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Eventi internazionali

”Giochiamo” Nadal-Alcaraz: Carlos può sorprendere Rafa, di fisico

Gli anni, gli sforzi per recuperare dopo l’operazione di settembre e le ultime fatiche potrebbero lanciare il 19enne nel primo derby di Spagna a Indian Wells. Ma tattica ed esperienza sono per il super mancino…

di | 19 marzo 2022

Carlos Alcaraz in azione a Indian Wells (Getty Images)

Carlos Alcaraz in azione a Indian Wells (Getty Images)

Giochiamo Nadal-Alcaraz, sempre che il fisico regga Rafa ancora qualche match. Perché la battaglia contro Kyrgios ha lasciato qualche segno evidente sulle gambe del mancino di Maiorca. Che già hanno fatto per l’ennesima volta gli straordinari dopo il prodigioso recupero dall’operazione al piede di settembre, con l’aggiunta degli ultimi sforzi per agguantare il successo consecutivo stagionale numero 19 da parte del primatista di 21 Slam, prossimo ai 36 anni.

Rafa Nadal studia il suo prossimo avversario Carlos Alcaraz

FISICO: CARLOS

Proprio la condizione atletica potrebbe risultare la variabile decisiva a favore del più giovane avversario di Rafa il pimpante Alcaraz, quasi 19enne, nel quale giustamente Nadal si rivede da giovane. Sul cemento di Indian Wells, Alcaraz ha infatti speso molte meno energie del mancino di Maiorca: ha battuto infatti sempre in due set e senza mai ricorrere al tie-break tutti gli avversari, McDonald per 6-3 6-3, Bautist Agut per 6-2 6-0, Gael Monfils per 7-5 6-1 e Norrie per 6-4 6-3.

Mentre Rafa ha dovuto faticare all’esordio contro Korda, superandolo 6-2 1-6 7-6, con una rimonta da 2-5 al terzo set, ha domato Evans 7-5 6-3, ha tribolato per regolare con due tie-break il gigante Opelka, e ha dovuto dare tutto per recuperare un break iniziale e sprintare al terzo set, prima di avere la meglio per 7-6 5-7 6-4 del redivivo Kyrgios. Come recupererà? Come gestirà quella lucina rossa dentro di lui che già da giorni gli comunica che è in riserva di energie e gli ricorda perché ha già annunciato la rinuncia al tornei di Miami? 

ESPERIENZA: RAFA

Battendo Evans, il leggendario campione di 21 Slam, ma soprattutto di 13 Roland Garros, ha firmato il successo numero 400 negli ATP Masters 1000, categoria nella quale vanta 36 urrà (uno meno di Djokovic) a riprova di una carriera straordinaria e longeva ad altissimo livello che si fregia anche dei 19 titoli ATP consecutivi dal 2004, della presenza fra i “top 10” della classifica per 860 settimane di fila, incluse 209 complessive da 1 e 160 i fila da 2.

Sono numeri mostruosi ai quali Alcaraz, pur con tutti i suoi record di precocità, che a novembre si aggiudicava le Next Gen Finals under 21 di Milano, non può nemmeno avvicinarsi. Come reagirà su una ribalta così importante, in una semifinale 1000, al secondo confronto contro il suo idolo, dopo l’assaggio impossibile dell’anno scorso a Madrid?

Coach Juan Carlos Ferrero è il più curioso di vederlo all’opera in un test così delicato per la sua crescita in una stagione nella, qual finora ha perso una solata partita, in 5 set contro Matteo Berrettini agli Australian Open.

Un giovane Alcaraz incontra il suo idolo Rafa Nadal

TATTICA: RAFA

Se pensiamo a come Nadal ha mangiato, letteralmente mangiato, cervello, grinta, coraggio, fiducia e fisico di Kyrgios, sminuzzando con perizia chirurgica la prorompente e fantasiosa vitalità dell’australiano, verrebbe naturale pensare che possa fare altrettanto con un avversario più immaturo. Anche se diverso, meno esplosivo e folle, ma più completo, capace di far tutto sul campo da tennis e sicuramente più disposto a sostenere con continuità e concretezza sia la fase difensiva che quella offensiva.

Già, ma come sorprendere quella vecchia volpe di Nadal che le ha viste proprio tutte e sa sempre trovare i punto debole dell’avversario, evidenziandone i difetti e insistendo inesorabile? I tanti parziali decisivi che ha inflitto ai rivali anche di Indian Wells esaltano ulteriormente le capacità tattiche di Rafa. Peraltro nel torneo sul cemento che più si avvicina all’amata terra rossa, dove vanta tre successi, l’ultimo nel 2013 contro Del Potro, e una sconfitta contro Djokovic nel 2011.

Infatti tutti i bookmakers lo danno favorito: 2.3/2.4 contro 1.58/1.63. Attaccare Rafa sin dalla risposta e poi spingersi più che mai a rete? Rischioso.  Meglio forse chiudersi a fondocampo in una lunga ed esasperante guerra di trincea per stancarlo. Per cui diventerà ancor più decisivo il servizio, per prendere subito in mano le operazioni, e su questo fondamentale Nadal sta raggiungendo livelli di perfezione davvero stupefacenti, soprattutto guardando al passato.  

Rafa e Carlos: passato, presente e futuro

MOTIVAZIONE: PARI

Subito dopo il match contro Norrie, Carlos ha ammesso candidamente: “Non vedo l’ora di affrontare il mio idolo”. Rafa dal canto suo ha coperto di elogi il giovane rivale, riconoscendogli la qualità per lui più importante: “E’ umile, ha voglia di lavorare per migliorarsi”. Tutti e due darebbero chissà che per vincere questa storica semifinale tutta spagnola in California: uno per ribadire il cambio della guardia, dopo la lezione di tennis a Bautista Agut, l’altro per ricacciare un po’ più indietro l’asfissiante scalata del Nino.

E forse proprio l’eccessivo desiderio del successo potrebbe gravare sulla psiche del più giovane, aiutando il più esperto. Anche se il tennis è specialista nelle improvvise e drastiche variazioni di rotta al vertice, dall’oggi al domani, da una partita all’altra. Con una semplicità e una chiarezza clamorose che sbaragliano il campo in un attimo da numeri e valutazioni.


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