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Metz: Sonego lotta, ma in finale ci va Norrie

L'azzurro vince il primo set, ma dalla metà del secondo set Norrie prende il sopravvento in risposta: per il britannico sarà la seconda finale consecutiva a Metz (l'anno scorso perse da Bonzi)

di | 07 novembre 2025

Lorenzo Sonego (Getty)

Lorenzo Sonego (Getty)

Cameron Norrie è il primo finalista al Moselle Open di Metz (ATP 250 sul cemento indoor). Niente da fare per Lorenzo Sonego (n.42 ATP), che in Francia cercava la seconda finale dopo quella vinta nel 2022. Il britannico (n.27 e n.7 del tabellone) si è aggiudicato il match col punteggio finale di 46 62 64 annullando anche due chance di break all'azzurro nel terzo game del secondo parziale. Per l'ex n.8 al mondo è la 16esima finale in carriera, e la seconda di fila a Metz, dove lo scorso anno perse da Benjamin Bonzi. Con questa sconfitta, Sonego chiuderà il suo 2025 senza alcuna finale sul circuito maggiore, ma guadagnando tre posizioni (n.39 del mondo). 

 

La cronaca del match

Sonego lancia chiari segnali sul suo stato di forma aprendo la partita con un gran dritto inside-in. Norrie salva rimonta e chiude bene il primo game, anche se le problematiche si ripropongono sull’1-1. Sonego lo coglie impreparato in uscita dal servizio e sale 15-30. Pochi secondi dopo piazza anche un lob vincente che gli regalano le prime palle break del match: quella buona è la seconda, con il britannico che stecca col dritto e manda avanti nel punteggio l’azzurro.

Il quale, come in occasione del quarto di finale, è pressoché impeccabile nei propri turni di battuta. Recupera da 15-30 sia nel sesto che nell’ottavo game, e poi si aiuta con la prima di servizio per dominare il decimo, quello che gli consente di incassare finalmente il primo parziale dopo 40 minuti, con il 70% di prime in campo e soli due punti persi su 19 (89% di realizzazione).

Lorenzo Sonego colpisce di diritto (foto Getty Images)

Lorenzo Sonego colpisce di diritto (foto Getty Images)

L’aria si fa un po’ tesa con Norrie che protesta col giudice di sedia per questioni relative allo “shot clock” del proprio avversario sul servizio. Sonego subisce un po’ di più l’iniziativa del n.7 del seeding e salva due chance consecutive di break nel secondo game, sullo 0-1. Fa lo stesso Norrie, più tardi, per impattare sul punteggio. Il rimpianto  di Sonego è solo il dritto inside-out sul 30-40, che finisce largo nonostante una posizione favorevole.

Il break, alla fine, lo subisce per davvero Sonego nel quarto gioco, con la percentuale di prime in campo che scende al 40% in quel momento del set. È il dritto che fa ancora la differenza da una parte e dall’altra. Ne trova uno vincente a sventaglio Norrie, a cui vanno aggiunti quello leggermente largo del torinese (15-30) ed una risposta lungolinea stampata sulla riga dal n.27 al mondo.

Che esulta ancor più convintamente quando vede il dritto difensivo di Sonego fermarsi a rete per il momentaneo 3-1 in suo favore. Una “rottura” che diventa prolungata per Sonego, mentre Norrie si fa brillante e gli strappa nuovamente la battuta sul 5-2, chiudendo il set con 11 vincenti e 5 non forzati.

Con l'inizio del terzo, l'intensità di Norrie resta superiore da fondocampo, e Sonego è spesso costretto agli straordinari. Tra il secondo ed il quarto game riesce a cancellare ben cinque palle break (di cui tre con servizi vincenti). Anche fisicamente, Norrie è quello che ne ha di più, e lo dimostra proprio nel rush finale. Sotto 4-5, l'azzurro si ritrova sul 15-40, e questa volta non può nulla sulla palla break, che vale anche la vittoria per il suo avversario, la terza su tre scontri diretti sul cemento.

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