"> ">
La nuova partnership tra il n.9 del mondo e Marat Safin vivrà nel Principato il suo esordio. Tanta l'attesa e tante le incognite: "No so quanto durerà, Marat mi ha ispirato sin da quando ero un bambino"
08 aprile 2025
Mancava da quindici anni. E a rivederlo aggirarsi sui campi in tuta e giubbotto, occhiali da sole e i modi informali di sempre, verrebbe da pensare a una visita speciale, un blitz d'altri tempi in un Principato che solo una volta in carriera lo vide spingersi fino alle semifinali (2004), complice una superficie mai digerita fino in fondo su cui è riuscito a raccogliere solo due dei suoi quindici titoli conquistati in carriera.
E invece Marat Safin, girata la boa dei quarantacinque anni, a Monte-Carlo è arrivato in veste di coach. Proprio così. A richiederne l'intervento è stato il connazionale Andrey Rublev, n.9 del mondo, da tempo alle prese con demoni interiori mai domati fino in fondo. E chi meglio di Safin per provare a liberarsene. O meglio: metterli a tacere per un po', abituarsi a conviverci, riconoscerli e imparare a gestirli. Il tutto provando anche a perfezionare il suo tennis. Una missione più che un incarico. Che Rublev però sente di poter portare a termine se affiancato dall'ex n.1 del mondo.
Safin. Dimitrov. Rublev.
— Rolex Monte-Carlo Masters (@ROLEXMCMASTERS) April 7, 2025
?? #RolexMonteCarloMasters pic.twitter.com/swFUkrkvvq