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Shanghai, ancora una semifinale per Medvedev

Il russo, già semifinalista a Pechino una settimana fa, a Shanghai riesce a bissare il risultato imponendosi in due set contro De Minaur. Ora lo attende Rinderknech

di | 10 ottobre 2025

Daniil Medvedev (getty)

Daniil Medvedev (getty)

Veder precipitare un uomo verso il baratro, e poi esserne testimoni della sua risalita, tra tutti gli inciampi, le maledizioni e le resurrezioni del caso è esperienza che lo sport sa regalare in purezza e alla quale non occorrerebbero parole perché dispieghi il suo significato e la sua ispirazione possa tracimare ben oltre i confini del campo di gioco. Ultimo ad iscriversi in questa categoria di campioni precipitati e capaci di redimersi al prezzo di analisi, cambiamenti ed esami di coscienza è il russo Daniil Medvedev, vincitore in due set del quarto di finale del Masters1000 di Shanghai contro il n.7 del mondo Alex De Minaur col punteggio di 64 64 in poco meno di due ore di gioco. 

Un match che per lunghi tratti ha offerto di Medvedev quella versione vintage, tanto solida quanto illeggibile, che appena tre anni fa gli consentì di issarsi fino alla prima posizione del ranking: costante in ogni fondamentale, poco propenso all'errore, ben distante dalla linea di fondo campo ma non per questo remissivo, anzi, ancor più pungente e letale, e infallibile ogni qual volta sia riuscito a imporre ritmo e volontà a scambi sempre più simili abrasivi. 

"Ero stanchissimo ma sapevo che con Alex, così come accaduto contro Lerner, ci sarebbero stati lunghi scambi: nel terzo o quarto game ce ne sono stati un paio e pensavo che sarebbe finita col diventare una giornata molto lunga ma sono felice di come sono riuscito a giocare - ha dichiarato a caldo a fine match Medvedev - Nei momenti chiave sono rimasto concentrato e ho colpito bene mettendogli molta pressione. Il secondo set è stato tirato ma il meglio sono riuscito a conservarlo per la fine e sono molto soddisfatto del mio livello".

Vincitore di 20 titoli in carriera provenienti da 20 diversi tornei, lo swing asiatico per lui male che andrà si concluderà comunque con due semifinali consecutive tra Pechino e Shanghai, un ranking in crescita che lo attesta ora tra i top20 e la chance - qualora riuscisse a superare il francese Rinderkench - di spezzare il tabù e poter finalmente tornare a giocarsi un titolo lì dove già era capitato lui di festeggiarlo (2019). Si muore un po' per poter vivere, e archiviare la miglior versione di sé stessi - cambiando - per poter tornare ad essere qualcosa che gli assomigli. 

Che il risultato sia stato poi raggiunto contro De Minaur è circostanza che aggiunge valore alla vittoria. L'aussie è rivale che non parte mai battuto, e che a dispetto di bilanci in suo sfavore e di un tennis basato più sull'atletica che sulla potenza, vende sempre cara la sua pelle mantenendo lucidità e sfruttando al meglio le chance incontrate lungo il match. Che non sia riuscito a convertire nemmeno una delle sei chance di break offertegli da Medvedev la dice lunga invece sullo spirito che ha animato la prestazione del russo, già eccitatosi nei giorni scorsi nell'assistere a un torneo che complici condizioni atmosferiche improbe andava perdendo uno dopo l'altro i suoi pezzi migliori. "Bene, buon per me - disse allora l'ex n.1 del mondo - vuol dire che ci divertiremo". Non si sbagliava, e a giudicare da quanto fatto stasera contro Demon, si direbbe intenzionato a restare sulla giostra ancora a lungo.  

"Quest'anno è stato duro e sono felice di chiuderlo in crescendo. Adoro Shanghai e mi fa piacere riuscire a giocare bene qui ma non è ancora finita e in semifinale cercherò di fare del mio meglio - ha poi esordito in conferenza stampa Medvedev - Do già tutto, e non sono sicuro di essere pronto a dare ancora di più per provare a vincere uno Slam. Voglio solo fare del mio meglio, che è quel che ho fatto durante tutto l'anno che, ripeto, è stato duro perché non sono riuscito a giocare al meglio. In questo momento sono felice di riuscirci, scorgo indizi della mia vecchia versione o di questa mia nuova versione e adesso sono curioso di vedere quale sarà il prossimo".

"(Rinderknech, ndr) è un rivale molto tosto, è il classico giocatore che quando è in forma può battere chiunque. Serve benissimo, e sa colpire forte - ha infine concluso il russo riferendosi al suo prossimo rivale in semifinale - Ma anche se in giornata resta un giocatore che può concederti qualche chance nello scambio. Cercherà di chiudere il punto nei primi due o tre colpi e io cercherò di fare altrettanto e alla fine vedremo quale sarà stato il risultato".

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