfetta, l’ex fidanzata di Matteo Berrettini, n. 46 del mondo, indossatrice ideale di un abitino di gran classe, da country club di lusso: ha servito forte preciso e picchiato da fondocampo con una profondità. Precisione e continuità che non le avevamo mai visto, tutto quanto di buono si era visto sia nella storica serata in cui aveva chiuso la carriera a Serena Williams sia al turno successivo, gli ottavi di finale, nei quali aveva estromesso in due set Liudmila Samsonova, molto meno popolare di Serena ma molto più solida tennisticamente oggi della 41enne leggenda del tennis mondiale.
Ons Jabeur però, quando riesce a esprimersi come in questi giorni agli Us Open, è una tennista di un'altra categoria rispetto alla grande massa delle concorrenti. Perfettamente in grado di reggere gli scambi più serrati e di ribattere anche sul piano della forza, si stacca da tutte sul piano della varietà delle soluzioni tecniche e tattiche che possiede. In un tennis in cui la maggioranza colpisce fortissimo di piatto (o giusto con quel tocco di rotazione superiore che serve a controllare) lei inserisce tutta la varietà delle palle tagliate, specie con il rovescio, e la capacità di alternare quei tagli a improvvise accelerazioni. Sa anticipare la palla all’improvviso nello scambio, trovare angoli nuovi.
Non a caso, trovata a 28 anni una sempre maggiore consapevolezza dei propri mezzi sta vivendo una stagione stellare 2022: ha raggiunto cinque quarti di finale (Sydney, Stoccarda, San Jose, Dubai, Doha), tre finali (Charleston, Roma, Wimbledon) e si è aggiudicata i tornei di Madrid e Berlino. E ora le semifinali a New York, dove affrontrà la vincete tra la statunitense Cori Gauff e la francese Caroline Garcia.
Con la vittoria a Madrid aveva fatto scalpore: era stata la prima giocatrice tunisina e africana a imporsi in un evento WTA 1000. In seguito ha lasciato un’impronta indelebile nella storia diventando la prima donna araba a raggiungere la finale di un Grande Slam, a Wimbledon.
Con questi risultati aveva raggiunto già il n.2 della classifica mondiale in giugno: scesa successivamente al n.5 durante un agosto americano non brillante (dopo l’exploit a Wimbledon) torna n.2 proprio oggi (lo sarà ufficialmente con il ranking di lunedì 12 settembre) con la sofferta vittoria su Tomljanovic che la proietta alla sua prima semifinale a new York, un torneo che nelle precedenti 6 partecipazioni l’aveva sempre vista uscire prima dei quarti di finale.
Il match con Tomljanovic, come detto, è stato molto tirato. Nel primo set la tunisina è riuscita a trovare il break e a conservarlo fino al 6-4 finale, sprecando anche un set poi sul 5-3 e servizio Tomljanovic.
Jabeur è riuscita a partire di slancio anche nella seconda partita, strappando subito il servizio all’australiana ma questa volta l’orgogliosa Ajla ha reagito riportandosi subito in parità e ha aggredito la palla, sia al servizio che in risposta con una aggressività spettacolare, che le ha permesso di tenere il set in equilibrio (tra break e controbreak) fino al 6-6 e al conseguente gioco decisivo.
Lì, in quel tie-break, si è condensato, in una manciata di punti, il tennis di altissimo livello che entrambe le giocatrici avevano espresso durante tutto il set.
Tomljanovic ha picchiato ancora più forte e più vicino alle righe. E non è stata particolarmente fortunata: come già le era successo nel corso del match alcune giocate che sarebbero state definitive le sono uscite di millimetri.
Ajla ha regalato il punto del 4-3 con un doppio fallo, Ons si è procurata il primo match-point con un servizio vincente e l’ha poi sfruttato. Uno dei tanti suoi modi oggi di fare la differenza.
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