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Eventi internazionali

Cenerentolo Norrie vince il titolo della vita

Nelle notte che precede la finale di Indian Wells qualcuno ruba tutte le scarpe all’inglese n.26 del mondo. Ciò non gli impedisce di conquistare il primo Masters 100 della carriera che lo porta al n. 10 della Race to Torino, scavalcando di 200 punti Jannik Sinner

di | 18 ottobre 2021

Cameron Norrie festeggia con la fidanzata Louise Jacobi il suo primo grande successo

Cameron Norrie festeggia con la fidanzata Louise Jacobi il suo primo grande successo (Foto Getty Images)

E’ la storia di una giornata particolare quella che porta Cameron Norrie a sollevare il trofeo del BNP Paribas Open di Indian Wells, vincendo così il suo primo ATP Masters 1000 e diventando n. 15 del mondo e primo giocatore britannico nella classifica mondiale.

Norrie è riuscito nell’impresa di battere Nikoloz Basilashvili in tre set (3-6 6-4 6-1) al termine di una partita in cui il georgiano ha fatto e disfatto e soprattutto è partito dominando con il suo tennis devastante, sempre alla ricerca del colpo vincente.

In effetti alla fine i vincenti del n.27 del mondo, capace di battere Stefanos Tsitsipas in semifinale, sarebbero stati 23 contro solo 10 del mancino nato a Johannesburg. Gli errori però avrebbero ribaltato la visione e l’esito del match: 44 di Basilashvili contro 23 del vincitore.

Norrie, n.26 del mondo alla vigilia del torneo, è il primo giocatore non compreso nella Top 25 a imporsi nel torneo dai tempi del successo di Ivan Ljubicic (2010) e ci è riuscito ribaltando una partita che lo ha visto subire pesantemente nel primo set e trovarsi a un passo dal partire sotto 2-0 anche nel secondo.

Ma ha saputo tenere duro, come in ognuno dei turni precedenti, dimenticandosi anche della disavventura della notte precedenti, quando qualcuno ha fatto sparire dal suo spogliatoio le tre paia di scarpe che teneva sopra l’armadietto, costringendolo, dopo inutili ricerche, a comprarsene un paio nuovo di zecca e con quello scendere in campo a giocarsi la partita più importante della vita

Con questo successo il bravo Cameron, dal gioco vario e brillante, sale al n.10 della Race to Torino, che qualifica per le Nitto ATP Finals, scavalcando di 200 punti il nostro Jannik Sinner, eliminato negli ottavi di finale da Taylor Fritz, superato poi in semifinale da Basilashvili. Ora c’è anche lui nella corsa per conquistare uno degli ultimi due posti tra gli otto “masters” di Torino, insieme a Casper Ruud, Hubert Hurkacz e Jannik, considerando che Andrey Rublev ha raggiunto la qualificazione matematica e Matteo Berrettini ha un vantaggio ormai incolmabile su questo quartetto di inseguitori.

Va così in archivio uno strano torneo, in cui solo due delle prime otto teste di serie (Zverev e Tsitsipas ) sono riuscite ad arrivare fino ai quarti di finale e nessuna in semifinale. Norrie per sollevare il trofeo ha superato nell’ordine: Tennys Sandgren, Roberto Bautista Agut, Diego Schwartzman, Grigor Dimitrov e Basilashvili. Tra di loro neanche un Top 10: il giocatore con la miglior classifica era Schwartzman , n.13 del mondo.

Non facile individuare i motivi della collettiva debacle dei migliori: di sicuro le condizioni ambientali erano particolari, a partire dai campi molto lenti e abrasivi, che facevano gonfiare il feltro delle palline in pochi game.

Questo nulla toglie a Cameron Norrie, autore di una stagione strepitosa cominciata da n.71 del mondo e impreziosita dal primo successo in carriera nell’ATP di Los Cabos.

A quello vanno aggiunte le finali raggiunte a Estoril e Lione sulla terra battuta, sull’erba del Queen’s Club (sconfitto da Matteo Berrettini) e due settimane fa sui campi duri di San Diego. Il best ranking di n.15 del mondo è quantomai meritato.


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