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Eventi internazionali

Nadal è una certezza, Bublik una magia. Tsitsipas e Rublev ko

Il fenomeno di Manacor raggiunge i quarti a Madrid per la quindicesima volta. Il kazako dal tennis imprevedibile disorienta il panzer Karatsev ed entra per la prima volta tre i primi 40 del mondo. Il greco crolla sotto il martellamento da fondocampo del norvegese Casper Ruud. Il russo subisce la legge del gigante Isner

di | 06 maggio 2021

La stretta di mano tra Aslan Karatsev e Alexander Bublik

La stretta di mano tra Aslan Karatsev (a sinistra) e Alexander Bublik : il russo è n.27 ATP e 5° nella Race to Turin; il kazako solo n.42

Chi di sicuro non ha dubbi sulla terra battuta, come oggi accade a Thiem o a Medvedev,  è Rafael Nadal, produttore di certezze come nessun altro. Opposto al giovane australiano Alexei Popyrin, n. 76 ATP, che ieri aveva eliminato Jannik Sinner (e comunque salirà a un best ranking di n.61 del mondo), gli ha concesso i sei games necessari a delineare un 6-3 6-3 che sa di vittoria tranquilla, senza grande sforzo.

In effetti passato lo shock iniziale di partire 0-40 nel primo turno di battuta e dover subito annullare tre break point consecutivi, la partita non ha offerto brividi particolari.

Il fuoriclasse di Maiorca si è così qualificato per la quindicesima volta (15!) per i quarti di finale dell’ATP Masters 1000 di Madrid lasciando per strada solo 9 giochi (3 contro il 18enne Alacaraz più i 6 di oggi con Popyrin).

Tra lui e le semifinali si interpone Alexander Zverev che ha superato in due set (6-3 7-6) il britannico Daniel Evans, particolarmente brillante quest’anno sul ‘rosso’. L’unico precedente, lontanissimo nel tempo, era a favore di Evans: risaliva al primo turno degli Us Open 2016 quando prevalse in 4 set sull’allora 19enne Sasha. Altri tempi, altro livello, altri esito.

Sasha ha battuto Nadal negli ultimi due scontri diretti: a Parigi indoor nel 2020 e alle Nitto ATP Finals 2019. Però ha perso le altre cinque volte che si sono incontrati, comprese le due sfide sul rosso, a Roma nel 2018 e Monte.Carlo 2017.

Un altro che lunedì prossimo farà registrare un nuovo best ranking è il prestigiatore kazako Alexander Bublik. Dal suo tatuassimo braccio destro sono uscite anche oggi magie a raffica e a farne le spese è stato quel carrarmato russo a nome Aslan Karatsev, l’avversario di Berrettini nella finale di Belgrado, il giustiziere di Djokovic a casa sua.

Bublik di quella potenza muscolare si è fatto gioco con irridente maestria. Cambi di ritmo, palle vuote, colpi a sorprese e Karatsev (che pure nei turni precedenti aveva pettinato due tipi non proprio docili come il francese Humbert e l’argentino Schwartzman) è andato in doccia con un 6-4 6-3 da dimenticare col bagnoschiuma.

Bublik, che ora sfiderà Casper Ruud (capace di mettere al tappeto Tsitsipas, in due set, 7-6 6-4), da lunedì entrerà per la prima volta tra i primi 40 del mondo (male che vada al n.39). E’ già da tempo tra i primi 10 di una personale classifica dei tennisti attuali per i quali vale sempre il prezzo del biglietto, ora che pian piano il pubblico può ritornare sugli spalti.

Non era il favorito, pur essendo uno dei migliori interpreti del tennis su terra rossa: eppure Casper Ruud ha ottenuto oggi una delle più grandi vittorie della sua carriera, mettendo sotto Stefanos Tsitsipas 7-6 (4), 6-4, qualificandosi così per i quarti di finale del Mutua Madrid Open.

Il figlio di Christian Ruud (ex n.39 del mondo, oggi suo allenatore) non aveva mai battuto un Top 5. Ed era stato etichettato dal collega Nick Kyrgios come “un giocatore talmente noioso da annoiare persino se stesso”. Ma la n. 22 del mondo non ha mostrato alcun timore reverenziale contro il giocatore che attualmente guida la Rece to Torino, il ranking che tiene conto solo dei risultati del 2021. Ha servito come un treno e picchiato da fondo come un meglio. Strappargli la battuta è parso impossibile anche per Tsitsipas, che pure a sua volta ha dominato i suoi turni di battuta. Il match si è infatti deciso con il tie-break nel primo set.  Nel secondo il norvegese ha approfittato dell’unica palla break di tutto l’incontro strappando il servizio all’avversario per trionfare dopo un'ora e 34 minuti.

E' stato un ko tecnico quello di Andrey Rublev, che ha lottato fino al tie-break del terzo set contro John Isner, il bombardiere americano da 2 metri e 8 centimetri che sforacchia il circuito con i suoi ace da quasi un quindicennio.

Rublev arrivava a Madrid da secondo della Race to Torino alle spalle solo di Tsitsipas. Isner sapeva che se avesse perso sarebbe uscito dai primi 30 del mondo, lasciando gli USA scoperti a quel livello per la prima volta dal 1973, cioè dall'introduzione delle classifiche computerizzate.

Morale della favola, il gigante di Greensboro ha piazzato 29 ace e salvato la bandiera a stelle e strisce. Almeno fino alla sfida dei quarti contro Dominic Thiem.

Questi gli accoppiamenti dei quarti di finale del Mutua Madrid Open:

Nadal vs. A. Zverev

Thiem vs. Isner

Bublik vs. Ruud

M. Berrettini vs. Garin

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