

Il direttore dello Slam di Melbourne, in calendario dal 17 gennaio, conferma che non ci saranno esenzioni: "Le persone presenti sul posto, pubblico, staff, sponsor e atleti, dovranno essere vaccinati per partecipare. Djokovic? Ci piacerebbe vederlo qui, ma sa che deve essere vaccinato per poter giocare". Cosa deciderà il n.1 del mondo?
di Gianluca Strocchi | 20 novembre 2021
Tutti i giocatori che intendono partecipare agli Australian Open, in calendario a Melbourne dal 17 al 30 gennaio, devono essere vaccinati contro il Covid-19. Lo ha confermato il direttore del torneo Craig Tiley, aumentando così la pressione sul numero uno del mondo e campione in carica Novak Djokovic, che si è sempre rifiutato di rivelare se si è sottoposto o meno alla vaccinazione e ha intimato che non avrebbe giocato se la decisione sul vaccino fosse stata applicata.
"Tutti sul posto, i fan, lo staff, gli sponsor e i giocatori, dovranno essere vaccinati per partecipare agli Australian Open 2022 – le parole di Tiley al lancio ufficiale del primo Slam stagionale -. Ci sono state molte speculazioni sulla posizione di Djokovic. Ha notato e detto pubblicamente che si tratta di una questione privata. Ci piacerebbe vedere Novak qui ma sa che deve essere vaccinato per poter giocare".
Melbourne, la seconda città più grande dell'Australia, è appena uscita da più di 260 giorni di lockdown durante la pandemia – uno degli isolamenti più lunghi nel mondo - e il governo dello stato di Victoria ha chiarito già il mese scorso che non ci sarebbero state concessioni per i giocatori non vaccinati, escludendo di concedere un'esenzione speciale per poter partecipare al torneo.
Per l'edizione 2021 degli Australian Open, disputata a febbraio anziché a gennaio, i giocatori e i loro allenatori hanno dovuto osservare una quarantena di due settimane negli hotel.
Il numero di spettatori era stato fissato in 30.000 al giorno, ovvero il 50% della capienza, e durante il torneo è stato decretato un confinamento di cinque giorni nello stato di Victoria.
Gli organizzatori hanno invece annunciato che questa volta le tribune potranno essere piene, con il tasso di vaccinazione nello stato di Victoria che si avvicina al 90%, e che i tennisti completamente vaccinati potranno entrare nel Paese senza essere messi in quarantena o confinati in bolle di sicurezza.
Dopo tale conferma da parte degli organizzatori, la partecipazione di Novak Djokovic agli Australian Open è in forte dubbio. Il campione serbo, che insegue il suo 21° titolo Slam, sembra infatti irremovibile sul fatto che non si piegherà alle richieste di Melbourne.
Parlando questa settimana alle Nitto ATP Finals di Torino, Nole ha insistito: "Dovresti avere la libertà di scegliere, di decidere cosa vuoi fare. In questo caso particolare, cosa vuoi mettere nel tuo corpo".
Vale la pena ricordare che il 34enne di Belgrado ha suscitato non poche reazioni a inizio anno quando ha scritto una lettera durante la preparazione del torneo Down Under suggerendo che le rigide regole di quarantena di 14 giorni per i migliori giocatori dovessero essere allentate.
Nel 2020, il suo evento di beneficenza nel Paese natale che non aveva dato la necessaria attenzione al distanziamento sociale si era chiuso con la positività di alcuni dei giocatori protagonisti, tra cui lo stesso Djokovic.
In attesa di conoscere le scelte del numero 1 del mondo, Tiley ha confermato la partecipazione di Rafael Nadal, anche lui in cerca della 21esima corona Slam, mentre non sarà a Melbourne Roger Federer alle prese con la riabilitazione dopo le operazioni al ginocchio destro.
In campo femminile la numero 1 del mondo Ashleigh Barty farà un altro tentativo di vincere il suo major casalingo, così come hanno assicurato la loro presenza la campionessa in carica Naomi Osaka e Serena Williams, che continua a puntare al 24° titolo Slam per eguagliare il record di tutti i tempi di Margaret Court.
"Sono stato al telefono con Serena nelle ultime 48 ore e si sta preparando per essere qui a gennaio: è in pieno allenamento e sta pianificando di tornare nel 2022. Si tratta di un'atleta fenomenale, con uno spirito di competizione formidabile – ha concluso il direttore degli Australian Open -, Serena ha ancora assolutamente la carica per stabilire dei record".
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