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Vacherot: "E' la festa di una famiglia che ha vinto"

Le parole di Valentin Vacherot dopo la vittoria in finale a Shanghai contro il cugino Arthur Rinderknech

12 ottobre 2025

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"E' irreale quello che è successo, è pazzesco. Sono felicissimo di come ho giocato. Grazie a tutti quelli che mi hanno sostenuto, che mi hanno accompagnato in carriera. Oggi avrebbero dovuto esserci due vincitori, ma nel tennis non è possibile". Valentin Vacherot ha commentato così, a caldo, la vittoria sul cugino ArthurRinderknech nella finale del Masters 1000 di Shanghai. Numero 204 del mondo, è il giocatore con la più bassa classifica a vincere un titolo in questa categoria di tornei. E' anche il primo monegasco nell'albo d'oro di un torneo ATP.

"E' una sconfitta dura per Arthur ma non c'è un vincitore e uno sconfitto, c'è una famiglia che ha vinto. E questa storia per il tennis è bellissimo" ha detto. E durante la cerimonia di premiazione, il suo affetto misto ad ammirazione per Rinderknech è emerso con coinvolgente emozione.

"Grazie Arthur. Era il 2017 quando sono arrivato alla Texas A&M grazie a te. Se non fosse successo, non sarei qui oggi. Sognavo di entrare in Top 10 come te, ora ci siamo insieme" ha detto dopo la più intensa delle nove vittorie su dieci partite stagionali contro un Top 60, la quinta a Shanghai dove, prima della finale, aveva eliminato il numero 17 Bublik, il numero 23 Machac, il numero 31 Griekspoor, il numero 11 Rune e il numero 5 Djokovic. Eppure, non era nemmeno in tabellone nelle qualificazioni: è rientrato come alternate perché il forfait di Joao Fonseca ha fatto passare Luca Nardi dalle qualificazioni al main draw. E' iniziato così un percorso che gli permetterà di incassare un assegno pari a poco meno del doppio del suo prize money in carriera prima di questo torneo.

La famiglia è rappresentata anche da Benjamin Balleret, il suo coach: i due hanno la stessa madre, ma padri diversi. "Hai sempre creduto in me, mi hai sempre spinto. Se ho vinto questo torneo lo devo anche a te" ha detto nel lungo e commosso discorso durante la cerimonia di premiazione.

"Ho dato tutto in ogni partita di questo torneo fino all'ultimo. Ho sudato tutto quello che avevo" ha detto Rinderkech durante la cerimonia di premiazione. Ha sudato davvero tutto, al punto che si sente male nella parte finale della cerimonia, si accascia sotto il palco e ascolta gli ultimi ringraziamenti di Vacherot su una sedia.

Il momento più intenso matura quando il francese, dopo i ringraziamenti all'organizzazione, si volta verso il cugino e gli si rivolge in francese. "Non potevo fare di più oggi. Sei stato bravissimo, complimenti, sono felicissimo per te. Spero che ci saranno altre occasioni così. Ti voglio bene".

Tanti i ringraziamenti anche per la sua famiglia, il suo team e in particolar modo per Lucas Pouille, che non si è ufficialmente ritirato ma fa parte del suo staff. L'ha aiutato molto, ha spiegato anche nel corso del torneo, da casa. "Quando abbiamo iniziato, cinque mesi fa, pensavo di lasciare il tennis. Ha creduto in me, mi hai dato fiducia e ora sono in Top 30 a fine stagione. Spero sia solo l'inizio".

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