Chiudi

-
Eventi internazionali

La Spagna in coro: “Condizioni durissime, ma il pubblico è con noi”

Sia Albert Ramos sia Roberto Bautista Agut, protagonisti del successo spagnolo contro la Serbia, parlano delle condizioni difficilissime di Valencia, con campo lento e tanto caldo. Ramos: “sinceramente non credevo di vincere, invece…”. Bautista: “possiamo giocare in casa, dobbiamo approfittarne”

15 settembre 2022

Rafael Nadal non c’è, mentre il neo numero uno del mondo Carlos Alcaraz è arrivato a Valencia solamente martedì dopo la sbornia dello Us Open, così il capitano Sergi Bruguera ha deciso di risparmiarlo almeno nella prima giornata. Ma la Spagna è sempre la Spagna, e anche senza i suoi due giganti ha saputo inaugurare con un successo per 3-0 le sue Davis Cup Finals, contro un’altra big priva del suo leader come la Serbia. Merito di Albert Ramos e Roberto Bautista Agut, ma anche nel doppio Granollers/Martinez, che hanno permesso alla “roja” di fare un passo importante verso la qualificazione per la fase finale.

ALBERT RAMOS

Ho vinto un match molto difficile, contro un avversario (Laslo Djere, ndr) che negli ultimi due tornei ha giocato davvero bene, arrivando in finale a Winston Salem e poi lottando cinque set contro Rublev a New York. In realtà, fino a quando non sono uscite le selezioni credevo di dover affrontare Krajinovic, quindi ho avuto solamente un’ora per preparare la sfida. Ha iniziato meglio di me: quando provavo ad attaccare commettevo degli errori, mentre in fase difensiva giocavo sempre corto. Laslo, invece, era efficace col dritto lungolinea e il rovescio incrociato. Per fortuna, poi, per me la situazione è migliorata: non mi sono mai sentito al meglio, ma sono entrato comunque in partita. Ho provato a lottare, come fai a non lottare con tutta questa gente che ti supporta?  Sono felice di aver conquistato il punto”.

“Il tennis è uno sport complicato, durante un incontro si attraversano varie emozioni. Ci sono momenti nei quali pensi di vincere, altri nei quali pare impossibile. Oggi per buona parte della sfida non credevo che l’avrei portata a casa, sono sincero, ma come già successo altre volte alla fine ho vinto io. Sullo 0-3 del terzo set sapevo che in fondo mi sarebbe bastato un break per rientrare in partita. Non pensavo in una partenza simile dopo aver vinto il secondo set, ma ho continuato a lottare. Poi il mio avversario ha avuto qualche problema fisica. Mi parevano crampi: di solito non è permesso trattarli, invece l’hanno trattato. Però dal 3-3 in avanti ha ripreso a muoversi normalmente”.

“Sapevamo che in queste condizioni di gioco, con campo e palle molto lente, ogni punto è una battaglia e il fattore fisico può diventare determinante. Le condizioni per me sono troppo lente, non mi permettono di fare male col diritto e ogni punto è come una maratona. In tre giorni di allenamento, contro Roberto (Bautista Agut, ndr), non ho mai superato i tre game in nessun set giocato. Però oggi, piano piano, ho trovato un buon ritmo e con tanta voglia di vincere e di soffrire sono riuscito a ribaltare la sfida. Se giocherò anche la prossima partita contro il Canada? Normalmente il posto in singolare spetta a Carlos e Roberto, ma se il capitano deciderà di puntare ancora su di me mi farò trovare pronto”.

“Alcaraz? Non l’ho visto molto. È arrivato solo martedì, molto stanco. È normale. Io non ci sono passato, ma immagino che vincere uno Slam in quel modo, con tante partite combattute, finendo di giocare di notte, scombussoli completamente certi ritmi. Però ho sentito che questa mattina si è allenato bene, non ho avuto modo di vederlo perché stavo preparando il mio incontro. Sapere di poter contare su un grande giocatore che a solo 19 anni ha già dimostrato di essere un campione è molto importante per la squadra”.

ROBERTO BAUTISTA AGUT

“Ho vinto un grande incontro, in condizioni di gioco molto lente che rendono tutto più equilibrato. Il mio avversario ha giocato un’ottima sfida, quindi sono felice di aver firmato il punto che ci ha permesso di vincere nella prima giornata. Per essere il primo giorno abbiamo espresso un grande livello, in condizioni di gioco estreme, che portano al limite sia fisicamente sia mentalmente. È necessario vincere il punto 3 o 4 volte, e non ci sono punti gratuiti. Giocare qui richiede davvero tanta fatica”.

Sono molto contento di poter contare su un capitano come Sergi Bruguera: un ex giocatore e una persona con molta esperienza in questo mondo. Insieme a lui abbiamo svolto un buon lavoro in preparazione alla sfida, e da quando è capitano abbiamo sempre ottenuto buoni risultati in Coppa Davis”.

“Fa molto piacere avere un pubblico così caloroso. Siamo molto vicini alla mia città, quindi in tribuna c’era la mia famiglia e molti amici. Abbiamo la fortuna di poter giocare questo evento in Spagna, e ne dobbiamo approfittare”.

SERGI BRUGUERA

“Il punteggio finale dice 3-0, ma sono state tutte sfide difficili, in particolare i singolari, entrambi molto aperti. Ma anche molto diversi: da capitano sono servite una strategia diversa, un modo diverso di approcciarmi ai due giocatori e concetti diverse da esprimere. Sono felice di aver dato il mio contribuito. Essere seduti in panchina aiuta: hai più tempo di spiegare certe cose e aiutare il giocatore. Siamo molto felici: durante la settimana abbiamo provato tante cose e hanno funzionato”.

“Alcaraz? Durante i singolari non ho pensato di schierarlo nel doppio. Ho cercato di rimanere concentrato su quelle due sfide, senza pensare al possibile 1-1. Ho fiducia nei miei giocatori”.


    Non ci sono commenti