Un viaggio all’interno del Fondo Gianni Clerici, l’enorme archivio di libri, riviste, fotografie, articoli e non solo raccolti dallo Scriba per tutta la vita, e poi donati dalla figlia Carlotta alla Biblioteca dell’Università Cattolica di Brescia. Uno spaccato di storia del tennis dal valore inestimabile, valorizzato sempre meglio. Nell’aprile 2026 la terza edizione del Gianni Clerici Day
di Marco Caldara | 31 luglio 2025
Descrivere la grandezza di un personaggio come Gianni Clerici è difficile, per tutti. Lui amava definirsi “Quello del tennis”, come da titolo della sua autobiografia edita una decina d’anni fa, mentre tanti altri l’hanno ribattezzato nei modi più svariati, tutti azzeccati ma in fondo riduttivi per dipingere un uomo che in quasi 92 anni di vita è stato tantissimo. Prima un ottimo giocatore di tennis, poi un giornalista, uno scrittore, poeta e drammaturgo, ma soprattutto un uomo di cultura – tennistica e non – con pochi eguali al mondo, certamente nello sport al quale ha deciso di legare un percorso giornalistico e letterario diventato un modello per chiunque oggi scriva qualche riga, o commenti una partita, col desiderio di essere letto o ascoltato.
Quello di Clerici era un universo unico, come unica è l’enorme eredità documentale e fotografica che dal giugno del 2023 ha lasciato la sua storica residenza di Bellagio, sul lago di Como, e ha trovato casa all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia, donata alla Biblioteca da Carlotta, figlia di Gianni. Un assortimento da brividi di documenti e libri legati al mondo del tennis, ma anche di riviste di settore, articoli, fotografie, opere letterarie, corrispondenze, manifesti, poster e tanto altro. L’hanno battezzato “Fondo Gianni Clerici” ma potrebbe tranquillamente essere fondo tennis: un archivio dal valore inestimabile sulla storia del nostro sport, un luna park di attrazioni cartacee per qualsiasi appassionato, un unicum a livello mondiale per via della varietà e della completezza dei materiali, secondo (forse) soltanto a quello del Wimbledon Lawn Tennis Museum, il museo londinese dell’All England Club.
La buona notizia è che l’enorme mole di materiale accumulato per quasi un secolo dallo “Scriba” è finita nelle mani giuste, quelle del responsabile delle raccolte storiche Pierangelo Goffi e dei suoi colleghi della Biblioteca, che stanno dedicando tempo e impegno per valorizzare al massimo l’archivio. Buona parte è già esposta in modo permanente presso la sala studio della sede di Via della Garzetta, con libri e riviste organizzate in ordine cronologico, per rispettare la vecchia collocazione sulle pareti di casa Clerici. Un’altra è conservata nei depositi della Biblioteca e pian piano viene analizzata, digitalizzata e riportata alla luce, come un bene comune del quale tutti possono – e devono – beneficiare.
Per una vita intera, Clerici ha accumulato qualsiasi cosa gli capitasse fra le mani e che fosse in qualche modo legata al tennis. Tutto archiviato, tutto etichettato, tutto estremamente preciso fin dai primi anni, quando oltre al tennis scriveva anche di sci, viaggi e non solo. La cura con la quale ha raccolto e rilegato tutti i suoi articoli usciti sulle pagine de Il Giorno e La Repubblica è impressionante, come se avesse sempre saputo di essere Gianni Clerici, lo Scriba Gianni Clerici, già da ragazzino. Da quando batteva i primi tasti sulla macchina da scrivere. Un’abitudine che oggi si traduce in una incredibile dichiarazione d’amore per lo sport e la professione che l’hanno accompagnato per tutta la vita, e grazie al suo archivio regala agli appassionati un autentico viaggio nella storia del tennis, dall’epoca delle racchette di legno, del dilettantismo e delle classifiche mondiali compilate a mano, fino all’avvento del fenomeno Sinner, passando per varie epoche.
Mancano solo i quadri, acquistati in blocco dal museo dell’International Tennis Hall of Fame, l’istituzione di Newport (Rhode Island, Stati Uniti) che celebra i personaggi storici del mondo della racchetta, fra i quali – doveroso ricordarlo – c’è anche lo stesso Clerici, come uno dei due soli italiani insieme a Nicola Pietrangeli. Per il resto, a Brescia è arrivato tutto ma proprio tutto, compresi appunti, bozze, testi inediti, l’intera produzione di prosa e poesia, alcune pièce teatrali e tanto altro, fino a oltre 1.700 fotografie, buona parte scattate dallo stesso Gianni e già digitalizzate dai curatori del Fondo. Si spazia dalle vacanze ai tornei, con alcune chicche come un viaggio in Egitto con Pietrangeli, alcuni scatti della sua musa Lea Pericoli, o una lunga serie di immagini della storica finale del ‘70 ai Campionati Italiani Assoluti di Bologna, che segnò il passaggio di consegne fra l’allora 37enne Pietrangeli e un Panatta appena ventenne.
A comporre il Fondo anche oltre 300 fra locandine di tornei ed eventi, manifesti pubblicitari e illustrazioni: ci sono varie annate degli storici poster di Roland Garros e Wimbledon, che continuano a essere realizzati tuttora, così come la locandina originale della celebre finale di Coppa Davis del 1976 vinta a Santiago del Cile dall’Italia di Panatta, Barazzutti, Bertolucci e Zugarelli. Ma anche dei quaderni sui quali un Clerici ancora quattordicenne teneva un diario delle sue partite nell’allora Coppa Facchinetti: avversari, risultati, punteggi, ma anche riflessioni su cosa andasse e cosa meno del suo tennis. Una parte dell’archivio più personale, che aiuta a capire meglio il personaggio Clerici e il suo infinito amore per racchette e palline.
Dove non è arrivato Gianni, scomparso il 6 giugno del 2022, stanno arrivando i curatori della biblioteca, portando avanti la collezione di libri in un periodo storico nel quale il tennis è diventato ancora più alleato della letteratura, rafforzando uno storico legame. Dunque, oggi nel Fondo è possibile trovare anche alcuni libri non raccolti dallo stesso Clerici, ma che danno continuità alla sua collezione. La chicca? Una versione in giapponese (!) del mitico 500 anni di tennis, l’opera di Clerici per eccellenza, tradotta in ben sette lingue.
Per far conoscere il Fondo e valorizzarlo al meglio, dal 2023 il Centro Raccolte Storiche dell'Università Cattolica di Brescia organizza una volta all’anno il Gianni Clerici Day, un convegno internazionale che racconta il rapporto fra tennis, giornalismo e letteratura. La terza edizione, dal titolo “Il tennis nella letteratura e nel cinema”, si terrà a Brescia giovedì 16 e venerdì 17 aprile del 2026, nell’Aula Magna dell’Università. Aperto il Call for Papers, rivolto a studiosi, giornalisti ed esperti di tennis, invitati a presentare una propria proposta di intervento. Un’occasione preziosa per tenere viva la memoria del mitico Scriba, ripercorrendo la sua storia e toccando con mano le tappe di un viaggio degno di un film. Un film a metà fra il serio e il faceto, proprio come piaceva a lui. L’avrebbe scritto benissimo.
IL SITO WEB DEL FONDO GIANNI CLERICI