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Eventi internazionali

Murray non supera il test Korda a Gijon. Sorpresa Rinderknech

Nell’ATP 250 delle Asturie, dove Andrey Rublev va a caccia della qualificazione aritmetica per le Nitto ATP Finals, il giovane statunitense emergente ha piegato lo scozzese mai domo, ormai tornato saldamente tra i primi 50 del mondo. Torneo in diretta su SuperTennis

di | 14 ottobre 2022

Sebastian Korda, 22 anni, n.47 del mondo (Foto Getty Images)

Sebastian Korda, 22 anni, n.47 del mondo (Foto Getty Images)

Mentre i riflettori sono puntati sull'Unicredit Firenze Open, la corsa verso le Nitto ATP Finals è accesissima anche nella tappa spagnola di Gijon, un altro ATP 250, dove il tabellone è guidato da Andrey Rublev, determinatissimo a racimolare gli ultimi punti necessari per la matematica qualificazione per il grande evento torinese in programma dal 13 al 20 novembre.

Il suo esordio (era esentato dal primo turno come prima testa di serie) è stato tutt’altro che facile: ha dovuto fare a sportellate per tre set con il bielorusso Ilya Ivashka (6-3 5-7 6-4) per guadagnare i quarti di finale dove ha superato (7-5 6-3) un altro avversario tosto, lo statunitense Tommy Paul, n.30 del mondo, che quest’anno si è espresso ad alto livello con la continuità che finora gli aveva fatto difetto. In semifinale affronterà Dominic Thiem, che nel suo lungo viaggio di rittorno verso le zone alte della classifica ha battuto l'argentino Francisco Cerundolo (6-4 6-3) e raggiunto così la sua seconda semifinale dell'anno, dopo quella di Gstaad dove venne battuto da Matteo Berrettini.

I quarti di finali odierni si sono rivelati un banco di prova anche per Sebastian Korda, altro grande talento Usa atteso alla definitiva esplosione: il 22enne figlio d’arte (papà Petr era un vero fenomeno, già n.2 del mondo nel 1998), e finalista alle Intesa Sanpaolo Next Gen ATP Finals dello scorso anno, è ora n.47 del mondo ma in maggio era già arrivato al n.30. Poi si è un po’ disunito. Arriva da una grande prestazione contro Roberto Bautista Agut, testa di serie n.3 a Gijon, battuto 5-7 6-4 6-4 in due ore e 47 minuti di grande tennis. E ha alimentato la sua candidatura a un ruolo importante nel team Usa (insieme ai vari Fritz e Tiafoe) testando la sua “durezza” nel confronto con Andy Murray, l’highlander del tennis mondiale. Ne è emerso vincitore, 6-4 1-6 6-1.

Murray lascia il torneo dopo aver sconfitto Alejandro Davidovich Fokina e ribaltato un’altra partita delle sue contro l’argentino Pedro Cachin (uno che pochi si filano ma è n.61 del mondo dopo aver cominciato la stagione al n.245). Da quando è tornato nel circuito con la protesi all’anca queste sono le partite cui ci ha abituato: non avendo l’esplosività di tanti giovani picchiatori la butta sulla maratona, punge con la prima di servizio e non molla. Anzi azzanna e non ti lascia più andare.

Korda, bravo a non farsi condizionare dal secondo set perso, affronterà la vera sorpresa del torneo, il 27enne francese Arthur Rinderknech che ha salvato nove match point prima di piegare lo spagnolo Pablo Carreno Busta 46 63 76(16) dopo tre ore e sette minuti di partita.

Rinderknech, che ha cancellato due match point al servizio sul 4-5 nel terzo set e altri sette nel tiebreak, ha conquistato la terza semifinale della stagione. Grazie a questo risultato, è virtualmente numero 51 nei Pepperstone ATP Live Rankings, le proiezioni in tempo reale della classifica ATP.

IL TABELLONE DI GIJON


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