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Vacherot da record, primo monegasco in un quarto ATP: "Significa tutto per me"

La storia di Valentin Vacherot, numero 204 del mondo, che ha raggiunto i quarti a Shanghai battendo tre teste di serie. E' il giocatore con la più bassa classifica mai arrivato così avanti nella storia del torneo

di | 07 ottobre 2025

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Una settimana così sarebbe stata difficile anche da sognare per Valentin Vacherot. Numero 204 del mondo, con una sola partita vinta in carriera nel circuito maggiore prima del Masters 1000 di Shanghai, è il primo monegasco nei quarti di finale di un torneo ATP. Nella sua settimana da sogno ha eliminato consecutivamente tre teste di serie: la numero 14 Alexander Bublik, la numero 20 Tomas Machac e la numero 27 Tallon Griekspoor, battuto dopo due ore e 22 minuti, in un match concluso all'una di notte, 46 76(1) 76(4). “Significa tutto per me. Non credo di aver davvero realizzato cosa stessi facendo durante tutta questa settimana. Questa vittoria è semplicemente incredibile. Provo così tante emozioni pensando ai momenti difficili che ho vissuto lo scorso anno, e sto vivendo uno dei periodi più belli della mia vita” ha detto Vacherot, che secondo le proiezioni in tempo reale del ranking ATP salirebbe alla posizione numero 130.

Vacherot e il tennis: questione di famiglia

Vacherot è cresciuto in una famiglia di tennisti. Ha la stessa madre di Benjamin Balleret, che oggi lo allena. Balleret giocò un memorabile ottavo di finale in casa a Monte-Carlo nel 2006 ed è anche il giocatore con più vittorie in totale e in singolare per la nazionale di Monaco in Coppa Davis. La loro madre è Nadine, che è a sua volta sorella di Virginie Paquet, numero 208 WTA nel 1989 e madre di Arthur Rinderknech, attuale numero 54 del mondo ma salito fino alla posizione numero 42. Anche il padre di Balleret, Bernard, ha un passato da tennista professionista ma non è mai entrato in Top 300 (best ranking di 310 raggiunto nel 1976).

L'esperienza negli USA

A 18 anni, invece di lanciarsi subito nel professionismo, il monegasco ha attraversato l’Atlantico per entrare nel circuito universitario americano. Dopo il diploma nel 2017, Valentin ha raggiunto il cugino Arthur, che già da due stagioni si allenava e cresceva alla texas A&M University. Fino a quel momento, per lui il tennis era solo un hobby. “Andavo al liceo normalmente, senza orari agevolati. Appena avevo un'ora libera, correvo ad allenarmi al Monte-Carlo Country Club. Andavo in campo solo per sfogarmi. Non pensavo a come fare il dritto, mi godevo il momento. Negli USA ho scoperto una routine da professionista”

Succede grazie a Steve Denton (finalista all'Australian Open nel 1981 e 1982) che aveva già curato lo sviluppo tennistico di Rinderknech. “All’inizio lo chiamava “baby giraffa” - ha scherzato Balleret - Era talmente alto e magro che sembrava potesse cadere mentre correva. Si è irrobustito, lì ha messo muscoli”.

Negli ultimi due anni in Texas è sempre rimasto nella top 5 del circuito universitario. Nel 2020, ha vissuto una delle migliori stagioni individuali nella storia della NCAA con un record di 26 vittorie e 4 sconfitte in singolare. Quando lascia gli USA, con un'esperienza molto formativa e una laurea in economia aziendale, si sente pronto ad affrontare il circuito. Ma per i primi risultati di qualche rilievo serve più tempo di quanto inizialmente previsto.

Valentin Vacherot (Getty Images)

Valentin Vacherot (Getty Images)

Best ranking e infortunio: il 2024 di Vacherot

Nel 2022, Vacherot vince il Bangkok Open 1, diventando il secondo monegasco a vincere un titolo Challenger dopo Jean-René Lisnard nel 2004. Nei primi mesi del 2023 aveva partecipato quasi solo a tornei ITF e non aveva vinto nemmeno un match Challenger fino a luglio. A ottobre conquista anche il doppio a Tiburon con Leandro Riedi.

Si mette ancora in luce nel 2024 con tre titoli Challenger, due in Thailandia e uno a Pune, un traguardo mai raggiunto prima da un monegasco. Grazie a questi risultati entra nelle qualificazioni al Roland Garros. Le supera e diventa il primo tennista della Federazione Monegasca a qualificarsi per il tabellone principale. Perde al primo turno contro la testa di serie n. 32, Alejandro Davidovich Fokina. Sembra l'inizio di una grande storia, ancor di più dopo la semifinale ad Aix-en-Provence, torneo in cui batte Aleksandar Kovacevic, Felipe Meligeni Alves e Richard Gasquet, prima di arrendersi al futuro vincitore Alejandro Tabilo. Raggiunge a giugno un best ranking di numero 110. Ma dopo lo US Open, mette fine alla sua stagione a causa di problemi persistenti alla spalla.

“Una ricompensa per tutto quello che ho passato”

Nel 2025 supera il primo turno del Masters di Monte-Carlo battendo Jan-Lennard Struff. Al torneo di Shanghai, passa dalle qualificazioni ed elimina Laslo Djere e soprattutto il numero 17 del mondo Alexander Bublik (3-6, 6-3, 6-4). È il primo monegasco a vincere un match nel main draw del torneo dal 2009 (dopo Jean-René Lisnard). Stavolta sì, è solo l'inizio. Lo aspetta un percorso inatteso, una distrazione, un'anomalia, che lo mette sotto i riflettori a Shanghai. “Questa è al 100% la ricompensa, dopo essere rimasto fermo sei mesi l’anno scorso – ha detto - Per fortuna, da gennaio ho potuto giocare liberamente. È stato incredibile. Ho avuto una brutta caduta a Wimbledon al primo turno delle [qualificazioni], ero a pochi punti dalla vittoria. Non mentirò, ho pensato che sarei rimasto fermo per un paio di mesi di nuovo. Invece sono state solo poche settimane. Questo quarto di finale è il premio per tutto quello che ho passato”.

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