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Campioni nazionali

Nargiso applaude Sinner: “Trova soluzioni anche quando non è al top, qualità dei campioni”

L’ex davisman azzurro, oggi commentatore tv su SuperTennis, esalta le qualità del 19enne altoatesino: “Nel giro dei prossimi due o tre anni può entrare tra i primi 10 del ranking mondiale”

di | 16 novembre 2020

L'ex davisman napoletano

Diego Nargiso

Diego Nargiso, ex azzurro di Coppa Davis, specialista del doppio e vincitore del torneo junior a Wimbledon, detiene un record nel tennis italiano: è il più giovane di sempre ad aver disputato una partita in un torneo del Grande Slam, a 17 anni e 9 mesi, agli Australian Open del 1988. Sino allo scorso 28 ottobre ne deteneva anche un altro, altrettanto prestigioso, quello del più giovane italiano ad essere entrato tra i primi 100 al mondo, ma è stato recentemente superato da Jannik Sinner, che ha tagliato questo traguardo a 18 anni e 2 mesi. “Sinner è un predestinato, un fenomeno”, sottolinea il 49enne ex tennista napoletano, oggi anche commentatore su SuperTennis. Sabato scorso l’altoatesino ha centrato il primo titolo Atp a Sofia e non è che l’inizio. “Jannik è pronto per fare un certi tipo di percorso - aggiunge - è già pronto per giocare tutti i grandi tornei. Va sottolineato che la sua è una crescita progressiva, non è venuto fuori all’improvviso, ma di lui si parla già da tempo. In questo è aiutato da un grande team, dal progetto vincente di Riccardo Piatti, il suo coach. Hanno tutti i piedi ben piantati per terra e nel giro dei prossimi due o tre anni ha la possibilità di entrare nei primi 10 del ranking mondiale. E non è l’unico, vedo tanti altri nostri ragazzi che stanno facendo questo percorso, a cominciare da Musetti. Per il tennis italiano è un momento magico con l’equilibrio giusto e senza cadere nell’esaltazione”.

Il rovescio di Jannik Sinner (foto Getty Images)

Guardare alla prestazione, alla crescita giorno dopo giorno, match dopo match, è il comandamento che guida il team di Sinner. “La chiave del lavoro è di non essere mai concentrati solo sul risultato. Il giocatore vero non guarda solo alla grande giornata, alla vittoria. Il risultato non deve essere l’unico obiettivo, non ti deve distogliere da ciò che stai facendo. Jannik è giovanissimo e deve crescere. Non avesse vinto il torneo a Sofia non sarebbe successo nulla, perché hanno la consapevolezza che lui arriverà. Per fortuna ha ancora ampi margini di miglioramento”. Nargiso entra quindi nello specifico: “Per fortuna ha ancora parecchi aspetti da migliorare vista la giovane età. La prima, per come la vedo io, è la gestione dei cambi di ritmo. Nella finale di Sofia, ad esempio, quando Pospisil ha cominciato ad usare il back, Jannik ha sbagliato qualcosa, soprattutto con il diritto. Però va detto che è eccezionale nel trovare la soluzione anche nelle giornate in cui non si esprime al massimo. Lui trova comunque il modo di portare a casa il match come ha fatto contro Pospisil pur giocando al 60-70% delle sue possibilità. Questa è una caratteristica peculiare dei campioni”.

Infine un paragone ardito: “Jannik è unico nel suo modo di giocare, ma se proprio devo indicare un grande campione al quale accostarlo dico Safin, ovviamente per le caratteristiche tecniche, ovvero solidità del rovescio e servizio. Sinner, però, al contrario del talentuoso russo ha continuità e testa. Una differenza non da poco”.


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