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Nadal: "Sinner e Alcaraz oggi sono gli unici che fanno la differenza"

Secondo Rafa Nadal oggi Jannik Sinner e Carlos Alcaraz sono una spanna sopra tutti gli altri. Al Roland Garros saranno le prime due teste di serie più giovani in uno Slam dal 2006

di | 22 maggio 2025

Nadal con lo Sporting Icon Award 2025 alla cerimonia Laureus (Getty Images)

Nadal con lo Sporting Icon Award 2025 alla cerimonia Laureus (Getty Images)

"Oggi mi sembra che solo due giocatori abbiano quella solidità necessaria per fare la differenza: Carlos Alcaraz e Jannik Sinner". Non ha dubbi Rafa Nadal, che ha concesso una lunga intervista al quotidiano francese L'Equipe a pochi giorni dalla celebrazione per la sua carriera che avverrà domenica al Roland Garros, dove ha vinto 14 dei suoi 22 titoli del Grande Slam in singolare.

Sinner e Alcaraz si presentano a Parigi rispettivamente da testa di serie numero 1 e 2. Non si vedevano due giocatori così giovani nelle prime due posizioni in un tabellone Slam in singolare maschile dallo US Open 2006. I primi due favoriti allora erano un 25enne Roger Federer e un 20enne Nadal.

Il maiorchino vede il tennis maschile in una fase di transizione. "Draper è piena evoluzione; Rune ha vinto a Barcellona, Ruud ha giocato molto bene a Madrid, Mensik ha vinto a Miami. Bisogna vedere anche come si evolverà Fonseca. Zverev è un giocatore impressionante, ma non è ancora riuscito a vincere un Grande Slam. Purtroppo penso che sia una questione mentale, perché, in base al suo livello di tennis, avrebbe già dovuto vincerne uno".

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Nell'intervista Nadal sostiene ancora una volta che Sinner non abbia avuto alcuna intenzione di barare e difende Alcaraz dopo l'uscita del documentario su Netflix in cui emerge anche il suo lato di ragazzo a cui ogni piace far festa. "Conoscendo un po' Carlos, penso che il documentario non rispecchi la sua personalità né il modo in cui vive la sua carriera - ha detto -. E' un grande professionista, lavora molto duramente per portare il suo tennis e il suo fisico al massimo livello". 

Il documentario ha scatenato una serie di reazioni su un aspetto cruciale nelle carriere dei grandi atleti: cosa sia necessario fare per essere un campione, dove fissare il limite a cui portare la mente e il corpo per soddisfare le proprie ambizioni. Un limite che Nadal, dalla sua prima vittoria nel circuito, a 15 anni contro Ramon Delgado, fino all’ultima sconfitta contro Botic Van de Zandschulp in Coppa Davis nel novembre 2024, ha spinto sempre un passo più avanti.

"Sei tu a decidere cosa vuoi fare, fin dove vuoi arrivare. Nessuno ti costringe" ha detto all'Equipe. "Della mia storia, dal punto di vista sportivo ciò di cui vado più orgoglioso è aver avuto la capacità di migliorarmi sempre e di aver mantenuto, l’entusiasmo, la passione e la determinazione per tutta la vita. Ho avuto una carriera molto più lunga e ricca di quanto avrei potuto immaginare".

La carriera di Rafa

La carriera di Rafa

La longevità ad alto livello, insieme alla capacità di affrontare e accettare le difficoltà, rispecchia anche un tratto più personale che ha reso Nadal un esempio per milioni di appassionati. "Lo sport è fatto di estremi, può portarti grande successo e farti vivere momenti molto critici. Ma non ho mai perso di vista chi sono e da dove vengo. Sono sempre riuscito a tenere la mia squadra, la mia famiglia, il mio centro vitale nello stesso posto. La mia vita reale non è mai cambiata molto. E questo mi ha dato stabilità".

E' questa, sintetizza Nadal, la base su cui ha edificato e fatto crescere giorno dopo giorno ambizione e motivazione. "Ho avuto una famiglia che mi ha educato nel modo giusto. Un ambiente che mi ha aiutato a diventare una persona stabile e normale, nonostante il successo - ha detto - Ho avuto la grande fortuna di potermi dedicare a questo per tutta la mia vita. E ho la responsabilità personale di fare le cose nel miglior modo possibile".


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