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Phoenix su SuperTennis: Berrettini tenacia e passione, è in finale! (live alle 22)

Nel ricco Challenger in Arizona giornata di straordinari per Matteo che nei quarti firma la terza rimonta di fila contro il francese Atmane e poi in semifinale supera con due tie-break l’australiano Vukic (n.7). Ultimo ostacolo il portoghese Borges (n.5), campione in carica. Torneo live su SuperTennis e SuperTennix

di | 17 marzo 2024

La grinta di Matteo Berrettini

La grinta di Matteo Berrettini

Quasi cinque ore e mezza di corse, sudore, passione spalmate su due partite. Giornata di straordinari per Matteo Berrettini che ha centrato l’ingresso in finale all’”Arizona Tennis Classic”, ricco super Challenger 175 dotato di un montepremi di 225.500 dollari che si sta avviando alla conclusione sul cemento del Phoenix Country Club, trasmesso in diretta su SuperTennis e SuperTennix. Stasera alle 22 la sfida per il titolo contro il portoghese Borges, campione in carica.

Il 27enne romano, n.154 ATP, in gara grazie ad una wild card, rientrato nel circuito sei mesi e mezzo dopo l’infortunio alla caviglia destra rimediato allo Us Open, ha battuto nei quarti per 36 76(1) 76(6), in due ore e 53 minuti di partita, il terzo francese di fila, Terence Atmane, n.136 ATP, recuperando un set ed un break di svantaggio. Poi, dopo meno di tre ore, è tornato in campo per la semifinale ed ha sconfitto 76(2) 76(2), in due ore e un quarto esatte, l’australiano Aleksandar Vukic, n.69 ATP e settima testa di serie (“giustiziere” al secondo turno di Fabio Fognini, n.108 ATP) che anche lui in giornata di doppio impegno in precedenza aveva regolato 64 64 il francese Quentin Halys, n.104 del ranking, in tabellone come “alternate”. Era dallo Us Open del 2022 che Matteo non vinceva quattro partite di fila.

“Ho lavorato davvero tanto in questi sette mesi nei quali non ho potuto competere per sette mesi: oggi ho cercato solo di godermi ogni momento in campo e sono davvero felice - le parole dell’azzurro -. So che posso giocare meglio di così. Sono in finale, basta un altro passo. Ho lottato su ogni punto, del resto il mio coach ha lavorato tanti anni con Nadal…”.

Prestazione ottima di “the hammer” al servizio: 13 ace (contro 2 doppi falli), il 63% di prime in campo con il quale ha ottenuto un eloquente 84% di punti ed il 40% di punti vinti con la seconda di servizio. Ha ceduto per due volte la battuta ma in entrambe le occasioni è accaduto quando ea avanti di un break. Alla fine per lui 101 punti totali contro gli 87 del suo avversario.   

Il match. Un solo precedente, giocato proprio a Phoenix negli ottavi dello scorso anno, e vinto dall’azzurro in due set tirati. Il primo ad avere palla-break è proprio Matteo nel terzo gioco del primo set ma l’”aussie” si salva (2-1).

Nel settimo, però, Berrettini, che non sembra risentire della stanchezza del match precedente, strappa il servizio a Vukic che non riesce ad intervenire su un passante tirato al bersaglio grosso (4-3). Con un lob millimetrico, però, il 27enne di Sydney si prende immediatamente il contro-break (4-4) e poi, con un rovescio inside-out che costringe l’azzurro all’errore, si riporta in vantaggio (5-4).

Con il primo ace della partita l’australiano cancella la palla-break nell’undicesimo game, la seconda invece la spreca Matteo mettendo fuori la risposta di rovescio: e dopo un turno di battuta di ben 22 punti Vukic sale 6-5. E poco dopo tutto si decide al tie-break (il terzo di fila per il romano): mini-break di Berrettini nel quinto punto ed allungo prepotente (5-2) e chiusura per 7 a 2 con il quinto punto consecutivo.

Al termine di uno scambio massacrate Matteo centra il break nel secondo gioco della seconda frazione (2-0). L’azzurro, però, dopo aver fallito due opportunità per il 3-0 concede il contro-break sotterrando un rovescio in rete (2-1).

Tutta la gioia di Matteo Berrettini

Vukic cancella con un altro ace la prima palla-break nel quarto game mentre la seconda la butta via Berrettini con una brutta risposta di rovescio e poco dopo è 2-2. Un altro scambio massacrante permetta all’australiano di annullare una delicatissima palla-break nell’ottavo gioco (4-4).

E tanto per cambiare decide un tie-break (il quarto di fila per Matteo!): ed è un dominio assoluto quello del romano che vola sul 6 a 0 e poi chiude di nuovo per 7 a 2 con il tredicesimo ace.

Domenica in finale - nella tarda serata italiana - Berrettini troverà dall’altra parte della rete il portoghese Nuno Borges, 27enne di Maia, n.60 ATP e quinta testa di serie, nonché campione in carica, che si è imposto per 64 46 62, dopo oltre due ore e mezza di lotta, sul francese Luca Van Assche, n.86 del ranking. Tra i due non ci sono precedenti.

In Arizona Matteo, allenato da fine 2023 da coach Francisco Roig (per anni nel box di Nadal), ha rotto il ghiaccio battendo in rimonta il francese Gaston, n.85 ATP: quindi ancora una rimonta - peraltro spalmata su due giorni - ai danni di un altro tennista d’Oltralpe, Cazaux, n.77 del ranking ed 8 del seeding, recuperando da 3-5 nel set decisivo, e la già citata maratona contro il terzo francese di fila, Atmane, n.136 ATP, recuperando un set ed un break di svantaggio. Con il successo in semifinale contro l’australiano Vukic, n.69 ATP, l’azzurro si è assicurato i punti necessari per risalire al n.142 del ranking (sarebbe n.113 in caso di vittoria del torneo). 

Proprio a Phoenix, nel 2019, Matteo ha conquistato l'ultimo dei tre trofei Challenger vinti in carriera (San Benedetto 2017 e Bergamo 2019 gli altri due) su otto finali disputate. Nell'occasione si impose al tie-break del set decisivo sul kazako Michail Kukushkin, prendendosi la rivincita per la sconfitta rimediata nella finale del Challenger di Irving l'anno prima.

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