Contro Sonego, il toscano sciorina un tennis impeccabile costruendo fin dalla risposta il suo primo successo in carriera nell'ATP500 viennese. Al secondo turno c'è ora una sfida contro Monfils che promette spettacolo
di Ronald Giammò | 22 ottobre 2024
Due rivali. Stesso nome, stessa nazionalità. Identica l'idiosincrasia verso l'indoor, superficie frequentata ma lontana dalle altre dove i due hanno raccolto la maggior parte delle loro soddisfazioni. Così come simili gli ultimi loro risultati raccolti nello swing asiatico, al di sotto delle aspettative con cui erano lì giunti in cerca di punti e di conferme. In mezzo una città, Vienna, dove uno dei due quattro anni fa inflisse a Novak Djokovic una delle sconfitte più cocenti della sua carriera e dove era di casa il dott. Freud, che se fosse venuto a sapere di queste circostanze e coincidenze, per nulla al mondo si sarebbe perso il loro primo confronto in carriera.
Lorenzo Musetti e Lorenzo Sonego si sono affrontati al primo turno dell'"Erste Bank Open" della capitale austriaca e ad imporsi è stato il toscano col punteggio di 63 62 al termine di un match in cui il n.17 del mondo è parso più a suo agio nel riconnettersi con un tennis che nel corso della stagione gli ha consentito di tornare a far parte della top20 e che non è sembrato uscire intaccato in termini di fiducia dai recenti risultati in terra cinese. Giochi diversi, quelli dei due azzurri. Più manovrato e pulito quello di Musetti; più arrembante, ma fiaccato dai continui errori, quello del piemontese. Errori che hanno iniziato a far capolinea sin da subito, eredità di un servizio che Musetti è riuscito a leggere con rapidità ribaltando con la risposta l'inerzia di scambi e punti che Sonny aveva immaginato altrimenti.
E così, nonostante l'unico break con cui si è chiuso il primo parziale, nel secondo è bastato poco perché anche quel residuo di caparbietà che ancora teneva in piedi le iniziative di Sonny naufragasse al primo vincente altrui, bissato con sempre maggior frequenza da traccianti e rovesci contro cui ben poco ha potuto. Il tutto senza che Musetti concedesse lui modo di minacciarne le intenzioni, dichiarate in avvio da un servizio sempre più infallibile tanto con la prima quanto con la seconda. I gratuiti (alla fine saranno 22) hanno continuato ad inquinare le trame del n.49 del ranking e magra consolazione è stata il riuscire a rinviare l'epilogo di un match che lo ha visto rincorrere nel secondo set dal 5-1 annullando un match point.