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Campioni nazionali

Cocciaretto vista da coach Scolari: "Impariamo ogni giorno"

Elisabetta Cocciaretto si è regalata un finale di stagione con i fiocchi. La 21enne marchigiana, che all’inizio del mese di marzo era fuori dalle prime 240 giocatrici del mondo, è oggi numero 64 dopo la vittoria del WTA 125 di Tampico, Messico. Ecco come la vede l'allenatore

05 novembre 2022

Elisabetta Cocciaretto con il coach Fausto Scolari (foto Dell'Olivo)

Elisabetta Cocciaretto con il coach Fausto Scolari (foto Dell'Olivo)

Elisabetta Cocciaretto si è regalata un finale di stagione con i fiocchi. La 21enne marchigiana, che all’inizio del mese di marzo era fuori dalle prime 240 giocatrici del mondo, è oggi numero 64 dopo la vittoria del WTA 125 di Tampico, Messico. Il primo titolo della categoria è figlio del duro lavoro che la classe 2001 svolge ormai da oltre cinque anni con coach Fausto Scolari e con il supporto della Federazione. Abbiamo intervistato l'allenatore per scoprire qualcosa di più, anche in vista di un appuntamento importante come le Billie Jean King Cup Finals.

Elisabetta è la nuova numero 64 del mondo e 4 d’Italia. Che effetto le fa?
“Dal punto di vista emotivo i numeri non mi fanno alcun effetto. Sicuramente sono importanti ma perché certificano che è stato fatto un buon lavoro. Avere un certo tipo di classifica consente di accedere ai migliori tornei e di poter sfidare le più forti giocatrici del mondo. Respirare l’aria dei grandi eventi e confrontarsi aiuta a crescere, attraverso vittorie e sconfitte”.

Tra Stati Uniti e Messico, l’ultimo mese è stato importante e ricco di soddisfazioni. Come rientrate da questa esperienza?
“Non bisogna mai dimenticare l’infortunio al ginocchio che ha tenuto Elisabetta lontana dai campi per diverso tempo dopo l’intervento chirurgico. Volevamo una stagione quasi completa e possiamo dire di avercela fatta, questo era il nostro grande obiettivo. Siamo arrivati a un livello in cui c’è la possibilità di affrontare qualche 'mostro sacro' sul viale del tramonto, così come nuove leve in rampa di lancio. Siamo lì, cercando di imparare sempre qualcosa da ogni partita, così come è accaduto a Guadalajara e a Tampico. Dal 2022 ho tratto diversi spunti di riflessione, soprattutto quello legato all’importanza degli equilibri tra ciò che accade in campo e cosa succede fuori”.

Elisabetta Cocciaretto esulta

Elisabetta è iscritta all’università e ha scelto una facoltà impegnativa come giurisprudenza. Qual è stato il suo ruolo in una decisione così delicata?

“Sono stato il primo a spingere affinché intraprendesse questo percorso. Durante il lockdown del 2020 ci siamo ritrovati nell’entroterra marchigiano, a casa di mia suocera, dove Elisabetta ha potuto continuare a lavorare sodo dal punto di vista atletico. Tra una corsa e l’altra si è messa anche a studiare e non si è fermata più. È stata una decisione presa a tavolino, come si dice, d’accordo con tutti noi e ovviamente con la famiglia. È una ragazza alla quale non vanno imposte le cose. Più le condivide, più le fa sue”.

Questo modo di fare lo ha riscontrato negli anni anche in allenamento?

“Assolutamente sì. Io ed Elisabetta collaboriamo insieme dalla fine del 2016 e la sintonia raggiunta nell’ultimo periodo è davvero qualcosa di speciale. Il bravo allenatore è tale quando trasmette qualcosa agli altri e lei è la ragazza perfetta per imparare a 360 gradi. È in continua evoluzione. L’ho conosciuta nel pieno dell’adolescenza e con il tempo si è responsabilizzata nella gestione della quotidianità, passando dal caos più totale all’ordine tipico di un ingegnere. Ringrazierò sempre la Federazione per avermi dato la possibilità di seguirla e di crescere insieme, un giorno dopo l’altro”.

Elisabetta Cocciaretto (foto Getty Images)

In questo momento l’Italia ha cinque giocatrici tra le prime 100 del mondo. Che idea si è fatto del movimento e a quali traguardi è possibile ambire?

“Un momento così rigoglioso, tra maschile e femminile, l’Italia non l’ha mai avuto. Parlo sia di tennis che di sport in generale. È un’onda bellissima che va cavalcata con tutte le forze per crescere ancora di più. Oltre a essere grandi atleti sono ragazzi straordinari, dei veri e propri modelli”.

Tra poco ci saranno le Finals di Billie Jean King Cup a Glasgow. Su cosa avete lavorato ultimamente anche in vista di un appuntamento così importante?

“Si lavora sempre tanto e su molti aspetti. I miglioramenti più grandi li ho notati al servizio e in risposta, ma non credevo potessero arrivare così velocemente. Con il prezioso supporto della Federazione e di Danilo Pizzorno, Elisabetta è davvero riuscita a crescere molto e a mio avviso ci sono margini per fare ancora meglio. Glasgow sarà un momento speciale, dove l’entusiasmo e il morale conteranno forse ancor più delle condizioni fisiche. C’è tanta voglia di rappresentare l’Italia e di farlo con tutto il cuore possibile”.

Cosa chiede al 2023?

“Che Elisabetta stia bene, perché se lo merita”. 


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