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Vacherot completa l'opera a Shanghai: campione "1000" da n.204 ATP

La cronaca del "derby tra cugini", Arthur Rinderknech e Valentin Vacherot, in finale al Rolex Shanghai Masters, ottavo "1000" della stagione 2025

di | 12 ottobre 2025

Valentin Vacherot con il trofeo vinto a Shanghai (Getty Images)

Valentin Vacherot con il trofeo vinto a Shanghai (Getty Images)

Due cugini e una finale che entrambi ricorderanno per sempre. Al Rolex Shanghai Masters, Valentin Vacherot n. 204 del mondo e il più giovane dei due (26 anni) si è aggiudicato il “derby in famiglia” contro Arthur Rinderknech (n. 54, 30 anni) col punteggio di 46 63 63. Diventando, in un colpo solo, il primo giocatore monegasco della storia a vincere un torneo ATP e il tennista con più bassa classifica a vincere un Masters 1000, peraltro proveniente dalla qualificazioni.

Un torneo vinto con nove successi consecutivi, di cui sei in rimonta al terzo set. L’ultima “vittima” è il cugino, n. 54 al mondo, per la sesta vittoria di fila su un Top 60. Top 60 nella quale da domani entrerà anche lui, con un balzo di oltre 160 posizioni fino al n. 40. A Shanghai arrivava con un montepremi vinto in carriera di 594.077$, e grazie al primo titolo guadagnerà 1.124.380 $.

Una gioia che testimonia anche la sua grandiosa tenuta dal punto di vista fisico in questo torneo. La finale si chiude con entrambi i protagonisti in positivo tra vincenti e gratuiti con un +12 per Rinderknech (38 a 26) ed un +10 per Vacherot (29 a 19). Il tennista classe 1998, come detto, è venuto fuori alla distanza, dominando soprattutto i propri turni di battuta (otto punti persi al servizio tra secondo e terzo set). Il giocatore più basso in classifica a vincere un "1000" prima di lui era stato Borna Coric a Cincinnati nel 2022 (n. 152), mentre solo in due prima di lui sono riusciti a vincere un torneo della stessa categoria partendo dalle qualificazioni, Roberto Carretero (Amburgo 1996) e Albert Portas (Amburgo 2001).

IL MATCH - L’inizio di partita è piuttosto brillante per entrambi. Vacherot apre al servizio con una volée vincente, e chiude il turno con un altro vincente da fondo. Rinderknech non è da meno, e nel turno successivo mette a segno due ace e due vincenti.

È il terzo game, però, quello in cui il peso della posta in palio si fa sentire sulle spalle Vacherot, che avanti 15-0 commette tre gratuiti col proprio dritto. L’impostazione tecnico-tattica del match è simile, con la volontà di prendere l’iniziativa sin dai primi colpi nello scambio, senza disdegnare le discese a rete. Lo schema riesce a regola d’arte a Vacherot, sulla prima palla break, ma purtroppo per lui lo smash non supera la rete, e regala il primo vantaggio al n. 54.

Valentin Vacherot e Arthur Rinderknech in finale a Shanghai (Getty Images)

Valentin Vacherot e Arthur Rinderknech in finale a Shanghai (Getty Images)

Un break che si rivela fatale di fronte alla qualità del servizio di Rinderknech, che lascia sostanzialmente le briciole al cugino più giovane, già battuto nell’unico precedente tra i due, un 62 64 nei quarti di finale di un torneo Futures giocatosi proprio in Francia. Oggi come allora, infatti, è lui ad incamerare il primo set, con un solido 76% di prime palle in campo e appena cinque punti persi in battuta.

Nel secondo set, se possibile, la partita diventa ancor più scarna quando anche il monegasco riesce ad alzare il proprio rendimento alla battuta. Al 3-3 si arriva s’arriva quasi in un batter d’occhio, con tre punti persi a testa al servizio per i due finalisti. Vacherot fa il suo e trova coraggio anche nel settimo game, tenuto a 30 prima del momento spartiacque del set.

Sotto 3-4, Rinderknech concede la prima palla break, annullata subito con l’ace. L’atteggiamento di Vacherot, però è più aggressivo rispetto ad inizio match, e quando la palla del 4-4 vola via, il monegasco prende il sopravvento: vince uno scambio sulla diagonale di rovescio sulla parità, e poi si porta avanti proprio con il colpo bimane, con un lungolinea imprendibile per il cugino. Che non riesce a reagire sotto 3-5, e dopo un drop shot finito a rete si ritrova costretto al set decisivo.

Vacherot arriva al quinto con fiducia spianata, reduce da cinque successi in rimonta negli otto match a Shanghai, tra qualificazioni main draw. La pausa dopo il secondo parziale, infatti, non basta a Rinderknech per invertire il “momentum”. Dalla palla sfumata per il 4-4, il 30enne subisce un parziale di 15 punti a 3 con un pesante break del monegasco nel secondo gioco del terzo set.

È lui, ora, il giocatore che mette più qualità in risposta e fa sentire sotto pressione il cugino. Un passante di rovescio in campo aperto vale a Vacherot lo 0-40, mentre Rinderknech tenta la disperata rimonta affidandosi al servizio. Risale fino al 30-40, dove il n. 204 al mondo lo punisce col punto più bello della partita, un altro passante di rovescio.

Il match decolla finalmente in termini di qualità tennistica, con Vacherot che a braccio sciolto mostra il tennis brillante dei giorni scorsi e Rinderknech che cerca di ribellarsi alla sconfitta, e lo fa in grande stile. Sotto 0-2 recupera da 0-40, rincarando la dose con altre quattro palle break cancellate sull’1-3, grazie ad un tennis tutto votato all’attacco e colpi spesso stampati negli ultimi centimetri di campo.

Al cambio campo, sul Centrale di Shanghai risuona “Sledgehammer” di Peter Gabriel, e Vacherot lo prende alla lettera: continua col suo rendimento martellante senza più guardarsi indietro, strappa ancora il servizio al cugino e si regala il più bel giorno della sua vita, che mette anche il Principato di Monaco sul mappamondo del tennis mondiale.

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