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Roland Garros, favola Podoroska: è semifinale

L'argentina Nadia Podoroska ha iniziato le qualificazioni al Roland Garros da numero 255 del mondo. Con la vittoria su Elina Svitolina, è la prima qualificata in semifinale a Parigi nell'era Open. In questo torneo, guadagnerà più che in tutta la carriera

di | 06 ottobre 2020

Prima del Roland Garros, l'argentina Nadia Podoroska non aveva mai vinto un match in uno Slam, non aveva mai sconfitto  una top 50 né passato più di due turni a livello WTA. In meno di due settimane ha fatto la storia. Nei quarti ha sconfitto 6-2 6-4 la numero 5 del mondo Elina Svitolina, è diventata la prima qualificata a raggiungere la semifinale al Roland Garros nell'era Open e avrà grandi chances tra le prime 50 del ranking.

La semifinale le frutterà 503.478 dollari (425.250 euro). In tutta la carriera finora, ne aveva incassati 301.547. "Questo torneo cambia tanto dal punto di vista economico, posso pagare i miei coach, lo staff, continuare ad allenarmi e a viaggiare" ha detto dopo la qualificazione ai quarti. Un cambio di prospettiva decisivo per la 23enne che solo da due mesi ha confessato di potersi permettere l'affitto di un appartamento. 

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Dopo aver conquistato i primi punti WTA a 14 anni e aver debuttato in uno Slam allo US Open 2016, ha sofferto una lunga serie di infortuni per due anni. Ha poi deciso di trasferirsi in Spagna, ad Alicante, e per risparmiare il più possibile si faceva ospitare da altre giocatrici o dai coach, e prima delle trasferte dormiva in aeroporto.

Una mano le è arrivata dall'ENARD, l'Ente Nazionale per l'Alto Rendimento Sportivo che le ha finanziato una borsa come premio aggiuntivo dopo la medaglia d'oro ai Giochi Panamericani.

Nata a Rosario, in Argentina la conoscono come "La Russa", soprannome che nasconde una certa semplificazione geografica. I suoi bisnonni, infatti, sono di origine ucraina. Le, però, il russo non lo parla e non lo capisce. A tennis ha iniziato a giocare a cinque anni, anche se nessuno della sua famiglia lo praticava. Ma tra la fine degli anni Novanta e i primi 2000 il tennis era popolarissimo e il desiderio è scattato in maniera naturale. Anche uno dei suoi primi ricordi del Roland Garros è inevitabilmente legato all'Argentina, è la surreale finale tutta "albiceleste" che Gaston Gaudio vinse su Guillermo Coria nel 2004. 

"Quando ero bambina" ha detto nel corso della settimana in conferenza stampa, "in Argentina c'erano tanti tennisti importanti. E poi c'era Gabriela Sabatini che era un idolo per me e per tutte le giovani giocatrici. Lei è sempre in contatto con noi tenniste, con la nazionale di Fed Cup, sempre pronta a sostenerci". Anche sui social nel corso del Roland Garros, Sabatini non ha fatto mancare il suo supporto e i suoi complimenti per l'impresa di Podoroska, prima argentina in semifinale a Parigi dopo Paula Suarez nel 2004.

Del tennis, ha raccontato in conferenza stampa, le piace il senso continuo della sfida. Una sfida che oggi affronta con maggiore sicurezza, con tranquillità e fiducia. Merito anche del lavoro con Pedro Merani, argentino che da tempo ha messo radici a Doha, in Qatar.

Merani, scrive il Clarin, ha sviluppato un metodo che combina neuroscienze e la versione "base" della meditazione zen, il bompu, che non ha alcun contenuto filosofico o religioso. "Non ha a che fare con la psicologia" ha detto, "è più un allenamento mentale: facciamo esercizi di meditazione, rilassamento, visualizzazione. E' un percorso di auto-conoscenza". Nel suo caso, sta funzionando eccome. E non finisce qui.

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