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Eventi internazionali

Djokovic, il terzo titolo del 2022 è un bel passo verso Torino

Il serbo conquista il terzo titolo della stagione, il numero 89 in carriera. Non ha storia la finale di Tel Aviv contro Marin Cilic, battuto per la 19ma volta in 21 confronti

di | 02 ottobre 2022

Ha chiuso con un ace, Novak Djokovic, mentre dagli altoparlanti Tina Turner cantava "Simply the best". Una scelta appropriata per il 21 volte campione Slam che ha dominato 63 64 Marin Cilic nella finale dell'ATP 250 di Tel Aviv, la più "agée" del 2022 nel circuito ATP. 

Il serbo festeggia l'89mo titolo in carriera, il primo sul duro della stagione. Nole diventa così il primo giocatore a vincere almeno un torneo su tutte le superfici nel circuito ATP del 2022 dopo i successi agli Internazionali d'Italia sulla terra battuta e a Wimbledon sull'erba. Djokovic, che ha disputato almeno una finale ATP in ventuno nazioni diverse, ha raggiunto Andrey Rublev e Casper Ruud al terzo posto nella classifica dei giocatori con più trofei ATP all'attivo quest'anno. Hanno fatto meglio solo Carlos Alcaraz (5) e Rafa Nadal (4), che da lunedì saranno la prima coppia tutta spagnola nelle prime due posizioni del ranking ATP.

Cilic, sconfitto per la 19ma volta in 21 confronti diretti, aspirava al 21mo titolo nel circuito maggiore in carriera, il primo dalla vittoria a San Pietroburgo dello scorso ottobre. Ma l'ex numero 3 del mondo, uno dei quattro giocatori in attività ad aver raggiunto almeno una semifinale in tutti gli Slam (insieme a Djokovic, Murray e Nadal, senza contare il neo ritirato Federer), ha pagato la minore capacità di incidere con la seconda di servizio. E si è scontrato con un Djokovic più efficace con i colpi di inizio gioco.

Djokovic-Cilic, come è andata la finale a Tel Aviv

Il croato capisce subito che gli sarà difficile evitare la sesta sconfitta in nove partite contro un Top 10 nel 2022. Deve subito cancellare due palle break nel primo turno di battuta. Ma al secondo incassa già il break complici due doppi falli e un errore forzato.

Djokovic, nonostante il 40% di punti vinti al servizio con la seconda nel parziale, prende il comando e non concede palle break. Il serbo chiude il primo set con il quarto ace della partita, uno dei suoi 24 punti negli scambi brevi, chiusi con meno di quattro colpi, contro i 18 di Cilic. Un effetto del 30% di punti con la seconda di servizio del croato e delle destabilizzanti risposte dell'ex numero 1 del mondo.

E' proprio una risposta a pochi centimetri dalla riga a comportare l'errore di Cilic che gli costa il break nel primo game del secondo set. Un break che Djokovic difende fino alla fine, cancellando l'unica palla del controbreak nel sesto game. Nole trionfa nel segno dell'efficienza, con un vincente in meno, 21 a 22, ma quasi la metà dei gratuiti, 11 contro 20. E con solo quattro punti persi quando ha messo in campo la prima. E' questo il tratto dei campioni, capaci di ottimizzare le energie e raggiungere il massimo risultato con il minor sforzo possibile.

Si accende la corsa per le Nitto ATP Finals

Con questo successo Djokovic può sentirsi più rassicurato nella corsa per un posto alle Nitto ATP Finals, torneo che ha vinto cinque volte in carriera e in cui ha perso altre due finali. Nonostante abbia dovuto saltare due Slam su quattro e quattro Masters 1000 per la sua decisione di non vaccinarsi contro il COVID-19, Djokovic è quindicesimo nella Race, la classifica basata sui soli risultati stagionali che determina gli otto qualificati per il torneo.

E se fossero stati assegnati i punti di Wimbledon, dove ha conquistato il suo 21mo Slam in carriera, oggi Djokovic sarebbe quinto nella Race. A un passo dalla matematica qualificazione.

Restano quattro i posti da assegnare alle Finals, in programma dal 13 al 20 novembre. Carlos Alcaraz, Rafa Nadal, Casper Ruud e Stefanos Tsitsipas sono infatti già matematicamente qualificati. Il serbo sa che gli basta chiudere tra i primi 20 nella Race per ottenere un posto alle Finals, in qualità di campione Slam in stagione, come prevede il regolamento. Essendo poi impegnato nell'ATP 500 di Nur-Sultan della prossima settimana, in diretta su SuperTennis e SupertenniX, e poi nel Masters 1000 di Parigi-Bercy, una sua mancata qualificazione a Torino sarebbe decisamente sorprendente.


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