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Con la semifinale a Indian Wells l’altoatesino è salito al numero 7 della Race to Turin, con già oltre 1.000 punti raccolti da gennaio e 16 incontri vinti in 5 tornei. Un bottino che lo colloca in piena corsa per le Nitto ATP Finals, obiettivo dichiarato per la stagione 2023
24 marzo 2023
Coach Simone Vagnozzi ha iniziato a dirlo senza paura già sul finire del 2022: l’obiettivo di questa stagione, per Jannik Sinner, deve essere la qualificazione alle Nitto ATP Finals di Torino. Un traguardo che l’altoatesino ha già raggiunto nella prima edizione torinese del 2021 (seppur da riserva) e punta a riprendersi con due anni d’esperienza in più, dopo una stagione – la scorsa – condizionata da grandi cambiamenti.
Fino a qui, i primi tre mesi dell’anno dicono che le aspettative sono esattamente in linea con le possibilità, visto che nella classifica Race to Turin aggiornata dopo il primo Masters 1000 della stagione (Indian Wells) Jannik occupa la posizione numero 7, con un totale di 1.145 punti. Sono meno della metà rispetto ai 2.430 del leader Novak Djokovic, campione dell’Australian Open, ma non è su di lui che l’azzurro deve (almeno per ora) costruire la sua corsa. Il dato che conta è che Sinner è uno dei soli otto tennisti al mondo già capaci di superare quota mille punti raccolti in meno di tre mesi, grazie ai quali si è portato a soli 50 punti dal ritorno fra i primi 10 del ranking ATP, altro traguardo che ha mostrato di meritare a pieno.
Volendo fare un paragone con due anni fa, quando Jannik chiuse la Race al decimo posto ma riuscì comunque a trovare un posto al Pala Alpitour grazie al ritiri – a torneo iniziato – di Matteo Berrettini e Stefanos Tsitsipas, nella stessa settimana del 2021 Jannik vantava 395 punti, praticamente un terzo rispetto a quanti ne ha oggi. Vuol dire che ha già fatto passi importantissimi in ottica qualificazione. Lo scorso anno Djokovic entrò (da ottavo) con 3.320 punti: Jannik ne ha già messi insieme più di un terzo, malgrado dei 13 tornei più importanti (Slam + Masters 1000) se ne siano giocati solamente due.
L'Italia alle Nitto ATP Finals, da Stoccolma a Torino
Oltre ai dati numerici, a parlare per Jannik c’è il livello espresso sino a qui nel corso della stagione, con tanti miglioramenti che l’hanno portato a perdere quasi esclusivamente con avversari oggi superiori. In cinque tornei, Sinner ha vinto la bellezza di sedici incontri e ne ha persi solamente quattro: se si esclude il k.o. nella prima settimana dell’anno ad Adelaide contro Sebastian Korda (che a gennaio in Australia era in condizioni strepitose), sin qui nel 2023 Sinner si è arreso solamente a Stefanos Tsitsipas agli ottavi di finale a Melbourne, contro Daniil Medvedev in finale a Rotterdam e contro Carlos Alcaraz in semifinale a Indian Wells, dove mai nessun azzurro era andato oltre gli ottavi.
L’altro dato di valore è che se l’è giocata alla pari con tutti, chiudendo ciascuna sfida con qualche rimpianto per questo o quel frangente nel quale avrebbe potuto fare meglio. Vuol dire che sta giocando un tennis destinato a dargli soddisfazioni importanti già quest’anno, magari a partire dal Masters 1000 di Miami dove nel 2021 si spinse fino in finale. Esordirà venerdì contro Laslo Djere, con una possibile sfida contro Andrey Rublev per un posto ai quarti di finale, e quindi – secondo il ranking – Casper Ruud o Alexander Zverev da battere per replicare la semifinale di Indian Wells.
Un nuovo risultato simile gli permetterebbe di fare un altro passo avanti verso Torino, dove (giusto ricordarlo) nel 2021 è diventato il primo italiano di sempre a vincere una partita alle Finals a qualificazione per le semifinali ancora possibile, battendo Hubert Hurkacz all’esordio. E c’è mancato poco che due giorni dopo Jannik non vincesse anche contro Daniil Medvedev. Se avesse convertito uno dei due match-point a disposizione sarebbe diventato il primo italiano a vincere due match nel torneo dei maestri, invece non ci è riuscito. Ma di questo passo avrà una nuova chance il prossimo novembre.
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