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Volandri e Garbin concordi: "Rafa esempio di cultura sportiva, dedizione e passione"

I due capitani azzurri di Davis e BJK Cup commentano l'annuncio del ritiro del campione maiorchino: "Sacrifici, rinunce, difficoltà: tutto in nome della passione per questo sport"

10 ottobre 2024

Rafa Nadal (foto Getty Images)

Rafa Nadal (foto Getty Images)

Intervenuti al Festival dello Sport organizzato dalla Gazzetta dello Sport a Trento, Filippo Volandri e Tathiana Garbin, capitani delle nazionali italiane in Coppa Davis e Billie Jean King Cup, hanno commentato l'annuncio dato questa mattina da Rafa Nadal sul suo ritiro dall'attività agonistica programmato al termine delle Finals di Davis che si terranno questo novembre a Malaga: "Ho avuto l'onore di condividere gran parte della mia carriera con questi campioni - lui, Roger, Nole, Murray -  e ora sto vivendo dall'altra parte della barricata i loro ritiri che inevitabilmente sarebbero dovuti arrivare - ha riflettuto Volandri - E' un ritiro che fa male il suo perché tanto ci ha insegnato e mi ha insegnato sulla cultura del lavoro, sulla dedizione, sul non fare dei sacrifici ma fare delle rinunce. E' un grande insegnamento che ho ricevuto da Rafa avendo avuto la fortuna di fare più di una preparazione invernale a Maiorca insieme a lui e a Moya. Se ne va uno dei giocatori più sportivi di sempre, uno che si è sempre battuto per gli altri, forse più di tutti".

Vincitore in Davis nel 2004 a Siviglia con la Spagna, Rafa vent'anni dopo intende chiudere il cerchio a Malaga provando a dare il suo contributo per quella che per lui sarebbe la sesta affermazione nella competizione: "Speriamo, ci metterei la firma (su una finale contro la Spagna, ndr) perché vorrebbe dire che anche noi abbiamo raggiunto questo obiettivo. Ma se Rafa decide di partecipare a una competizione è perché è in grado di farlo: non vedremo quel che rimane di Nadal, ma vedremo un Rafa competitivo e questo ci deve tenere in guardia".

Anche Tathiana Garbin ha voluto rendere omaggio al campione e all'uomo che per oltre due decadi è stato uno dei protagonisti più illustri del circuito: "Il tennis è un grandissimo maestro di vita e Rafa ci ha insegnato tanto.  Insegna a stare nelle emozioni più scomode, stare in campo vuol dire vincere le proprie paure e lui ce lo ha insegnato benissimo attraverso grandissimi sacrifici e difficoltà che ha incontrato e che ha superato in maniera straordinaria". Richiesta di un parere su un eventuale erede del maiorchino sul circuito, Garbin non ha eletto alcun giocatore preferendo invece riflettere sull'eredità lasciata da Rafa alle prossime generazioni: "Se c'è un suo erede? Credo che Rafa abbia insegnato una cultura, la cultura dello sport, e questi campioni che abbiamo oggi hanno compreso cosa significa amare questo sport, avere passione e farlo attraverso un sorriso. La cosa bella di questi giovani campioni è il sorriso che hanno quando giocano, questo sport non è solo sacrificio e rinunce ma è una passione che diventa lavoro e quando si trova una passione non si lavora mai".


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