Il serbo raggiunge Jannik Sinner in finale battendo per la decima volta in altrettanti scontri diretti Taylor Fritz. La corsa al titolo n.100 per lui continua così come quella per le Finals di Torino
12 ottobre 2024
Novak dieci e lode. Il serbo ex n.1 del mondo ha battuto nella seconda semifinale del Rolex Masters di Shanghai l'americano Taylor Fritz, costretto ad arrendersi per la decima volta in altrettante sfide contro di lui. Il rammarico per lui coincide con le battute finali del secondo set quando dopo aver fallito due palle break nell'8° game, ha visto sfumare anche un set point nel tie-break che ha poi deciso l'incontro. Un momento cruciale, che Djokovic ha affrontato dopo aver fatto ricorso a un medical time out per un problema muscolare alla regione alta del gluteo riuscendo ancora una volta ad alzare il livello del suo gioco per lo sconforto e la frustrazione del suo rivale, mai così vicino dal prolungare un match che - chissà - sarebbe forse riuscito a far girare dalla sua.
"Questo tipo di battaglie a fine torneo mi stressano e sono davvero dure, fisicamente mi sono sentito mene bene rispetto a ieri e Taylor gioca un tennis aggressivo. Era un test importante per me affrontare il suo servizio ma sono stato bravo a recuperare e a chiuderla in due set. E' bello che la rincorsa al titolo 100 accada qui a Shanghai dove in passato ho giocato tante belle partite, così come quelle fatte a Pechino e in Cina in generale. Adesso spero di trovare le energie per affrontare questa finale", ha dichiarato Novak a fine match.
Il match nel primo set sembrava segnato con il serbo all'assalto del servizio del suo rivale fin dal primo game. Fallite le prime tre palle break, bussa e bussa, alla fine Djokovic è riuscito a centrare il break a metà parziale senza mai concedere a Fritz alcuna possibilità di rientrare in partita.
Diverso il copione nel secondo set. Fritz, deciso a giocarsi il tutto per tutto, ha dovuto ancora una volta respingere gli assalti del serbo ma col tempo, complice un suo calo fisico, è infine riuscito a costruirsi le chance per potersi portare in vantaggio. Ed è stato lì che il campione è tornato a far la differenza. Aumentando la profondità delle sue risposte, non fallendo negli scambi più lunghi ed estenuanti, ricorrendo - e scusandosene - anche a un po' di fortuna e calibrando colpi sempre più precisi che alla lunga hanno finito col fiaccare morale e resistenza dello statunitense. C'è un traguardo all'orizzonte che Nole ha inquadrato al suo arrivo in Cina, ed è il titolo n.100 in carriera. Aveva bei ricordi e belle sensazioni che lo legavano a una trasferta da cui mancava da cinque anni. Si direbbe sia riuscito a ritrovarle intatte.