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Il bolognese e l'argentino Molteni fermano in semifinale i fratelli Matteo e Jacopo Berrettini e sabato in finale affrontano i due piemontesi
di Gianluca Strocchi | 09 aprile 2021
La coppia Simone Bolelli e Andres Molteni (foto Sposito)
Non ci sarà l’en plein tricolore, sabato, nella finale del doppio del Sardegna Open. Si è infatti fermata in semifinale, sui campi del Tennis Club Cagliari, la corsa di Matteo e Jacopo Berrettini, in tabellone con una wild card e per la prima volta insieme a livello ATP: a sbarrare la strada ai fratelli romani sono stati l’altro azzurro Simone Bolelli e l'argentino Andres Molteni, seconda testa di serie, che si sono imposti con il punteggio di 63 46 10-3.
Il 35enne di Budrio, doppista di Davis azzurro e numero 65 del ranking mondiale di specialità, e il 33enne di Buenos Aires (numero 67 ATP in doppio, dove è arrivato come proprio “best” personale al 39° posto nel 2018), in precedenza vincitori in due set sugli statunitensi Lammons/Withrow al debutto e sugli altri americani Fritz/Paul nei quarti, sfideranno dunque per il titolo i “fratelli di sangue” Lorenzo Sonego e Andrea Vavassori, nati entrambi a Torino a sei giorni di distanza l’uno dall’altro, nel maggio 1995, e legati da una profondissima amicizia. I due piemontesi hanno avuto via libera in semifinale per il forfait del binomio formato dall’argentino Federico Coria (infortunatosi agli addominali) e dal britannico Daniel Evans.
Andrea Vavassori e Lorenzo Sonego (foto Sposito)
Si tratta della prima finale nel circuito maggiore per Sonego (n.175 della classifica di specialità) e Vavassori (n.81 del ranking ATP), semifinalista quest’anno ad Antalya con Salvatore Caruso e poi componente del team italiano giunto in finale nella ATP Cup a Melbourne (del quartetto faceva parte anche Simone Bolelli), un paio di settimane fa vincitore del titolo nel challenger di Lugano, il settimo per lui in quella categoria di tornei.
In terra sarda i due 25enni torinesi hanno eliminato all’esordio i numeri 1 del tabellone, Marcelo Melo e Jean-Julien Rojer, che assommano qualcosa come 64 titoli di doppio in due, poi nei quarti Andrea Pellegrino e Giulio Zeppieri.
Per Bolelli è invece la 15esima finale nel circuito maggiore, dopo quella disputata il mese scorso a Santiago del Cile con l’altro argentino Maximo Gonzalez, dove il bolognese ha messo in bacheca il suo sesto trofeo in carriera, tra i quali spicca lo storico trionfo agli Australian Open nel 2015 in coppia con Fabio Fognini.
Per Molteni sarà l’11esima finale a livello ATP in doppio, dove insegue il settimo titolo (l'ultimo lo ha vinto a Cordoba nel 2019), la seconda in coppia con il bolognese dopo quella persa nel 2019 a Mosca (cemento indoor).
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Simone Bolelli e Andres Molteni (foto Sposito)