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Bergs dalla crisi a Wimbledon alla Top 40: "Curioso di vedere dove posso arrivare"

Dopo un periodo difficile il belga Zizou Bergs sta vivendo la fase migliore della sua carriera e a Shanghai, a 26 anni, giocherà il primo quarto di finale in un Masters 1000

di | 07 ottobre 2025

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L'autunno inizia come una primavera di rinascita per il belga Zizou Bergs. A Shanghai ha salvato due match point e sconfitto 36 85 76(8) il canadese Gabriel Diallo, che l'aveva battuto in finale a 's-Hertogenbosch. Dopo le vittorie su Casper Ruud (seconda contro un Top 20, anche se per ritiro) e su Francisco Cerundolo, è diventato il quinto tennista belga a raggiungere i quarti di finale in un ATP Masters 1000, e il secondo a Shanghai (dopo Goffin nel 2016 e 2024). Stando alle proiezioni in tempo reale del ranking ATP, debutterà in Top 40: ad oggi sarebbe numero 38 del mondo.

"Il mio quarto di finale in un Masters 1000 significa molto, è davvero incredibile. Ho 26 anni, sento che la mia traiettoria è un po’ diversa, come la velocità del mio percorso. Sono davvero curioso di vedere dove mi porterà il mio potenziale" ha detto dopo il match Bergs, la cui traiettoria l'ha avvicinato, ormai diversi anni fa, all'Africa.

Eppure solo qualche mese fa Bergs attraversava uno dei periodi più difficili della sua carriera. "Wimbledon è stato il momento [che più mi ha fatto capire che qualcosa non andava]. Ho giocato contro Lloyd Harris al primo turno e discutevo con tutti in campo, anche con il mio team, che erano lì per aiutarmi. Non ero affatto me stesso - ha scritto sul sito dell'ATP - Mi irritavo continuamente, anche per le decisioni dell’arbitro. Dopo aver perso il match in quattro set, ho condiviso un post personale con i miei fan sui social. 'Se da bambino mi avessero detto che un giorno avrei giocato a Wimbledon ma non mi sarei goduto nemmeno un punto, non ci avrei mai creduto ' ho scritto, 'e invece, purtroppo, è proprio quello che è successo”.

In quell'articolo-confessione Bergs, alla prima stagione completa nel circuito ATP, ha dato anche un messaggio ai tifosi. "Che si tratti di Carlos Alcaraz, Jannik Sinner, di Zizou Bergs o del numero 200 del mondo, i tennisti non sono supereroi. (...) È facile, da fan, dare per scontato quello che i migliori giocatori del mondo riescono a fare. Ti chiedi perché qualcuno non stia giocando bene, e la verità è che forse sta semplicemente vivendo una giornata no".

Nella fase più difficile della sua stagione, ha ammesso, "ho dimenticato chi è Zizou come tennista. Allontanandomi dai miei valori come giocatore, andavo molto più nel panico, perché non riuscivo a divertirmi in campo". 

L'esultanza incontenibile di Zizou Bergs a Shanghai (Getty Images)

L'esultanza incontenibile di Zizou Bergs a Shanghai (Getty Images)

La consapevolezza dei problemi, che spesso è il primo passo sulla via per risolverli, ha portato cambiamenti e prodotto risultati.  Bergs, che dal 2020 viaggia per circa 10 settimane all’anno con uno psicologo, Gert-Jan De Muynck, ha raggiunto per la prima volta il terzo turno allo US Open e, ora, per la prima volta i quarti in un Masters 1000. In più ha aggiunto al team Jan de Witt, coach di lunga esperienza che ha lavorato tra gli altri con Gilles Simon, Gaël Monfils e, più brevemente, anche Andy Murray. Nella sua lunga carriera ha allenato anche due giocatori belgi: un giovane Wim Fissette, oggi coach di Iga Swiatek,  e Dick Norman nei suoi ultimi anni da singolarista.

"Penso che Jan sia estremamente esperto. Ha una mentalità molto aperta. Mi comprende davvero, sia come persona che come atleta - ha detto Bergs in conferenza stampa a Shanghai -. Sa di cosa abbiamo bisogno, come svilupparci. Credo che questo sia il punto di forza principale del nostro team: abbiamo davvero questo DNA del miglioramento quotidiano, anche solo dell’un per cento. Ho davvero tanta voglia di continuare su questa strada insieme a questo team".

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