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Scopriamo le origini e le curiosità sul trofeo che spetta al vincitore della Coppa Davis. Tutto sulla coppa d'argento realizzata nel 1900 e da allora simbolo della principale manifestazione a squadre nel tennis maschile
di Alessandro Mastroluca | 27 novembre 2022
E' l'insalatiera più ambita del mondo. Un trofeo alto in origine 45 centimetri, che oggi poggia su tre piedistalli. E' la Coppa Davis, simbolo unico e speciale della principale competizione a squadre nella storia del tennis maschile, su cui si ritrova tutto l'albo d'oro.
Nei primi anni i nomi delle nazioni venivano, naturalmente, incisi sulla coppa vera e propria, e così è andato avanti dal 1900 (USA) al 1919 (Australasia). Poi nel 1920 è stato aggiunto un vassoio in argento, realizzato da Black, Starr e Frost di New York. Qui sono scritti i vincitori da quel 1920 (USA) al 1932 (Francia). Dal 1933 in poi si sono poi aggiunti gli strati in argento. L'ultimo dei basamenti è inaugurato dall'Australia che ha trionfato nel 2003.
Vediamo le curiosità più particolari su questo trofeo.
Rispetto alla versione originaria del 1900, le dimensioni del trofeo della Coppa Davis sono più che raddoppiate. Oggi è alta 110 centimetri, contando anche i piedistalli, ed ha un diametro di 107 centimetri nel suo punto più largo. Complessivamente pesa 105 chili.Lorem ipsum
L'idea della competizione è venuta nel 1900 a Dwight Filley Davis, che allora studiava a Harvard. Era un ottimo doppista, che vinse i campionati nazionali USA di doppio con Holcombe Ward, daltonico ma con un grande servizio.
Nel 1899 Davis giocò una serie di esibizioni che gli furono di ispirazione. Particolarmente significativa, a posteriori, una sfida fra selezioni di giocatori della costa est e della costa ovest a Monterey, in California.
La partita fu un successo, e contribuì ad accendere la passione sportiva negli USA che in quei giorni si preparava ad accogliere gli sfidanti anche dall'Europa per l'America's Cup di vela. Davis incontrò James Dwight, presidente della United States National Tennis Association, che aveva proposto di invitare negli USA i britannici. A gennaio del 1900 Dwight scrisse a George Richmond Mewburn, il suo omologo alla Lawn Tennis Association (LTA) in Gran Bretagna. Mewburn disse sì.
Davis, uno dei quattro studenti di Harvard che di fatto formò la nazionale USA nel primo incontro nella storia della manifestazione, ordinò il trofeo. Shreve, Crump e Low, gioiellieri e orologiai a Boston dal 1796, commissionarono la realizzazione del trofeo alla compagnia di William Durgin a Concorde che affidò il compito a Rowland Rhodes. La prima versione della Coppa Davis venne realizzato da Costava allora mille dollari, che Davis pagò di tasca sua.
Realizzare un trofeo simile oggi costerebbe, si stima, 600 mila dollari se si considerano anche i tre basamenti: 200 mila per la sola coppa.
Il soprannome del trofeo, "l'insalatiera", è una diretta derivazione del suo stile. Il britannico Rhodes l'ha realizzata nel 1900 in un'epoca in cui andavano di moda le coppe, le ciotole d'argento per commemorare occasioni patriottiche, sportive o romantiche, come sottolinea Nancy Kriplen in un libro dedicato a Dwight Davis. La Coppa Davis, che diventerà "il più visto tra i lavori di Rhodes e uno dei più famosi oggetti in argento del mondo", si inserisce sulla scia dei trofei dell'epoca. I motivi floreali aggiunti per decorarla la fanno somigliare a un'insalatiera, appunto. Anche se c'è chi sottolinea come sarebbe più propriamente a una di quelle zuppiere dove si usa servire il punch. Ma la Davis resterà sempre l'insalatiera.