

Continua il nostro avvicinamento alle Nitto ATP Finals in programma alla Inalpi Arena di Torino dal 10 al 17 novembre. Riviviamo l'edizione 2009 vinta da Davydenko in finale su Del Potro
di Alessandro Mastroluca | 02 novembre 2024
Nel 2009 il circuito ATP cambia volto. È un anno zero, e le Nitto ATP Finals, che scandiscono il tempo del tennis, si spostano nel punto zero di ogni linea del tempo. Per la prima volta si gioca al vecchio Millennium Dome di Londra, la O2 Arena come viene chiamata per ragioni di sponsor: una tensostruttura circolare costruita sulla linea del meridiano di Greenwich, il meridiano zero.
Nel 2009 l'ATP ha rivisto il calendario, dividendo i tornei in tre categorie: ai tifosi diventano familiari i Masters 1000, gli ATP 500 e i 250. I numeri corrispondono ai punti per il vincitore. Cambiano le classifiche e le superfici: definitivo l'addio al sintetico nei tornei al coperto.
A Londra, i migliori ci sono tutti. A parte Roddick che si è infortunato al ginocchio al Masters 1000 di Shanghai, che si gioca nella sede che ha ospitato le Nitto ATP Finals fino al 2008. Al suo posto c'è lo svedese Robin Soderling, il primo uomo capace di battere Rafa Nadal al Roland Garros.
Soderling e Nadal sono nello stesso gruppo, il Gruppo Oro, insieme ai finalisti dell'ultima edizione delle Nitto ATP Finals, Novak Djokovic e Nikolay Davydenko.
Federer guida il Gruppo Rosso. Lo svizzero ha trionfato al Roland Garros su Soderling, completando il Career Grand Slam, poi ha conquistato il sesto Wimbledon. A Londra si presenta da numero 1 del mondo. Nel suo girone ci sono Andy Murray, Juan Martin Del Potro e il debuttante Fernando Verdasco.
Il finale di questo gruppo sarà il più cervellotico di sempre alle Nitto ATP Finals. Nelle prime due giornate, Federer e Del Potro hanno battuto Verdasco in tre set. Murray ha sconfitto Del Potro sempre in tre set, ma ha perso in due contro Federer in un match con lampi di qualità pregevole. “Se all'ultima giornata batto Verdasco sono in semifinale” dice lo scozzese. Ma non è così, e lo capirà nel modo più amaro possibile.
Murray fa il suo ma con più fatica del previsto. Vince solo al tiebreak del terzo contro Verdasco, matematicamente fuori. Ma due vittorie in tre partite non gli danno la certezza della semifinale. Deve aspettare Federer-Del Potro. Allo svizzero basta vincere un set. L'argentino però non gli concede tregua e domina il primo set. Nel secondo, Federer allunga al tiebreak ma sembra spacciato quando Del Potro va a servire sul 5-4. Palito gli dà una mano e non chiude, Federer porta il match al terzo set. Il parziale decisivo è un monologo sudamericano, interrotto solo da due palle break sul 3-3.
A fine partita, Federer stringe la mano all'avversario e gli chiede: “Ce l'hai fatta”. Del Potro è convinto di no, ma rimane a palleggiare per una ventina di minuti con l'amico Carlos Tevez prima di scoprire il verdetto che arriva tardissimo perché bisogna considerare la percentuale di game vinti. Federer passa così come primo, Del Potro secondo perché ne ha vinto uno più di Murray.
Anche lo scenario del Gruppo B richiede una serie di calcoli finali, anche se meno complessi. La vera sorpresa è Soderling, l'ultimo qualificato, che nei primi due incontri batte Nadal e Djokovic senza perdere un set. Si garantisce così l'accesso alla semifinale.
Djokovic che ha giocato e vinto più partite in stagione ed è arrivato almeno ai quarti in diciannove tornei su ventuno, inizia con una sconfitta contro Soderling. Poi batte Davydenko e Nadal, che aveva già sconfitto in finale a Bercy. Il maiorchino, a Londra con l'anima in riserva e le gambe ancor di più, perde tutte le partite e non porta a casa neanche un set. Per la prima volta, non raggiunge le semifinali alle Nitto ATP Finals.
Nell'ultima partita del girone, nonostante un po' di comprensibile tensione nel finale, Davydenko supera Soderling 6-3 al terzo. Dunque si arriva alla fine della fase a gironi con tre giocatori in testa con due vittorie: Davydenko, Soderling e Djokovic. Il serbo ha un quoziente set peggiore e va a casa. Davydenko, unico semifinalista del 2008 ad essersi confermato nel 2009, sfiderà Roger Federer, l'unico dei giocatori allora in Top 10 con cui fino a quel momento ha sempre perso. La seconda semifinale sarà un duello a tutta potenza Soderling-Del Potro.
Juan Martin Del Potro alle Nitto ATP Finals 2009 (Getty Images)
Davydenko ha avuto solo quindici ore di riposo prima della semifinale, decisamente meno dell'avversario. Ha scherzato sulla disparità di trattamento e la sua routine post partita. “Ho dormito sette ore dopo aver battuto Soderling – ha detto -. Ovviamente da solo, ho una moglie e non sono Safin”.
Fino a quel momento, Davydenko ha vinto solo quattro set in dodici partite contro Federer. Ma il tennis non è matematica. E la tredicesima cambia tutto. Il russo domina 6-2 il primo set con tre break di fila. “Sono partito male, non ho servito bene e ho sbagliato scelte” spiega lo svizzero, che dal secondo set cambia marcia. Allunga il match al terzo, serve avanti 5-4 e si porta a due punti dalla vittoria. Ma non basta. "Con il passare dei game mi sono sentito sempre meglio eppure non sono riuscito a chiudere la partita, anche se non è stato un match di livello eccelso" ha ammesso. Il controbreak del 5-5 lancia Davydenko verso il successo, certificato dal diritto in rete di Federer al primo match point. "Finora avevo battuto tutti i Top 10 tranne lui, e tutta la mia famiglia, tutte le persone che mi sostengono, aspettavano questo momento. Credevo che ci sarei riuscito nel 2010 e 2011. Avercela fatta nel 2009, a fine stagione, è una bella sensazione" commenta Davydenko.
Anche l'altra semifinale si decide nel finale. La vince Del Potro di cortissimo muso, 67(1) 63 76(3) su Soderling che era avanti 4-2 nel terzo. "E' stata una partita durissima e molto equilibrata, abbiamo giocato degli scambi incredibili. Un paio di punti nel tie-break del terzo set hanno fatto la differenza" spiega l'argentino a fine match. "Chiuderò la stagione contro Davydenko, non sarà facile ma se gioco come oggi avrò una chance di vincere. Penso che sarà una bella finale da vedere".
Da un russo all'altro: 11 anni fa Davydenko zar di Londra
Fino al 2007, Nikolay Davydenko è stato spettatore fisso delle finali delle Nitto ATP Finals. Nel 2008 non era fra gli spettatori, e per un'ottima ragione: era in campo, sconfitto da Novak Djokovic.
Non è certo un giocatore che ruba l'occhio per lo stile di gioco. In quella settimana racconta che nessuno gli ha chiesto un autografo. Ma sarebbe sbagliato ridurlo a lavoratore della racchetta. Non ha avuto una vita facile, è emigrato in Germania, ha lottato per ogni obiettivo raggiunto Gli sponsor non fanno la fila per lui, ma non se ne preoccupa. “Con la pressione di tutti quei soldi, forse perderei di più” dice. Gioca un tennis modernissimo, tutto anticipi, angoli raffinati, tempismo perfetto anche nelle discese a rete. Concentrato su ogni colpo, per niente spocchioso né banale nelle conferenze stampa, è da cinque anni stabilmente tra i primi sei della classifica mondiale. Non è un caso.
La finale lo mette di fronte al più giovane nella Top 10 del 2009. In stagione ha vinto tre titoli e giocato la prima finale in carriera in un Masters 1000, a Montreal. La stagione di Del Potro ha cambiato marcia poche settimane dopo. Allo US Open, ha battuto Nadal in semifinale e Federer in finale. Ha festeggiato il suo primo Slam in carriera. Ma ancora non si sente al livello dei campioni che pure ha sconfitto più volte nel corso della stagione. Del Potro e Davydenko arrivano in finale con un percorso simile. Entrambi hanno vinto contro Federer e Soderling. Entrambi hanno sconfitto uno spagnolo. Davydenko è avanti 2-1 nei precedenti. Vanno in campo dopo il trionfo dei gemelli Bryan, che si confermano campioni e numeri 1 del mondo in doppio. Alla O2 Arena sembra ci sia poco a dividerli.
Sembra. La finale, infatti, si risolve in due set. La vince 63 64 Davydenko che non perde occasione per scendere a rete, non proprio la strategia per cui lo si ricorda di più. Così mette ancora più pressione all'argentino, insolitamente incerto, dubbioso e falloso. Del Potro non può che ammirare Davydenko a cui regala un ritratto memorabile: "Gioca come alla Playstation”.
Davydenko è l'uomo normale che ha compiuto un'impresa eccezionale.Nel suo anno simbolo, Davydenko ci riesce e torna a casa con un milione e mezzo di dollari in più in tasca. “Sono troppi soldi solo per una vacanza con mia moglie alle Maldive” dice. E già fissa l'obiettivo per l'anno prossimo: comprare casa a Mosca. Quando si dice il campione della porta accanto.
12 edizioni in 12 foto: tutti i campioni delle Atp Finals a Londra
SINGOLARE
Gruppo Rosso: Roger Federer, Andy Murray, Juan Martin del Potro, Fernando Verdasco.
Gruppo Oro: Rafael Nadal, Novak Djokovic, Nikolay Davydenko, Robin Soderling.
Round Robin: Soderling b. Nadal 64 64; Djokovic b. Davydenko 36 64 75; Murray b. del Potro 63 36 62; Federer b. Verdasco 46 75 61; Federer b. Murray 36 63 61; del Potro b. Verdasco 64 36 76(1); Soderling b. Djokovic 76(5) 61; Davydenko b. Nadal 61 76(4); Murray b. Verdasco 64 67(4) 76(3); del Potro (ARG) b. Federer 62 67(5) 63; Djokovic b. Nadal 76(5) 63; Davydenko b. Soderling 76(4) 46 63
Semifinali: Davydenko b. Federer 62 46 75; del Potro b. Soderling 67(1) 63 76(3)
Finale: Davydenko b. del Potro 63 64
DOPPIO
Round Robin: Mirnyi-Ram b. Dlouhy-Paes 76(1) 64; Bryan-Bryan b. Kubot-Marach 63 64; Nestor-Zimonjic b. Bhupathi-Knowles 64 76(9); Cermak-Mertinak b. Fyrstenberg-Matkowski 64 64; Bryan-Bryan b. Dlouhy-Paes 63 64; Kubot-Marach b. Mirnyi-Ram 46 64 16-14; Cermak-Mertinak b. Nestor-Zimonjic 63 64; Bhupathi-Knowles b. Fyrstenberg-Matkowski 36 63 10-7; Mirnyi-Ram b. Bryan-Bryan 64 64; Kubot-Marach b. Dlouhy-Paes 63 76(3); Fyrstenberg-Matkowski b. Nestor-Zimonjic 64 64; Bhupathi-Knowles b. Cermak-Mertinak 63 63.
Semifinali: Mirnyi-Ram b. Cermak-Mertinak 64 76(4); Bryan-Bryan b. Bhupathi-Knowles 64 64.
Finale: Bryan-Bryan b. Mirnyi-Ram 76(5) 63.
Non ci sono commenti