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Djokovic, 40 e lode a Shanghai

Novak Djokovic è diventato il primo giocatore con almeno 40 vittorie all'attivo in sei Masters 1000 diversi. Ha sconfitto Marin Cilic nella partita con la più elevata età complessiva dei protagonisti in questa categoria di tornei dal 1990

di | 03 ottobre 2025

L'esultanza di Novak Djokovic a Shanghai (Getty Images)

L'esultanza di Novak Djokovic a Shanghai (Getty Images)

Il quattro volte campione Novak Djokovic inizia al meglio il suo percorso nell'edizione 2025 del Rolex Shanghai Masters,  l'unico Masters 1000 in Cina, in programma dal primo al 12 ottobre al Qi Zhong Tennis Center (duro - montepremi  US$9,193,538).

Vincitore di 40 Masters 1000 in carriera, il serbo è diventato il primo giocatore a poter vantare almeno 40 partite vinte in sei tornei di questa categoria in carriera. A Shanghai ha ottenuto la sua 40ma battendo 76(2) 64 Marin Cilic, che ha sconfitto per la ventesima volta in 22 confronti diretti, nella partita più "anziana", ovvero con la somma delle età dei protagonisti più elevata (79 anni e 139 giorni), nei Masters 1000 dal 1990, quando sono stati introdotti nel calendario ATP.

Finalista a Miami a marzo, Djokovic rimane imbattuto nel 2025 nelle partite in cui ha vinto il primo set. E continua il suo personale feeling con il Masters 1000 di Shanghai dove, in dieci precedenti partecipazioni, non ha mai perso prima dei quarti di finale. "Ho faticato a trovare il mio ritmo dalla linea di fondo - ha ammesso Djokovic - Mi mancavano alcune partite — l’ultima è stata agli US Open — quindi ho avuto un esordio davvero difficile contro Marin, che, quando sente bene la palla, è molto pericoloso e può battere chiunque. Non mi ha dato il tempo di respirare, quindi penso di essermi tirato fuori dai guai grazie al buon servizio, il che ovviamente mi rende felice".

Cilic, che inseguiva la sua terza vittoria contro un Top 10 nel 2025 e la prima qualificazione al terzo turno in un Masters 1000 da Cincinnati 2022, ha dato non poco filo da torcere nel primo set a Nole, l'avversario che ha affrontato più volte in carriera. "Tanto rispetto per Marin, per tutto ciò che ha ottenuto e per la persona che è. Andiamo molto d’accordo fuori dal campo, ci conosciamo da tantissimi anni. L’ultima volta che abbiamo giocato è stato tre anni fa, quindi è bello vederlo di nuovo a questo livello" ha detto Djokovic, che ha dovuto salvare due palle break nel penultimo game di servizio del primo set, un game durato 16 punti, il più lungo del set.

Si ferma a guardare la partita anche il danese Holger Rune, arrivato agli ottavi l'anno scorso, dopo l'esordio vittorioso sull'argentino Sebastian Baez. I due si sono allenati insieme, e il danese ha spiegato che gli è servito molto. "Sono stato io a farglielo dire" ha scherzato Djokovic in conferenza stampa.

Rune osserva un Djokovic che fa leva sull'efficienza nei punti importanti e sul dosaggio delle energie, che vanno dosate con precisione da alchimista per via del caldo e dell'umidità che appesantiscono le gambe e alleggeriscono la testa. "È incredibilmente umido, ad essere onesti. Non ricordo che il clima in Cina fosse così umido. Non ricordo l’ultima volta che ho giocato con un’umidità del genere. È così com’è, sai, è lo stesso per me, per il mio avversario e per tutti gli altri giocatori. Bisogna semplicemente accettarlo e affrontarlo. Si suda tantissimo. Il conto della lavanderia sarà piuttosto alto questa settimana, ma va bene così. Spero di riuscire a continuare così" ha detto Djokovic.

Nole, che ha commesso solo tre gratuiti di diritto in tutto il match, chiude il tie-break 7-2 e archivia il primo set con 9 punti vinti al servizio più del croato (33 a 24). "Penso che la prestazione al servizio sia stata ottima. Gli ho fatto nove ace, di quanti  me ne abbia fatti lui, e non è molto comune quando giochi contro un avversario come Marin che ha uno dei migliori servizi al mondo. Oggi aveva un’intenzione tattica chiara: mettermi a disagio e costringermi a difendere, cosa che è riuscito a fare nel primo set. Mi sono tirato fuori dai guai con il servizio e alcuni buoni colpi. Ma, sai, è stata una partita dura per me, su questo non c’è dubbio. A volte è positivo iniziare il torneo con una partita così" ha spiegato in conferenza stampa. 

Il rendimento odierno conferma così in pieno quanto emerge da un'analisi dell'ATP. Nella sua versione attuale, è il servizio il colpo con cui fa la differenza. Solo in due stagioni, infatti, ha registrato una percentuale migliore di giochi al servizio vinti rispetto a quella mantenuta nel 2025 prima di arrivare al Rolex Shanghai Masters. Finora il campione Slam più titolato di sempre in singolare maschile ha vinto l'88,3% dei game al servizio,  alle spalle di Jannik Sinner (91,3%), Taylor Fritz (90%) e Reilly Opelka (88,7%). Ha fatto meglio solo nel 2015 (89,5%) e nel 2023 (88,4%). A 38 anni, in stagione Djokovic ha anche migliorato le sue medie storiche in percentuale di prime di servizio (66,6% contro 64,9%) e in punti vinti con la prima (76,4% contro 74,2%), restando vicino al suo standard di resa con la seconda (55,3% contro 55,5%).

Cilic inizia ad arrendersi quando spedisce appena largo un lungolinea di diritto a campo aperto dopo il servizio. L'errore consente a Djokovic di iniziare il secondo set avanti di un break (2-1). Il croato ripone l'ambizione di diventare il secondo over-37 a battere Nole dopo Roger Federer (38 anni e 3 mesi) alle Nitto ATP Finals 2019.

"Quando vai in campo l'età non conta - ha concluso Djokovic -. Oggi abbiamo giocato come se avessimo una quindicina di anni in meno ed è positivo. Ci siamo messi alla prova. Ma alla fine è importante una sola cosa, trovare il modo per arrivare alla vittoria".

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