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Campioni internazionali

Tiafoe, che omaggio a Serena e Venus Williams: "Non sarei qui senza di loro"

Frances Tiafoe ha raccontato l'importanza che Venus e Serena Williams hanno avuto per la sua carriera. E ha spiegato che tipo di messaggio vorrebbe portare alle generazioni più giovani

di | 18 dicembre 2022

Nel 2013 Michelle Major e Maiken Baird, veterani della rete tv ABC, realizzarono un documentario su Serena e Venus Williams. Per pubblicizzarlo, manifesti e banner contenevano una sola parola, capace come poche di racchiuderne l'essenza: icone. L'icona nasce come dipinto di una scena sacra. Nella tradizione bizantina non doveva essere realistica, ma un'immagine ideale in grado però di trasmettere un messaggio attraverso il linguaggio dell'immagine. Oggi definiamo icona un modello da seguire, una figura che attraverso l'immagine pubblica racconti un periodo storico, un ambiente, o porti un messaggio di forte ispirazione. 

Certamente è il caso delle sorelle Williams, per la storia familiare di successo e per la loro stessa capacità di trasformare restando se stesse, di superare ostacoli e difficoltà senza perdere di vista il loro grande sogno. Lo confermano le parole di Frances Tiafoe, primo statunitense nero ad aver raggiunto le semifinali dello US Open dai tempi di Arthur Ashe nel 1972.

“Sapete, sono figlio di immigrati, i miei genitori sono nati e cresciuti in Sierra Leone e sono arrivati negli States solo all'inizio degli anni Novanta - ha raccontato dopo aver battuto Rafa Nadal negli ottavi allo US Open -. Hanno lavorato duramente per mantenere la loro famiglia, e per loro il tennis era anche un modo per permettermi di studiare. Con il tennis potevo mantenermi gli studi. Guardavamo Venus e Serena in televisione, e pensavamo a quanto sarebbe stato emozionante un giorno trovarsi a giocare in quegli stadi”.

Cresciuto nel Maryland, Tiafoe ha dormito a lungo all'interno dello Junior Tennis Champions Center (JTCC) di College Park, dove il padre Costantin lavorava come custode. Ha imparato a giocare da solo, contro il muro, e ha finito per attirare l'attenzione dei maestri che l'hanno ammesso ai corsi. Un giorno, quando già cominciava ad affermarsi, un viaggio in Sierra Leone ha cambiato le sue prospettive. "Lì ho visto la povertà vera, ho cominciato a vedere le cose in una prospettiva completamente diversa. Mio fratello ed io ci siamo resi conto di quanto fossimo fortunati. Quell'esperienza mi ha fatto capire che avrei voluto usare il tennis per aiutare me stesso e i miei genitori che hanno sacrificato così tanto”.

La passione di Frances, show dentro lo show

Tiafoe: "Sogno di essere il LeBron James del tennis"

Allargando gli orizzonti, ha detto di voler essere un po' "il LeBron James del tennis", ovvero un punto di riferimento. "Vorrei che i giovani neri possano decidere di giocare a tennis perché ci sono io" ha ammesso. Vorrebbe riuscire, dunque, a restituire alle prossime generazioni quel che Serena e Venus Williams han fatto per lui.

L'ha spiegato chiaramente nel suo intenso e tutt'altro che banale intervento nel corso di un recente episodio del podcast "The Old Man And The Three". "Sette, otto anni fa, ricordo che guardavo Serena e Venus sfidarsi in finale a Wimbledon, in uno sport prevalentemente bianco. Era un'immagine iconica. Non dico che voglio essere come loro perché sono speciali, uniche. Ma voglio essere ricordato come sono riuscite a fare loro" ha detto. Ricordato come un'ispirazione, come un riferimento, come qualcuno che ha indicato una strada.

Anche il suo modo di stare in campo, di creare un'atmofera e uno spettacolo dentro lo spettacolo sportivo, diventa così parte di un piano e non il frutto di un'improvvisazione. "Quando scendo in campo, mi piacerebbe attirare spettatori che il tennis non lo guardano mai, che magari non conoscano nemmeno come si tiene il punteggio. Mi piacerebbe che vengano perché vogliono vedere Frances Tiafoe - ha detto -. Inoltre, spero che ci siano molti più giocatori neri e rendere per questo il tennis meno costoso perché tutti capiscano quanto sia divertente. E' questa l'eredità che spero un giorno di avere".Lorem ipsum


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