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Il n. 28 ATP al mondo, reduce da un parziale di 8-1 nell'ultimo mese, sfida Alcaraz per un posto agli ottavi del Masters 1000 di Indian Wells: "Sarà un importante test per misurare il mio livello. È bello vivere questo momento, non solo per me, ma anche per i sacrifici del mio team"
di Samuele Diodato | 10 marzo 2025
"Quello che ho fatto finora è un bel premio, ma non mi basta. Voglio spingere ancora, il mio obiettivo è tornare in Top 10". Il canadese Denis Shapovalov, oggi numero 28 del mondo, ha le idee chiare sugli obiettivi di lungo termine. Secondo canadese in Top 10 dopo Milos Raonic nell'era del ranking computerizzato, è scivolato fuori dai primi 100 nel 2024 a causa di un lungo infortunio. Quest'anno ha trionfato a Dallas e vinto complessivamente otto delle ultime nove partite giocate. A Indian Wells, sfiderà il due volte campione in carica Carlos Alcaraz, numero 3 del mondo, per raggiungere gli ottavi di finale. Sarebbe la prima volta per lui in un Masters 1000 dal 2022.
"Giocare contro Alcaraz è un altro test per misurare il mio livello di gioco" ha detto Shapovalov, che ha già battuto tre Top 10 in stagione, tutti a Dallas (il n.4 Fritz, il n.9 Paul e il n.5 Ruud). Se dovesse sorprendere Alcaraz, firmerebbe la terza vittoria in carriera contro un Top 3 dopo quelle completate contro Rafa Nadal a Montreal nel 2017 e Alexander Zverev all'Australian Open 2022.
“Sarà una partita difficile – ha continuato il giocatore classe 1999, sconfitto nell’unico precedente al Roland Garros del 2023 - ma questo è il tipo di partite che devo vincere se voglio avere una possibilità di tornare nella Top 10. Sarà un grande spettacolo. Spero sicuramente di poter giocare un buon tennis e vedremo come il mio gioco sarà in grado di confrontarsi con il suo in queste condizioni. Ovviamente, lui si diverte molto qui”.
E lo confermano anche i numeri: in California, il ragazzo di Murcia è imbattuto da 13 partite, in particolare dalla semifinale raggiunta (e persa contro Rafael Nadal) ad appena 18 anni, nel 2022. Poi sono arrivati due titoli, e ora andrà a caccia del terzo consecutivo, per interrompere il digiuno di titoli “1000” che dura esattamente da 12 mesi. La qualificazione agli ottavi porterebbe il bilancio di Alcaraz a Indian Wells a 18-2, un parziale riuscito – nei primi 20 match – soltanto a Jimmy Connors e Roscoe Tanner. Mai nessuno, Big Three compresi, ce l’ha però fatta da quando il torneo si è spostato nella sede attuale (1987).
Tutto questo porta Shapovalov ad affrontare la sfida con un atteggiamento focalizzato e con i piedi per terra: “Dopo la partita persa ad Acapulco (in semifinale contro Alejandro Davidovich Fokina), ho avuto l’influenza e sono stato chiuso nella mia stanza per quattro o cinque giorni. Alcaraz è un giocatore formidabile, io spero di poter continuare il momento dell’ultimo mese, ma dopo Acapulco non ho molte aspettative”.
Ha ritrovato la tranquillità grazie alla moglie Mirjam Bjorklund (anche lei tennista) che “mi è sempre stata di supporto”, ha detto, e grazie alla decisione di prendere un cane, che lo aiuta a caricarsi di responsabilità, ma al di fuori del tennis. A staccare la spina, dunque, per essere poi più affamato, in campo e in allenamento: “È bello avere successo, non solo per me ma per tutto il mio team che ha messo molto impegno e fatto molti sacrifici. Ogni risultato che si ottiene, non è merito mio ma degli sforzi del mio team. Farò del mio meglio per mantenere questo ‘momentum’ il più a lungo possibile durante la stagione”. A partire dalla sfida, attesissima, contro Alcaraz.
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