

Dopo essere stati a un passo dall’eliminazione nei gironi di ATP Cup, Auger-Aliassime e Shapovalov sorprendono la Russia: “Siamo amici fin da bambini, riuscirci insieme è splendido”. Da Sydney parla anche Nick Kyrgios: “Se Djokovic giocherà, l’accaduto sarà come benzina extra”
08 gennaio 2022
A sorpresa, in finale di ATP Cup non ci va la Russia ma il Canada, che la spunta per 2-1 e sfiderà la Spagna per il titolo, come nelle Davis Cup Finals del 2019. A trascinare il paese Auger-Aliassime e Shapovalov, amici sin dai tempi dei tornei giovanili. Proprio il loro rapporto è fra le chiavi del risultato, come hanno raccontato in conferenza stampa. Da Sydney parla anche Nick Kyrgios, che apre a Djokovic. A Melbourne gongola Simona Halep.
FELIX AUGER-ALIASSIME
“Eravamo già tanto felici di aver conquistato la semifinale, visto che il nostro torneo era iniziato con quattro sconfitte consecutive. Siamo stati davvero a un passo dall’eliminazione nel round robin, ma per arrivare in semifinale servono due vittorie e siamo andati a prendercele. Oggi abbiamo iniziato alla grande, con Denis che ha disputato un super match contro un avversario che sta giocando alla grande, mentre io ho dovuto fare i conti con uno dei più forti al mondo. Ma siamo riusciti a conservare delle energie per il doppio, e specialmente nel super tie-break abbiamo alzato il livello, conquistando un posto un finale”.
“Bautista Agut (suo avversario nei singolari della finale, ndr) è sempre un avversario difficile da affrontare, ed è stato molto solido e continuo per tutto l’arco della sua carriera. Il suo livello cala raramente, quindi dovrò essere pronto a giocare il mio miglior tennis. Sarà dura fisicamente e mentalmente, e per questo devo cercare di prepararmi a dovere, resettando subito la mente dopo la vittoria di oggi. Mi aspetto una grande battaglia. Dalla mia ho due vittorie nelle ultime due sfide: è sempre importante sapere di aver già battuto il proprio avversario. Se ci sono già riuscito due volte vuol dire che ce la posso fare di nuovo”.
DENIS SHAPOVALOV
“Ottenere un risultato così con uno dei miei migliori amici è ancora più speciale. Siamo cresciuti insieme, passando da giocare dei piccoli tornei giovanili in Canada fino a una finale come questa. È qualcosa di splendido esserci riuscito accanto a lui. Nel nostro team c’è grande chimica, probabilmente più che nelle altre squadre, e questo può fare la differenza. È stata una delle componenti che ci ha aiutato a tenere duro e a continuare a lottare nei momenti più difficili. Io e Felix ci siamo trascinati a vicenda. Quando io non ho giocato come potevo, lui mi ha dato una mano. E viceversa”.
“Iniziare la stagione in questo modo è splendido, sicuramente meglio che perdendo le prime partite. Anche perché fino a qualche giorno prima del via non ero nemmeno sicuro di poter giocare l’ATP Cup, visto che ero bloccato in quarantena e non potevo sapere come il mio corpo avrebbe reagito quando avrei ripreso ad allenarmi. Sono molto felice e voglio godermi il momento. Abbiamo fatto tanto per arrivare fino a qui, e ora naturalmente proveremo a fare un ulteriore passo, per vincere il torneo”.
NICK KYRGIOS
“La questione Djokovic ha creato molto disordine. Ma non mi va di parlare troppo visto che lo stanno già facendo tutti. Siamo già oltre la soglia di tolleranza. Mi auguro che la situazione si possa risolvere al più presto. Sportivamente parlando, abbiamo bisogno di Novak, è molto semplice. È una delle figure sportive più influenti della storia. Se gli sarà permesso giocare, il nostro sport ci guadagnerà, perché l’Australian Open riceverà un’attenzione maggiore. Un po’ mi dispiace per ciò che gli sta accadendo, se fosse stato una persona normale non avrebbe dovuto fare i conti con tutto questo”.
“Credo che se gli sarà permesso di giocare, sarà pronto per farlo e anche estremamente determinato. Ciò che è successo diventerà benzina extra per lui. Lo conosciamo tutti, ha un grande spirito competitivo. Anche perché senza di quello è impossibile diventare campioni del suo calibro. Sono certo che nel corso della sua carriera abbia superato tante sfide e tanti periodi più complicati rispetto all’obbligo di trascorrere un paio di giorni in più in hotel. Se potrà giocare, sono certo che in campo sarà pericolosissimo. In questo momento farei volentieri a meno di incontrarlo. Lascio il compito a qualcun altro (ride, ndr)”.
“Credo che Djokovic ci abbia aiutato molto, come quando due anni fa il paese è stato devastato dagli incendi. Ci ha supportato. Ci dimentichiamo molto in fretta di certe cose. Al tempo ci ha aiutato, non era tenuto a farlo. Molti atleti non l’avrebbero fatto, perché sono egoisti. Io non dimentico. Non mi va di usare questa questione per farli pubblicità, puntandogli il dito contro. Non è giusto. Credo che, in una situazione come questa, tutti potremmo fare meglio”.
KAREN KHACHANOV
“Tornare a giocare una finale nel circuito ATP è una splendida sensazione. È parte del percorso che mi sono prefissato per tornare fra i primi 10 del mondo. Credo di essere stato un po’ penalizzato dal sistema di ranking entrato in vigore a causa della pandemia, ma ora sarà come ripartire davvero e punto a riconquistare un posto nella top-10. È il mio obiettivo a lungo termine, che passa da un obiettivo a breve termine: vincere più incontri possibile, lavorare bene nel quotidiano e credere in me stesso. Voglio essere uno dei big, di quelli che lottano per vincere i tornei. Questa settimana mi sta dando la prova che ce la posso fare, e dal punto di vista motivazionale è un grande punto di partenza”.
ASHLEIGH BARTY
“Iniziare di nuovo la stagione con una finale è molto piacevole. Non voglio dire che è troppo importante, perché in fondo se non ci riesci non è la fine del mondo, ma è molto divertente iniziare bene qui in Australia. Adoro avere l’opportunità di giocare per dei titoli davanti alla mia gente, che anche oggi è stata fantastica, trasmettendomi un sacco di energia. Io e Iga abbiamo giocato un ottimo match, e siamo state capaci di coinvolgere il pubblico. Nelle ultime due stagioni ci siamo un po’ tutti dimenticati quanto il pubblico può essere importante in un incontro. Domani avrà bisogno del loro aiuto, in entrambe le finali. Prima in singolare e poi in doppio”.
SIMONA HALEP
“Mi ero quasi dimenticata che in campo potessi sentirmi così bene. Lo scorso anno non era mai successo: è stato di gran lunga il peggior anno della mia carriera, anche dal punto di vista mentale. Ma voglio dimenticarmelo, e pensare al presente. Ho un approccio positivo, mi muovo bene, gioco bene. Sono felice di come ho giocato e di come è andato il mio torneo. A inizio stagione c’è sempre qualche difficoltà extra: puoi allenarti molto nel corso dell’inverno, ma non sei comunque pronta per affrontare tanti match di torneo uno dopo l’altro. Invece in campo mi sento bene, e tutto funziona. Devo solo provare a essere più continua al servizio, per tenere un rendimento simile ogni giorno. Ieri ho servito in modo terribile, oggi molto bene. Serve maggiore continuità”.
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