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Vienna, trionfo con brivido per Draper

Il britannico, dopo aver vinto il primo set, si porta a un passo dal successo salvo poi ritrovarsi a dover annullare due palle break che avrebbero portato il parziale al tie-break. Per lui è il primo titolo in un ATP500

di | 27 ottobre 2024

Jack Draper (Getty Images)

Jack Draper (Getty Images)

Entrambi alla loro prima finale in un ATP500, Kharen Khachanov e Jack Draper sono giocatori che in regime di indoor avevano dimostrato di trovarsi a loro agio. Il primo, proveniente da una striscia di otto vittorie consecutive e dal titolo vinto la scorsa settimana in Kazakhstan, aveva inoltre all'attivo ben sette finali delle otto giocate in carriera. Draper, vincitore della semifinale contro Lorenzo Musetti, era invece a caccia di un titolo con cui bissare quello vinto in estate sull'erba di Stoccarda nonostante le condizioni fisiche con cui aveva portato a termine l'ultimo suo match non inducessero all'ottimismo in termini di tenuta. 

E invece a spuntarla e a laurearsi campione nell'"Erste Bank Open" di Vienna è stato proprio il britannico. E per di più in due set - 64 75 - con un secondo parziale condotto a senso unico fino al 4-1in suo favore e riaccesosi per un blackout che per poco non è costato lui un tie break dall'esito incerto su cui il russo avrebbe potuto costruire la sua rimonta.

"Stavo giocando bene poi l'inerzia del match è virata, non ero nervoso ma un break è bastato per complicarmi la vita. Khachanov è un ottimo rivale e sono contento di averla vinta in due set. A Vienna c'era un tabellone molto tosto e sono davvero contento, per me, per il mio team, e per tutto il lavoro fatto", ha dichiarato a fine match Draper, che chiude la settimana festeggiando il suo nuovo best ranking da n.15 del mondo.

Difficile, prima, dire dove il match si sia avvitato per il russo. Non certo per le intemperanze di un tifoso che in due riprese ha costretto il giudice di sedia Bernandes ad allontanarlo dal campo; né il break subito nel terzo game dopo essersi trovato in vantaggio 40-15 si pensava potesse dare il là ad un'emorragia poi proseguita per tutto l'arco della sfida. 

Da quel momento in poi Khachanov è progressivamente uscito dalla partita cedendo colpi e iniziativa, balbettando alla battuta, incappando in numerosi gratuiti, non riuscendo più ad accendere un gioco che nel corso della settimana gli aveva permesso di imporsi su rivali del calibro di Matteo Berrettini prima e Alex De Minaur poi. Sarà stata allora la stanchezza accumulata in questi ultimi due tornei, o forse uno di quei blackout improvvisi traditi anche da un body language più remissivo del solito, come ad accettare una sconfitta ancor prima che questa venisse infin siglata.

Buon per Jack Draper. Stanco, sì, ma cocciuto ed ostinato nell'aggrapparsi a un servizio che non lo ha mai abbandonato, e nell'insistere in schemi che hanno contribuito a sottolineare una differenza - lui mancino - che alla lunga hanno finito col demoralizzare il recente campione di Almaty. E' giovane, Draper, e giunto sul 4-1 e servizio nel secondo set, l'emozione ha tirato lui un brutto scherzo complice un game ceduto a zero. Fiutata l'occasione Khachanov ha forzato la mano procurandosi un secondo break e issandosi addirittura sul 5-4 in suo favore. Esperienza è anche il riuscire a sopravvivere in circostanze simili, e a Draper va riconosciuto il merito di aver ritrovato la bussola nel momento più delicato della contesa: prima il break con cui presentarsi alla battuta per chiudere il match, e infine annullando le due palle break che l'avrebbero protratta al breaker. Archiviare, ora. E pensare già alla prossima. Forte di un successo ottenuto quando era sul punto di sfuggirgli, e per questo destinato a tornargli utile.  

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