

Oltre ai numeri uno Lorenzo Sonego e Jasmine Paolini, nella nazionale italiana in gara alla United Cup sono presenti anche quattro nomi non avvezzi a vestire i colori azzurri: Flavio Cobolli, Andrea Pellegrino, Nuria Brancaccio e Angelica Moratelli. Ecco chi sono e come arrivano alla grande occasione
29 dicembre 2023
La stagione 2023 del tennis italiano si è chiusa con lo splendido trionfo in Coppa Davis e quella nuova si è aperto con un’altra competizione a squadre, la seconda edizione della United Cup che per una settimana fonde i circuiti ATP e WTA, proponendo una competizione diversa e affascinante. Per la nazionale italiana cambiano i protagonisti rispetto a Malaga – eccetto uno, Lorenzo Sonego – e pure rispetto alla scorsa edizione dell'evento, nella quale i nostri arrivarono in finale arrendendosi solo agli USA. Ma rimane intatto lo spirito che unisce gli azzurri e il desiderio di dimostrare (anzi, ribadire) il valore del tennis italiano nel mondo.
Se a Sydney il nostro numero uno degli uomini è Sonego, nel femminile c’è Jasmine Paolini come giocatrice più rappresentativa della squadra, guidata per l’occasione dal suo coach Renzo Furlan. Ma insieme a loro sono presenti in Australia altri quattro nomi non così abituati a vestire la maglia della nazionale, ammessi a difendere i colori azzurri grazie ai criteri della manifestazione. Conosciamoli meglio.
FLAVIO COBOLLI
Nel ruolo di secondo singolarista azzurro nella competizione in scena alla Ken Rosewall Arena c’è Flavio Cobolli, sesto miglior italiano nella classifica ATP ma secondo – in ordine di ranking – ad aver accettato la chiamata. Il romano, entrato per la prima volta fra i top-100 lo scorso novembre (anche se oggi è appena fuori, di una sola posizione) è uno dei giovani del nostro tennis: classe 2002 come Lorenzo Musetti, sempre il mese scorso è stato fra i protagonisti delle Next Gen ATP Finals di Riyadh e ora ha di fronte a se un’altra opportunità di alto livello, per fare esperienza e vivere i grandi palcoscenici. Gli stessi ai quali proverà ad abituarsi nel 2024, con l’obiettivo di vivere la prima stagione interamente – o quasi – nel circuito maggiore. Flavio ha già mostrato di avere mezzi importanti ma anche grandi margini di miglioramento, tecnici, fisici e soprattutto dal punto di vista mentale: un mix che se coltivato a dovere può dargli soddisfazioni.
ANDREA PELLEGRINO
La United Cup ammette – per ciascun sesso – due singolaristi e un doppista: per l’Italia, il ruolo di “specialista” è andato ad Andrea Pellegrino, terzo miglior azzurro nella classifica di coppia alle spalle di Andrea Vavassori e Simone Bolelli, al numero 82. Il pugliese di Bisceglie, classe 1997, continua a coltivare ambizioni soprattutto in singolare, col grande obiettivo di raggiungere la top-100 (è stato al massimo n.136, oggi è n.156), ma nella scorsa stagione ha ottenuto risultati di enorme spessore nei tornei di coppia, vincendo il suo primo titolo nel circuito maggiore a Santiago del Cile con Andrea Vavassori, insieme al quale ha superato anche un turno agli Internazionali BNL d’Italia. Traguardi che uniti a due titoli e due finali a livello Challenger gli hanno permesso di raggiungere la top-100 e meritare un posto alla United Cup.
NURIA BRANCACCIO
Secondo la classifica WTA Nuria Brancaccio è numero 8 d’Italia, ma le scelte di programmazione di sei delle sette che la precedono hanno aperto alla campana le porte di una delle opportunità più importanti della sua carriera, permettendole di anticipare la partenza per l’Australia per vestire la maglia azzurra. Un’esperienza da ricordare per la giocatrice classe 2000, nata a Torre del Greco e cresciuta sportivamente in Spagna, capace nella passata stagione di salire al numero 167 della classifica WTA (oggi occupa la 206esima posizione) grazie ad alcuni dei risultati più importanti in carriera. Su tutti i quarti di finale al WTA 250 di Bogotà – i primi nel Tour maggiore – e il successo in un torneo da 25mila dollari di montepremi in Argentina. Nella sua stagione anche il debutto nel main draw agli Internazionali BNL d’Italia e altre vittorie a livello WTA, a testimonianza di un valore superiore rispetto a quello rappresentato dal suo attuale ranking.
ANGELICA MORATELLI
Nel ruolo di doppista al femminile c’è invece Angelica Moratelli, miglior azzurra nel ranking di specialità al numero 83. Un traguardo figlio di un grande 2023, le quale la 29enne trentina si è scoperta particolarmente competitiva in doppio, toccando vette mai raggiunte prima. Non ha ancora messo via l’idea di lottare in singolare, ma la differenza fra i due ranking inizia a essere molto ampia (a livello individuale è numero 555) e i risultati in doppio suggeriscono quella direzione, visto che alla soglia dei 30 anni coronerà il sogno di disputare un torneo del Grande Slam, da ultima ammessa a Melbourne in coppia con la britannica Samantha Murray. Se le meritato coi successi della scorsa stagione, su tutti il titolo nel WTA 125 di Bucarest (con Camilla Rosatello) ma anche quattro vittorie nel circuito ITF, varie finali (una nel WTA di Palermo) e un turno superato agli Internazionali BNL d’Italia.
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