

Scattano martedì le qualificazioni femminili di Wimbledon. Fra le 128 giocatrici a caccia di un posto all'AELTC ci sono due italiane e tanti nomi interessanti. Abbiamo selezionato cinque match da non perdere sui campi di Roehampton
26 giugno 2023
Con un giorno di ritardo – come da tradizione – rispetto agli uomini, da martedì a Rohempton ci sarà spazio anche per le 128 protagoniste delle qualificazioni femminile, a caccia come i colleghi di un posto all’interno dei cancelli dell’All England Lawn Tennis and Croquet Club, casa del torneo di Wimbledon. Due le italiane in corsa, Nuria Brancaccio e Lucrezia Stefanini, entrambe attese da sfide non impossibili. Compresi i due impegni delle italiane, abbiamo analizzato le cinque sfide più interessanti del primo turno.
STEFANINI VS ALVES
Secondo Tathiana Garbin, ct della nazionale italiana di BJK Cup, l’erba è una superficie che si sposa molto bene con le qualità di Lucrezia Stefanini. La pratese l’ha dimostrato a Gaiba, dove è stata l’unica italiana capace di arrivare ai quarti di finale, e ora ci riprova a Londra, con l’obiettivo di qualificarsi per il suo secondo torneo del Grande Slam dopo l’Australian Open 2023. Il primo ostacolo per la toscana, testa di serie numero 18 e inserita all’ultima riga del tabellone, sarà la brasiliana Carolina Meligeni Alves, una che con gli Slam non ha un gran rapporto (sei partecipazioni, sei k.o. nelle qualificazioni fra 1° e 2° turno) e ha preparato il torneo giocando sulla terra. Il messaggio è chiaro: non ha grandi ambizioni per il terzo Slam della stagione e l’azzurra dovrà essere brava ad approfittarne e continuare la scalata verso la top-100.
BRANCACCIO VS SEBOV
Per la campana classe 2000, reduce dal WTA 125 di Gaiba (suo primo torneo in carriera sull’erba) dove ha giocato benissimo al primo turno mentre non ha trovato lo stesso feeling al secondo, il debutto assoluto nelle qualificazioni di Wimbledon sarà contro la canadese Katherine Sebov, di un anno di più grande, numero 157 del mondo. Anche per lei sarà la prima volta ai Championships, in una stagione nella quale ha tentato spesso – e con discreto successo – la strada del circuito maggiore. Data la poca esperienza di entrambe sui prati, sembra un match da 50 e 50, specialmente date le condizioni particolari dell’erba di Roehampton, molto più rapida e imprevedibile di quella che le qualificate troveranno a Church Road.
SHNAIDER VS HOVDE
Da una parte una delle giovani più in vista al mondo, che ha ricevuto una investitura da niente meno che Martina Navratilova, e ha già dimostrato di poter vincere contro giocatrici di altissimo livello. Dall’altra una che Wimbledon lo scorso anno l’ha… vinto, seppur nella categoria juniores. Ingredienti che suggeriscono come il duello fra la russa classe 2004 e la statunitense classe 2005 – che lo scorso anno è stato un quarto di finale del Trofeo Bonfiglio di Milano – possa diventare uno dei più esplosivi del primo turno delle qualificazioni. Una delle due saluterà subito Wimbledon ed è un vero peccato, ma per il futuro hanno entrambe enormi chance di fare tanta strada. Qualcuno, un domani, potrà raccontare di averle viste una contro l’altra addirittura nelle qualificazioni.
BJORKLUND VS GOLUBIC
Altra sfida che promette grande spettacolo, in particolare per due motivi. Il primo sono le condizioni di forma della svedese fidanzata con Denis Shapovalov, reduce dal successo di domenica nell’Itf da 100.000 dollari di montepremi di Ilkley, oltre al suo feeling con l’erba, superficie che nel 2022 le ha regalato la prima qualificazione Slam e la sfida sul Campo 1 con Ons Jabeur. L’altro motivo sono i trascorsi ai Championships della sua prossima avversaria Viktorija Golubic, che a Wimbledon ha sempre giocato bene e soltanto due anni fa conquistava un posto nel Last Eight Club, raggiungendo i quarti di finale. Sarà un bel match, fra due che sanno come interpretare (bene) il tennis su erba.
B. FRUHVIRTOVA VS BEJLEK
Della prima si parla tantissimo, della seconda meno, ma fra le due connazionali ceche c’è appena un anno di differenza e risultati tutto sommato simili, che le rendono due dei prospetti più interessanti al mondo. Sarà la partita più giovane del primo turno delle qualificazioni, perché Brenda e Sara fanno 33 anni in due, meno di quanti ne abbiano – da sole – numerose colleghe in gara come loro ai Championships. L’impressione è che durante il match il loro campo sarà uno dei più affollati dagli spettatori, perché molti hanno già capito che due così le qualificazioni le lasceranno molto presto, e che la loro prima apparizione sui campi di Roehampton potrebbe anche essere l’ultima.
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