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Eventi internazionali

La Davis degli altri: cosa attenderci da Manchester, Valencia e Spalato

L’attenzione del pubblico italiano è concentrata su Bologna, ma da oggi si giocano anche gli altri tre gironi di Coppa Davis. Dall’equilibratissimo Gruppo B al Gruppo C con Novak Djokovic ma senza Carlos Alcaraz, fino al Gruppo D nal quale gli Stati Uniti provano a raccogliere i frutti di un movimento tornato di qualità

12 settembre 2023

Mentre l’Italia è a Bologna, impegnata insieme a Canada, Cile e Svezia con nel mirino la qualificazione per la fase finale di Malaga, nella settimana di Davis Cup si gioca anche a Manchester, Valencia e Spalato, con altre dodici nazionali a caccia della Final Eight. Ecco i temi più interessanti dei gruppi B, C e D.

GRUPPO B (Manchester): Australia, Francia, Gran Bretagna, Svizzera
A Valencia c’è il numero uno del mondo, a Spalato la miglior coppia di singolaristi della settimana, mentre a Manchester si consolano con l’unico girone che accoglie quattro formazioni già capaci di vincere l’Insalatiera (tre delle quali nell’ultimo decennio) e un livello medio che si annuncia il più elevato di tutti. Perché nessun gruppo pare aperto come quello dell’AO Arena, dove nemmeno una delle sei sfide in programma fra martedì e domenica sembra già decisa alla vigilia.

Si parte con la riedizione della finale 2014 fra Francia e Svizzera, e ci sarà subito da divertirsi col mix fra l’esperienza di Stan Wawrinka e la brillantezza del giovane Dominic Stricker (reduce da un gran Us Open e fresco di ingresso fra i primi 100 del mondo) opposti a due fra Ugo Humbert, Adrian Mannarino e il baby fenomeno Arthur Fils.

Non da meno la sfida di mercoledì fra l’Australia – senza Nick Kyrgios ma con De Minaur, Kokkinakis e altri due ottimi giocatori come Purcell e Thompson – e i padroni di casa della Gran Bretagna, che con Norrie, Evans, Murray, Draper e il doppista Neal Skupski si presentano con una delle loro formazioni più competitive degli ultimi anni. Andy Murray ha detto che non vede ragioni per le quali i “Brits” non possano vincere la Davis e il suo discorso regge. Ma tutte le quattro formazioni hanno i mezzi per arrivare a Malaga e quindi domenica due vestiranno i panni di grandi deluse della settimana.

GRUPPO C (Valencia): Corea del Sud, Repubblica Ceca, Serbia, Spagna
A negare il duello Alcaraz-Djokovic a New York ci ha pensato Daniil Medvedev, che ha fatto fuori il primo in semifinale, mentre a Valencia i primi due giocatori della classifica mondiale non potranno trovarsi l’uno contro l’altro a causa del forfait dello spagnolo, che ha preferito rinunciare alla chiamata di capitan David Ferrer per recuperare dalle fatiche della trasferta negli Stati Uniti (ma Davidovich Fokina e Bautista Agut dovrebbero bastare per garantire a “La Roja” la qualificazione per Malaga).

Djokovic, invece, nella sua 390esima settimana da numero uno non mancherà all’appuntamento, per provare a trascinare la sua Serbia alle fasi finali. “Nole” è l’unico top-10 in gara questa settimana e a Valencia l’attesa è tutta per lui. Non è ancora arrivato in Spagna, dopo il media tour di lunedì nella Grande Mela, quindi è automaticamente tagliato fuori dalla prima sfida dei suoi, in campo nella giornata inaugurale contro la Corea del Sud. Ma la programmazione del Gruppo C sembra costruita appositamente per dargli il tempo di fare la sua parte, visto che la Serbia di capitan Viktor Troicki non tornerà in campo prima di venerdì (contro i padroni di casa), per poi affrontare sabato la Repubblica Ceca di Lehecka, Machac e del baby Mensik.

Il numero uno, invece, ritroverà in Spagna – ma stavolta da alleato e non da avversario – quel Laslo Djere che a Flushing Meadows ha saputo impegnarlo molto più di chiunque altro, costringendolo al terzo turno a rimontare due set di svantaggio. Sarebbero rimasti gli unici due persi del suo torneo.

GRUPPO D (Spalato): Croazia, Finlandia, Paesi Bassi, Stati Uniti
I vent’anni dall’ultimo tiolo Slam a stelle e strisce sono scattati a New York, come celebrato  con l’invito ad Andy Roddick durante la premiazione, ma a livello maschile gli Stati Uniti stanno comunque vivendo il loro periodo migliore da parecchi anni a questa parte, grazie a un gruppo di giovani che ha già raccolto molto (erano in tre ai quarti allo Us Open) e punta a prendersi altre soddisfazioni. Una situazione della quale potrebbe beneficiare anche la nazionale, capace solamente di una semifinale negli ultimi dieci anni.

Per ritrovare l’ultima finale (vinta) bisogna tornare addirittura al 2007, ai tempi di Roddick, Blake e dei gemelli Bryan. Oggi uno dei loro (Bob) siede in panchina e spetta a lui il compito di dare ordine a un team che nelle ultime edizioni non è parso fra i più interessati alla conquista dell’Insalatiera. Un approccio che può cambiare quest’anno a partire dalla settimana di Spalato, dove il capitano non è riuscito a portare con sé il suo numero uno Taylor Fritz ma ha comunque Frances Tiafoe e Tommy Paul, i quali in termini di ranking (rispettivamente 11 e 13) rappresentano – di gran lunga – la migliore fra le sedici accoppiate di singolaristi impegnate in settimana.

Ai due, oltre a Mackenzie McDonald, si aggiungono due signori doppisti come il numero uno del mondo Austin Krajicek e il numero 5 Rajeev Ram, potenzialmente preziosissimi in un doppio spesso decisivo. Pertanto, sarebbe una sorpresa se il team non riuscisse a qualificarsi da primo per la fase finale, ma possono ambire anche a molto di più. Basta scorrere l’albo d’oro per accorgersi che hanno vinto il titolo nazionali meno attrezzate.


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