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Eventi internazionali

Brianti, Viola e il poeta: gli ex pro iridati tra gli Over

Nelle quattro medaglie d'oro italiane ai Mondiali dei veterani in Turchia (Over 35, Over 40, Ladies 35, Ladies 50), brillano atleti che fino a non tanto tempo fa erano protagonisti nel circuito professionistico, e che adesso non vogliono dimenticare l'emozione di giocare per un risultato di prestigio

27 marzo 2023

Dentro alla bellissima storia delle quattro medaglie d'oro italiane ai Mondiali dei veterani in Turchia (Over 35, Over 40, Ladies 35, Ladies 50), ci sono vicende ancora più straordinarie riferite ai singoli atleti. Tanto fra le donne, quanto fra gli uomini. Atleti che fino a non tanto tempo fa erano protagonisti nel circuito professionistico, e che adesso non vogliono dimenticare l'emozione di giocare per un risultato di prestigio.

C'è Alberta Brianti, per esempio, che insieme alle compagne Sabino, Frappi e Bona si è presa il titolo riservato alle Ladies 35. La giocatrice parmense, classe 1980, in carriera è stata numero 55 Wta in singolare e 68 in doppio, prendendosi pure il lusso di vincere un trofeo del circuito maggiore ai danni di Simona Halep (nel 2011 a Fes, in Marocco). 

Grande fan del quasi coetaneo Roger Federer, la tennista emiliana ha faticato a emergere ad alto livello, ma in seguito si è presa soddisfazioni importanti, grazie a un tennis completo condito da un rovescio a una mano esteticamente tra i più brillanti del Tour. Oggi Alberta è capitana della squadra Ladies 35 che il titolo iridato se lo era già preso nel 2022. Quest'anno, dunque, niente di nuovo ma una splendida conferma. Per la Brianti, percorso netto in singolare: 4 partite e 4 vittorie, con successo in finale sulla Francia per 2-0.

È una conferma – sempre con la medesima formazione del 2022 – anche quella del team maschile Over 40, capace di rimanere in vetta al mondo grazie alle splendide prove di Massimo Ocera, Giulio Di Meo, Alessandro Da Col e Luca Serena. Proprio Serena, tra i quattro, è quello che ha fatto meno strada a livello pro, riscattandosi poi come imprenditore del vino, tanto che oggi il suo prosecco viene esportato in tutto il mondo. 

È nota invece la storia di Massimo Ocera, 380 al mondo nel suo momento migliore, poi maestro di tennis (oggi insegna a Cremona) ma anche musicista, cantante e poeta. Ad accomunare 'Oc' con Alberta Brianti c'era – o per meglio dire c'è ancora – il talento innato e quella sbracciata di rovescio che ha incantato in Italia e all'estero. La carriera del piemontese non è mai decollata per via di un carattere inquieto, ma le punte di rendimento sono state di prim'ordine e non sorprende vedere che possa fare la differenza anche adesso.

Peraltro, pure Di Meo (best ranking di numero 565) e Alessandro Da Col (396 in singolare, 213 in doppio) hanno provato la strada dell'impegno internazionale, senza arrivare però a superare il connazionale Ocera. Per Di Meo e Serena si tratta addirittura del terzo titolo a squadre, considerato pure quello vinto tra gli Over 35 nel 2019, insieme a Marco Crugnola e Stefano Ianni. Tornando a questa edizione, Di Meo e Da Col hanno consegnato agli azzurri il trofeo Over 40, vincendo il doppio di spareggio in finale contro la Francia.

Se parliamo di uomini, tuttavia, il giocatore dalla carriera migliore a prendersi il titolo mondiale in questa tornata è stato Matteo Viola. Il quale, da un best ranking al numero 118 del mondo, guardava tutti dall'alto al basso, non solo all'interno del team tricolore Over 35, nel quale era inserito accanto a Walter Trusendi (161), Vaggi e Taliani. Matteo è salito alla ribalta soprattutto nella parte finale della sua carriera, in particolare per alcune vittorie di prestigio: su tutte, quella contro Andy Murray a Manacor, negli ottavi di finale del Challenger di casa Nadal, nel 2019.

Solo a fine 2022, Viola ha deciso di dire basta col professionismo, per dedicarsi all'insegnamento. “Finisce qui – scriveva – la mia carriera da tennista professionista. È arrivata l’ora di voltare pagina verso nuovi progetti. Faticare e stare lontano dalla mia famiglia sono diventati sacrifici per me insostenibili”. Ma in fondo, per ritrovarsi con i vecchi amici e vincere un titolo mondiale dei veterani, vale ancora la pena di fare un viaggio e qualche allenamento. Per Viola e Trusendi, vincere il titolo Over 35 è stata quasi una formalità: per loro, dominio in finale sulla Germania, piegata già dopo i singolari.


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